Cop24 Unfccc, Guterres: «Un mancato accordo sul clima sarebbe non solo immorale, sarebbe suicida»
Drammatico intervento davanti a delegati e leader di tutto il mondo: «Non abbiamo più tempo da perdere»
[13 Dicembre 2018]
Mentre a Katowice i negoziati della 24esima Conferenza delle parti dell’United Nations convention on climate change (Cop24 Unfccc) per la concreta attuazione dell’Accordo di Parigi continuano a scontrarsi con degli ostacoli eretti da un gruppo di Paesi capeggiati da Arabia Saudita, Usa, Russia e Kuwait, il segretario generale dell’Onu, António Guterres, è tornato precipitosamente in Polonia «per mettere . come scrive l’agenzia di stampa delle Nazioni Unite – gli oltre 100 leader governativi riuniti alla Cop 24 di fronte alle loro responsabilità, al fine di pervenire a un consenso e “finire il lavoro”».
Guterres ha ricordato che «Nella mia dichiarazione preliminare a questa conferenza, una settimana fa, ho avvertito che il cambiamento climatico avanza più veloce di noi e che Katowice deve senza dubbio essere un successo».
Ma le migliaia di delegati dei governi di tutto il mondo, i difensori del clima e dell’ambiente e i leader di grandi aziende riuniti in Polonia hanno fatto davvero pochi passi avanti verso l’obiettivo cruciale della Cop24 Unfccc: adottare delle direttive mondiali per i 197 Paesi che hanno aderito all’Accordo di Parigi del 2015 con il quale i governi si impegnano a limitare il riscaldamento globale a un massimo di 2° C e possibilmente a de 1,5°C al di sopra dei livelli preindustriali.
Mentre il tempo a Katowice sta per scadere, Guterres si è lamentato del fatto che «Malgrado i progressi realizzati nei testi negoziali, resta molto da fare».
Ieri, di fronte allo stallo, la presidenza polacca della Cop24 ha proposto di creare «Una nuova base di negoziazione» E il segretario generale dell’Onu ha ammonito: «I problemi politici chiave restano irrisolti. Questo non è sorprendente, riconosciamo la complessità di questo lavoro. Ma non abbiamo più tempo da perdere».
Guterres ha ricordato l’urgenza di affrontare l’accelerato riscaldamento del nostro pianeta evocata dallo Special Report on Global Warming of 1.5°C pubblicato a ottobre dall’Intergovernmental panel on climate change (ipcc) e ha aggiunto: «Durante gli ultimi 10 giorni, molti di voi hanno lavorato per lunghe ore e voglio complimentarmi per i vostri sforzi, ma dobbiamo accelerare questi sforzi per arrivare a un consenso, se vogliamo dar seguito agli impegni presi a Parigi».
Il capo dell’Onu ha fatto appello alle delegazioni della Cop24 perché prendano decisioni più ambiziose per quanto riguarda «i flussi finanziari prevedibili e accessibili per la transizione economica verso un mondo a basse emissioni e resiliente di fronte al cambiamento climatico» e ha ricordato ai partecipanti alla Cop24 Unfccc che «L’obbligo finanziario dei Paesi sviluppati di sostenere gli sforzi dei Paesi in via di sviluppo è stato stabilito dell’United Nations convention on climate change – nella quale si inscrive l’Accordo di Parigi – firmata nel 1992, più di 25 anni fa, E’ molto difficile spiegare a coloro che soffrono per gli effetti del cambiamento climatico che non siamo riusciti a trovare un sostegno prevedibile per le azioni che dobbiamo condurre».
I segretario dell’Onu ha preso atto con soddisfazione dei diversi annunci di finanziamento fatti all’inizio della Cop24, in particolare da parte della Banca mondiale, da banche di sviluppo multilaterali e dal settore privato, ma ha esortato i Paesi sviluppati aa «aumentare i loro contributi per mobilitare congiuntamente 100 miliardi di dollari all’anno entro il 2020», come stipulato nell’Accordo di Parigi firmato anche dall’Italia, Ed è strano che nel nostro Paese su questo – che riguarda il destino del mondo e il nostro destino – non si levi nemmeno una flebile voce tra i fan dell’”aiutiamoli a casa loro”, eppure, in questo caso aiutarli concretamente in casa loro sarebbe aiutarci dav vero anche in casa nostra, visto che tutti gli studi dicono che il Mediterraneo è – e sarà sempre di più – uno dei punti caldi del riscaldamento globale. .
Oltre all’aumento delle risorse Guterres ha anche chiesto che vengano realizzati i principali obiettivi della Cop24: «L’elaborazione di una serie di regole flessibili ma robuste peer l’attuazione dell’Accordo di Parigi. Il 2018 era stato fissato come data limite dalle parti dell’Unfccc come data limite per produrre queste direttive».
Il segretario generale dell’Onu ha riconosciuto che «I Paesi hanno delle realtà differenti, delle capacità differenti e delle situazioni differenti. Bisogna trovare una formula che equilibri le responsabilità di tutti i Paesi e che sia giusta ed efficace per tutti».
Per riuscire a farlo, Guterres ha sottolineato «l’importanza di creare un clima di fiducia grazie a un quadro di solida trasparenza che permetta di seguire e valutare i progressi realizzati su tutti i fronti: attenuazione, adattamento e fornitura di sostegno, in particolare in materia di finanziamento, di tecnologia e di rafforzamento delle capacità».
Di fronte ai delegati e ai leader dei Paesi riuniti a Katowice, Guterres ha ricordato che «L’Umanità dispone già delle conoscenze e dello slancio incredibile di tutti i segmenti della società per l’azione climatica. Quel di cui abbiamo bisogno è la b volontà politica di andare avanti. Capisco che niente di tutto questo è facile. Capisco che alcuni di voi dovranno prendere delle decisioni politiche difficili, ma è arrivato il tempo del consenso. E’ il momento di arrivare a dei compromessi politici. Questo significa dei sacrifici, ma noi ne beneficeremo tutti collettivamente»,
Insomma, sovranismo, egoismi nazionalistici e lotta ai cambiamenti climatici non vanno d’accordo perché il riscaldamento globale provocato dall’uomo non ha confini e la catastrofe climatica può essere evitata solo con un impegno globale e con politiche internazionali.
Infatti, Guterres ha concluso il suo accorato e drammatico appello invitando tutti i delegati e i ministri a «superare le loro preferenze nazionali e a lavorare insieme per terminare il lavoro con una ferma ambizione su tutti i fronti. Rovinare questa occasione a Katowice comprometterebbe la nostra ultima chance di arginare il riscaldamento climatico galoppante. Questo non sarebbe solamente immorale, sarebbe suicida».