Corea del Nord, lo “stato nucleare” che soffre la fame. Fao: livelli di consumo alimentare già scarsi
Aumenta l'insicurezza alimentare: il settore agricolo penalizzato da siccità, mancanza di carburante e fertilizzanti
[27 Aprile 2016]
La produzione alimentare totale della Corea del Nord – che comprende anche cereali, soia e patate – è stimata in calo nel 2015, per la prima volta dal 2010, e la sicurezza alimentare del paese si prevede peggiorerà. Questo quanto riportato da un aggiornamento rilasciato oggi dalla Fao. Lo scorso anno, la produzione alimentare totale in Corea del Nord (ufficialmente chiamata Repubblica Popolare Democratica di Corea) si stima sia stata di circa 5,4 milioni di tonnellate, rispetto ai 5,9 milioni di tonnellate del 2014, una diminuzione del 9%.
In particolare, la produzione di risone, alimento base del paese, è scesa del 26%, raggiungendo 1,9 milioni di tonnellate, principalmente a causa delle scarse piogge e della poca disponibilità di acqua per l’irrigazione. La stima della Fao per il fabbisogno d’importazioni di cereali del paese per l’anno commerciale 2015/16 (novembre-ottobre) è di 694.000 tonnellate. Con 300.000 tonnellate che dovrebbero essere coperti dalle importazioni governative, il deficit non coperto di 394.000 tonnellate rappresenta, secondo il rapporto, il più alto divario dal 2011/12. Le stime si basano sulle cifre ufficiali della produzione e sulle analisi del Sistema mondiale d’informazione e preavviso rapido nei settori agricolo e alimentare della Fao (Giews) in collaborazione con il Centro comune di ricerca della Commissione europea.
Data la scarsità dell’offerta nel 2015/16, si prevede che la situazione della sicurezza alimentare del paese si deteriorerà rispetto all’anno precedente, in considerazione per altro del fatto che la maggior parte delle famiglie hanno già livelli di consumo alimentare scarsi o borderline. Oltre a danneggiare gravemente le coltivazioni di riso, le condizioni di siccità durante la principale stagione produttiva del 2015, insieme alla scarsa disponibilità di acqua per l’irrigazione seguita ai ricorrenti periodi di siccità a partire dal luglio 2014, hanno anche avuto un impatto negativo sulla produzione di mais, secondo più importante raccolto cerealicolo del paese. Nonostante l’espansione delle semine, la produzione di mais si stima sia diminuita del 3%, raggiungendo nel 2015 2,29 milioni di tonnellate.
Il rapporto fa però notare che la produzione di tipi di soia più resistenti alla siccità – la soia è la più importante fonte di proteine della Corea del Nord – è aumentata del 37% raggiungendo nel 2015 220.000 tonnellate. Allo stesso modo, la produzione di altri cereali (sorgo, miglio, grano saraceno) è prevista a 156.000 tonnellate, quasi il triplo del livello del 2014. La produzione di patate d’inizio stagione 2016 e di grano minore e d’orzo, da essere raccolti a partire da giugno, è prevista pari a 363.000 tonnellate, il 21% più alta rispetto al livello fortemente ridotto del 2015. Il rapporto di oggi segnala che anche le ridotte forniture di fertilizzanti e di carburante hanno limitato la produzione nel 2015.
La Fao sostiene l’attuazione delle misure di Riduzione dei rischi di disastro come parte del suo lavoro per aumentare la capacità di resistenza dei mezzi di sussistenza agli shock. Questo avviene attraverso la fornitura alle cooperative agricole più colpite di fattori produttivi essenziali, di attrezzature e formazione per mitigare l’impatto della siccità sulle risaie, sul mais, sulla soia e sulla produzione di patate nelle province del Hwanghae del nord e del sud. La Fao sta inoltre promuovendo, su scala pilota, pratiche di agricoltura sostenibile, come la gestione delle acque a livello di azienda agricola, attraverso un migliore livellamento del terreno, tecnologie per il risparmio di acqua, un più efficiente controllo idrico e anche attraverso la pianificazione dell’irrigazione delle colture.
di Fao