Copernicus: superati per la prima volta i +1,5° C. Continua la striscia di record di temperatura globale
Aprile 2024 è stato il più caldo mai registrato. Temperature record anche nell’oceano
[8 Maggio 2024]
Il Copernicus Climate Change Service (C3S) implementato dall’ European Centre for Medium-Range Weather Forecasts per conto della Commissione europea con il finanziamento dell’Ue, ha pubblicato il nuovo bollettino climatico mensile che riportai cambiamenti registrati globalmente nella temperatura superficiale dell’aria e marina, nella copertura del ghiaccio marino e nelle variabili idrologiche basandosi su analisi generate al computer e secondo il dataset della rianalisi ERA5, che utilizza miliardi di misurazioni provenienti da satelliti, navi, aerei e stazioni meteorologiche di tutto il mondo. Dal nuovo bollettino C3S emerge che «Aprile 2024 è stato più caldo a livello globale rispetto a qualsiasi altro aprile precedente nei dati registrati, con una temperatura media dell’aria superficiale ERA5 di 15.03° C, 0.67° C al di sopra della media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020 per il mese di aprile e 0.14° C al di sopra del precedente massimo stabilito nell’aprile 2016. Questo è l’undicesimo mese di fila più caldo nella registrazione dei dati ERA5 per il rispettivo mese dell’anno. Sebbene insolita, una striscia simile di record mensili di temperatura globale si è verificata in precedenza nel 2015/2016».
Ma il dato più preoccupante è che Aprile 2024 è stato più caldo di 1.58° C rispetto alla stima della media di aprile per il periodo compreso tra il 1850 e il 1900, il periodo di riferimento preindustriale. La temperatura media globale degli ultimi 12 mesi (maggio 2023 – aprile 2024) è la più alta mai registrata, con 0.73° C al di sopra della media per il periodo di riferimento tra il 1991 e il 2020 e 1.61° C al di sopra della media preindustriale (1850-1900)». Quindi, è accaduto quello che gli scienziati avevano preannunciato entro il 2025: il superamento della prima soglia critica di sicurezza di 1,5* C dell’Accordo di Parigi che è sicuramente un primo episodio di un trand che potrebbe consolidarsi – come avvertono gli stessi climatologi – e trasformarsi nella distruzione climatica che dovremmo evitare.
Di fronte a questi dati – che forse nemmeno leggeranno – i politici di destra sono lanciati in una campagna minimizzatrice per raccattare più voti possibili alle elezione europee asserendo che non bisogna cedere all’allarmismo verde e che il riscaldamento globale esiste ma non bisogna aver fretta nell’affrontarlo.
Eppure, come rivela il rapporto di Copernicus, «La temperatura media europea per l’aprile 2024 è stata di 1.49° C superiore alla media del periodo compreso tra il 1991 e il 2020, rendendo il mese il secondo aprile più caldo del continente. Le temperature sono state più alte della media nelle regioni dell’Europa orientale. La Fennoscandia e l’Islanda hanno registrato temperature inferiori alla media. La temperatura media, tuttavia, nasconde il contrasto tra le temperature più calde e più fredde registrate all’inizio e alla fine di aprile in Europa occidentale».
Nel resto del mondo, le temperature sono state maggiormente al di sopra della media nell’America settentrionale e nord-orientale, in Groenlandia, nell’Asia orientale, nel Medio Oriente nordoccidentale, in alcune parti del Sud America e nella maggior parte dell’Africa. E, nonostante El Niño nel Pacifico equatoriale orientale abbia continuato a indebolirsi verso condizioni neutre, le temperature dell’aria marina in generale sono rimaste a un livello insolitamente alto. La temperatura superficiale marina (SST) globale mediata per aprile 2024 su 60°S-60°N è stata di 21.04° C, il valore più alto registrato per il mese, marginalmente inferiore ai 21.07° C registrati per marzo 2024. Questo è il tredicesimo mese consecutivo in cui la SST è stata la più calda nel record dei dati ERA5 per il rispettivo mese dell’anno.
Secondo il direttore di C3S Carlo Buontempo, «El Niño ha raggiunto il suo picco all’inizio dell’anno e le temperature superficiali marine nel Pacifico tropicale orientale stanno tornando verso condizioni neutre. Tuttavia, mentre le variazioni di temperatura associate a cicli naturali come El Niño vanno e vengono, l’energia supplementare intrappolata negli oceani e nell’atmosfera dall’aumento delle concentrazioni di gas serra continuerà a spingere la temperatura globale verso nuovi record».
Per quanto riguarda le condizioni idrologiche, il rapporto mensile di Copernicus sottolinea che «Nel mese di aprile 2024, la maggior parte dell’Europa nord-occidentale, centrale e nord-orientale è stata prevalentemente più umida della media. La maggior parte dell’Europa meridionale, comprese ampie zone della Spagna orientale, l’Italia peninsulare, i Balcani occidentali, la Turchia, l’Ucraina e la Russia meridionale, nonché l’Islanda, sono state più secche della media. Nel mese di aprile 2024, le condizioni sono state più umide della media nelle regioni dell’America centrale, orientale e meridionale del Nord, in Asia centrale, nei Paesi del Golfo Persico, nell’Asia orientale, nell’Australia orientale e nel Brasile meridionale; le forti precipitazioni hanno spesso provocato inondazioni. Condizioni più secche della media sono state osservate in alcune parti del Messico settentrionale, intorno al Mar Caspio e all’altopiano tibetano. Anche la maggior parte dell’Australia è stata più secca della media».
Non va molto meglio per l’estensione del ghiaccio marino artico che è stata di circa il 2% inferiore alla media, anche se è un’anomalia negativa relativamente piccola rispetto alle anomalie di aprile registrate negli ultimi 10 anni.
Copernicus sottolinea che «Come a marzo, le anomalie della concentrazione di ghiaccio marino sono state contrastanti nell’Oceano Artico. Le concentrazioni sono rimaste al di sopra della media nel Mar di Groenlandia, una caratteristica persistente da ottobre».
Va decisamente peggio per l’estensione del ghiaccio marino antartico che è stata del 9% al di sotto della media, la decima più bassa per il mese di aprile nella storia dei dati satellitari, continuando un modello di frequenti anomalie negative di grandi dimensioni osservate dal 2017. Come a febbraio e marzo, le concentrazioni di ghiaccio marino sono state maggiormente al di sotto della media nel Mare di Weddell settentrionale e nel settore del Mare di Ross-Amundsen.