Clima: la von der Leyen propone il falco Hoekstra commissario Ue. Quello che insultava l’Italia

Una candidatura che fa infuriare gli ambientalisti, i Socialisti & Democratici, e un pezzo di centro-destra

[30 Agosto 2023]

La presidente della Commissione europea, Ursula von der Leyen si è messa in un altro pasticcio politico: dopo che il socialista olandese Frans Timmermans si è dimesso da commissario al clima per candidarsi a primo ministro alle prossime elezioni nel suo Paese, ha sentito Wopke Hoekstra, candidato presentato dal governo olandese per il posto di Timmermans che, dice la von der Leyen, «Ha mostrato una forte motivazione per l’incarico e un grande impegno nei confronti dell’Unione europea. Ha anche esperienza professionale rilevante per questo incarico».

Affermazione subito smentita dall’eurodeputata liberale ambientalista olandese Sophie in ‘t Veld, del partito Volt, che ha ironizzato: «Il risultato europeo più importante di Hoekstra consiste nell’aver insultato  intensamente gli italiani durante la crisi Covid. Inoltre, non è esattamente un campione del clima. Cosa lo rende così adatto come candidato?» La In ‘t Veld ha accusato il primo ministro olandese uscente Mark Rutte (anche lui liberale ma del VVD/Renew) di «Utilizzare l’Ue come mezzo di scambio per la politica nazionale. Il capo di gabinetto di Timmermans, Diederik Samsom, ex membro del partito laburista (PvdA) di Timmermans avrebbe avuto più senso».

E un altro deputato belga, il laburista Mohammed Chahim ha preso al volo l’assist arriva to da destra: «Alla fine si arriva alla domanda […]: ci sono due correnti in Europa in questo momento, una che vuole accelerare per combattere l’inquinamento e la povertà e salvare il pianeta, e una che pensa che si debba frenare per salvare le cose come stanno».

Ma la von der Leyen sembra voler tirare dritto e, dopo aver parlato con Hoekstra ha  deciso di «Proporre al Consiglio e al Parlamento europeo la nomina del signor Hoekstra alla carica di Commissario. Sarà responsabile dell’azione per il clima, sotto la guida del vicepresidente esecutivo per l’European Green Deal, le relazioni interistituzionali e la prospettiva (lo slovacco Maroš Šefčovič, ndr). Hoekstra ha una significativa esperienza sulle questioni europee, essendo stato vice primo ministro dei Paesi Bassi e ministro degli affari esteri dal 2022, e ministro delle finanze dal 2017 al 2022. La sua esperienza governativa sarà una risorsa importante in particolare per la diplomazia climatica dell’Europa nel periodo precedente alla COP28 e per la finanza climatica, nonché per l’attuazione degli strumenti legislativi legati al clima. Durante il colloquio, Hoekstra ha sottolineato il suo impegno a portare avanti un’ambiziosa politica climatica e a mantenere l’equilibrio sociale in tutti gli sforzi congiunti necessari sulla strada verso la neutralità climatica».

Andy Palmen, direttore di Greenpeace Nederland, ha evidenziato su ha scritto. su X, l’ex  Twitter che in passato Hoekstra ha lavorato per la multinazionale dei  combustibili fossili Shell e ha scritto: «Che cosa? Hoekstra in Europa? Sul clima e sulla natura? Un ex dipendente della Shell, che ha dato miliardi di sostegno alla KLM [la compagnia aerea olandese] senza condizioni sostenibili, che ha fatto esplodere la crisi dell’azoto e quindi ha abbandonato la natura, non dovrebbe ricevere un incarico così cruciale»,.

Hoekstra ha ribattuto di aver fatto una preziosa esperienza sulle tematiche climatiche quando era ministro delle finanze e degli esteri e che «Si tratta di una delle grandi questioni del nostro tempo».

Per essere nominato commissario Ue, Hoekstra dovrà superare un’audizione in parlamento. Dove lo aspettano al varco non solo i verdi e la Sinistra all’opposizione, ma anche molti eurodeputati della maggioranza, a cominciare da quelli del gruppo Sicialisti & Democratici che si aspettavano che il sostituti o di un laburista fosse un altro laburista e che hanno subito ricordato in una dichiarazione le osservazioni di Hoekstra come ministro delle finanze olandese durante la pandemia di Covid-19, quando chiese un’indagine sulle difficoltà di bilancio incontrate dai Paesi dell’Europa meridionale per far fronte alle ricadute economiche, provocando una durissima reazione del primo ministro socialista portoghese Antonio Costa e di altri.

Hoekstra e uno dei falchi fiscali dell’eurozona e no dei principali oppositori di qualsiasi piano volto a modificare le regole dell’Ue su debiti e deficit di bilancio. Chissà cosa ne pensa il governo di destra italiano che chiede all’Ue di fare esattamente il contraruio?

Il gruppo S&D all’Europarlamento ha avvertito che «Un candidato Commissario non diventa Commissario – e tanto meno ottiene il sostegno del Gruppo S&D – per impostazione predefinita. Qualsiasi commissario designato deve affrontare audizioni serie e difficili al Parlamento europeo». E ha concluso con un avviso agli alleati che dopo le elezioni potrebbero andarsene con la destra: «Nel contesto delle recenti manovre ciniche e populiste del PPE conservatore per annacquare il Green Deal e far deragliare documenti legislativi chiave come la legge sul ripristino della natura, è fondamentale per il nostro Gruppo che il portafoglio sul clima rimanga nelle mani dei Socialisti e della famiglia democratica».