Sierra Club: Donald Trump è una frode, Clinton è la più qualificata e più preparata di tutti i candidati
Dibattito Clinton – Trump, il repubblicano nega di aver detto che il cambiamento climatico è una bufala cinese. Mente
Tutti i tweet che lo dimostrano
[27 Settembre 2016]
Durante il primo infuocato dibattito tra Donald Trump e Hillary Clinton, nel quale le bugie (soprattutto di Trump, ma anche la Clinton qualcuna l’ha detta…) hanno abbondato, la candidata democratica alla presidenza Usa ha ricordato che «Donald Trump dice che il cambiamento climatico è una bufala inventata dai cinesi»; il candidato repubblicano l’ha interrotta (come ha fatto spesso durante il dibattito, quando era in evidente difficoltà) affermando di non averlo mai detto.
Il problema per Trump è che la fonte originale di questa affermazione è un tweet inviato dallo stesso Trump il 6 novembre 2012 e reso noto a gennaio di quest’anno a NBC Meet the Press dall’ex avversario socialista della Clinton, Bernie Sanders. In quel tweet Trump affermava: «Il concetto di riscaldamento globale è stato creato da e per i cinesi al fine di rendere la produzione Usa non competitiva».
Trump poi aveva detto che il tweet era uno scherzo, ma Politifact ha fatto le pulci in diretta al miliardario xenofobo e ha tirato fuori una catena di menzogne diffuse da Trump per prendere i voti degli ecoscettici e probabilmente per rabbonire i più grossi finanziatori del partito repubblicano: le Big Oil e i King Coal.
Il 24 settembre 2015, intervistato da CNN New Day, il candidato repubblicano aveva affermato: «Io non credo nel cambiamento climatico». Il 30 dicembre 2015, durante un comizio a Hilton Head, South Carolina, Trump disse che Obama parla continuamente di riscaldamento globale e che «molto di tutto questo è una bufala. Si tratta di una bufala. Voglio dire, si tratta di un’industria per fare soldi, va bene?».
Il 18 gennaio, dopo che Sanders aveva attaccato Trump sui cambiamenti climatici in un dibattito tra candidati democratici, il il tycoon aveva detto a Fox & Friends: «Beh, penso che il cambiamento climatico sia solo una forma molto, molto costosa di tasse. Un sacco di persone ci stanno facendo un sacco di soldi. Io ne so molto di cambiamenti climatici. Dovrei ricevere dei premi ambientali. E spesso scherzo sul fatto che questo è fatto a beneficio della Cina. Ovviamente io scherzo, ma questo è fatto per il bene della Cina, perché… la Cina non fa nulla per aiutare sul cambiamento climatico. Bruciano tutto quel che si può bruciare, non gliene potrebbe importare di meno. Si sa, i loro standard non esistono. Nel frattempo, possono avere prezzi inferiori. Quindi è molto dura per le nostre imprese».
Quindi Trump ha più volte detto che il “complotto” cinese è uno scherzo… però vero, e non può negare di aver usato più volte la parola “bufala” per descrivere i cambiamenti climatici.
Il 6 gennaio Trump aveva nuovamente definito i cambiamenti climatici una “bufala” intervenendo a Fox & Friends. Il 25 gennaio, 2014 Trump ha twittato: «NBC News lo ha appena definito il grande gelo, il più grande freddo di tutti gli anni. Può il nostro paese spendere ancora soldi per la BUFALA DEL RISCALDAMENTO GLOBALE?». Il 29 gennaio 2014, Trump twittava: «Nevicata in Texas e Louisiana, record delle temperature gelate in tutto il Paese. Il riscaldamento globale è una bufala costosa». Lo stesso giorno Trump scriveva su Twitter: «Datemi aria pulita, bella e sana – non lo stessa vecchia stronzata del cambiamento climatico (riscaldamento globale). Sono stanco di sentire questo nonsense».
Le difficoltà di Trump sono evidenti, non vuole apparire pubblicamente in un dibattito presidenziale come uno che non crede al cambiamento climatico, perché è consapevole che è una posizione insostenibile, ma così rischia di rivelare il bluff del suo aggressivo scetticismo climatico e del feroce contrasto alle politiche di Obama per alleviare il riscaldamento globale che esibisce nei comizi della destra ecoscettica e creazionista americana, o quando è ospite nei network televisivi fedeli al Partito Repubblicano. In realtà, l’opposizione agli sforzi per contrastare il cambiamento climatico sono una parte fondamentale della sua piattaforma elettorale.
Come ricorda Politifact, durante un importante discorso sulla politica energetica tenuto nel North Dakota il 26 maggio 2016, Trump ha attaccato «le draconiane regole climatiche» e ha detto che revocherà «tutte le azioni esecutive Obama che distruggono posti di lavoro, tra cui il Climate Action Plan». Poi ha affermato che se verrà eletto presidente cancellerà «l’Accordo sul clima di Parigi» e interromperà «tutti i pagamenti di dollari di tasse degli Usa ai programmi Onu per il riscaldamento globale». Secondo Trump, «il presidente Obama ha fatto entrare gli Stati Uniti nei Paris Climate Accords unilateralmente e senza il permesso del Congresso. Questo accordo dà ai burocrati stranieri il controllo su quanta energia usiamo proprio qui in America».
La sentenza di Politifact sul dibattito tra Trump e la Clinton per quanto riguarda i cambiamenti climatici definiti come “bufala” è senza appello: ha ragione la Clinton e Trump mente.
Dopo il dibattito tra i candidati alla presidenza Usa, Michael Brune, direttore esecutivo di Sierra Club, schiera ancora più decisamente la più grande e diffusa associazione ambientalista Usa dalla parte della Clinton: «Il dibattito di ieri sera ha reso ancora più chiaro che Hillary Clinton è l’unico candidato in questa elezione a essere qualificato e preparato a guidare la nostra nazione. Donald Trump ha dimostrato quello che è: un uomo di mentalità ristretta che nega la scienza climatica e usa le elezioni e le spacconate per dividere questo Paese. L’evidenza la si è avuta fin dalla prima frase, quando Hillary Clinton ha parlato del suo impegno per far crescere l’economia dell’energia pulita. E’ stato solo pochi istanti dopo che Trump ha mentito sul suo negazionismo climatico. Donald Trump è una frode, non c’è bisogno di guardare oltre i suoi maldestri tentativi di negare la crisi climatica e poi di coprire le sue tracce sporche. Mentre Hillary Clinton vuole realizzare la piattaforma climatica più forte nella storia, Trump vuole fare quella peggiore. Trump è il candidato peggiore e più instabile mai nominato e la Clinton è la più qualificata e più preparata di tutti sulla scheda elettorale».