Cop21, il G77 + Cina ai Paesi sviluppati: «Rispettate gli impegni di finanziamento climatico»

I Paesi in via di sviluppo contrari ad includere definizioni economiche penalizzanti nella Unfccc

[3 Dicembre 2015]

Alla Conferenza delle parti dell’ United Nations Framework Convention on Climate Change (Unfccc) in corso a Parigi, il Gruppo G77 + Cina, un blocco che rappresenta 135 Paesi in via di sviluppo, ha esortato il Paesi a sviluppati a rispettare i loro impegni a fornire risorse finanziarie a tutti i Paesi in via di sviluppo che lottano contro il cambiamento climatico. In un comunicato del G77 + Cina si legge che questo «E’ un obblico lgalein virtù della Convenzione. Questo non è un aiuto, né della “carità”, nemmeno un “aiuto allo sviluppo”».

Il G77 + Cina a espresso tutta la sua preoccupazione «a proposito delle nuove definizioni che non hanno alcun fondamento nella Unfccc, quali “le parti in grado di farlo” e “dinamismo”, e che non tengono conto della responsabilità degli emettitori storici».

Il gruppone dei Paesi in via di sviluppo è «Profondamente preoccupato per i tentativi miranti ad introdurre delle condizioni economiche nella sezione sulle finanza in corso di negoziazione qui a Parigi. Questo approccio non è conforme alla Convenzione, al mandato de l’ADP (Gruppo di lavoro ad hoc sulla piattaforma di Durban per un’azione rafforzata, ndr) ed alla sovranità delle parti».

Secondo il G77 + Cina, i risultati della COP21 di Parigi devono «chiarire il livello di sostegno finanziario fornito dai Paesi sviluppati ai Paesi in via di sviluppo, al fine di permettere una messa in opera della Convenzione nel periodo post-2020».

Inoltre i Paesi in via di sviluppo e la Cina  reclamano «Un netto aumento della promessa iniziale dei Paesi sviluppati di dare 100 miliardi di dollari all’anno ai Paesi in via di sviluppo a partire dal 2020 per lottare contro il riscaldamento climatico».

Il comunicato sottolinea anche che, anche se la Unfccc non lo prevede «I Paesi in via di sviluppo dannpo già importanti contributi agli sforzi mondiali per l’attuazione di iniziative sul clima». Quindi, il G77 + Cina insiste perché «Il futuro accordo climatico riconosca il valore sociale e ambientale delle azioni volontariamente prese dai Paesi in via di sviluppo».