Friends of the Earth International: false soluzioni alla crisi climatica
Emission gap report, Guterres: «Un canyon disseminato di promesse non mantenute, vite spezzate e record infranti»
Occorre estirpare la radice avvelenata della crisi climatica: i combustibili fossili
[21 Novembre 2023]
Nella conferenza stampa successiva alla presentazione del nuovo “Emission Gap Report” dell’United Nations environment programme (Unep), il segretario generale dell’Onu António Guterres ha detto che «Il rapporto dimostra che, se non cambia nulla, nel 2030, le emissioni saranno di 22 Gigatonnellate superiori rispetto al limite consentito di 1,5 gradi. Si tratta più o meno del totale delle attuali emissioni annuali di Stati Uniti, Cina e Ue messe insieme. Dimostra che le emissioni di gas serra hanno raggiunto i massimi storici – un aumento dell’1,2% rispetto allo scorso anno – quando quei livelli dovrebbero essere stati abbattuti. E quelle emissioni stanno infrangendo i record della temperatura. Giugno, luglio, agosto, settembre e ottobre sono stati i più caldi mai registrati. I trend attuali stanno portando il nostro pianeta verso un vicolo cieco con un aumento della temperatura di 3 gradi. In breve, il rapporto dimostra che il gap delle emissioni è più simile a un canyon delle emissioni. Un canyon disseminato di promesse non mantenute, vite spezzate e record infranti. Tutto ciò rappresenta un fallimento della leadership, un tradimento dei più vulnerabili e un’enorme opportunità mancata».
Guterres ha ricordato che «Le energie rinnovabili non sono mai state così economiche e accessibili. Sappiamo che è ancora possibile rendere realtà il limite di 1,5 gradi. E sappiamo come arrivarci: abbiamo le roadmap dell’International energy agency e dell’IPCC. Occorre estirpare la radice avvelenata della crisi climatica: i combustibili fossili. E richiede una transizione giusta ed equa alle energie rinnovabili. I leader devono migliorare drasticamente il loro operato, ora, con ambizioni record, azioni record e riduzioni record delle emissioni. La prossima tornata di piani nazionali sul clima sarà fondamentale. Per renderli possibili, questi piani devono essere supportati dalla finanza, dalla tecnologia, dal supporto e dalle partnership. Il compito dei leader alla COP28 è garantire che ciò accada».
E il capo dell’Onu ha ricordato che la prossima COP28 Unfccc di Dubai discuterà del Global Stocktake, un inventario dei piani climatici dei paesi che mostrerà quanto il mondo è lontano dal raggiungere gli obiettivi dell’Accordo di Parigi e che «Questa risposta è vitale. Le iniziative volontarie e gli impegni non vincolanti possono svolgere un ruolo importante. Ma non possono sostituire una risposta globale concordata da tutti.La risposta al Global Stocktake deve accendere la miccia per un’esplosione di ambizioni nel 2025. Deve allinearsi con quel che la scienza ci dice che è necessario. Deve definire piani per aumentare massicciamente l’ambizione e gli investimenti nell’adattamento. Deve impegnarsi per un aumento della finanza e della cooperazione. E deve creare aspettative per piani climatici nazionali più ambiziosi e dettagliati. Questo significa piani nazionali con obiettivi chiari per il 2030 e il 2035, che siano in linea con gli 1,5 gradi, che coprano l’intera economia e che traccino un percorso per porre fine ai combustibili fossili. Questi piani devono fornire chiari segnali di mercato. Abbiamo bisogno che le forze di mercato riducano le emissioni».
Ma l’azione dei governi resta indispensabile e Guterres evidenzia che «Devono mettere in atto politiche e regolamenti per dare al settore privato la certezza e la prevedibilità di cui ha disperatamente bisogno. E la risposta del Global Stocktake deve essere chiara sul fatto che un’azione credibile da parte del settore privato è vitale. Abbiamo bisogno che le imprese producano piani di transizione completi, in linea con le raccomandazioni del gruppo di esperti di alto livello che ho creato».
IL segretario generale dell’Onu spera che alla COP28 non si faccia più greenwashing e non si freni più sull’azione climatica: «Nello specifico, nella loro risposta al Global Stocktake, i Paesi devono impegnarsi a triplicare la capacità delle rinnovabili, raddoppiare l’efficienza energetica e portare energia pulita a tutti, entro il 2030. E devono anche impegnarsi a eliminare gradualmente i combustibili fossili, con un quadro temporale chiaro allineato al limite degli 1,5 gradi. Altrimenti non faremo altro che affollare le scialuppe di salvataggio rompendo i remi. Il raggiungimento di tutto questo dipende dalla cooperazione e dalla collaborazione dei Paesi. La recente dichiarazione sul clima tra Cina e Stati Uniti è un primo passo positivo. Ma occorre fare molto di più. E dipende dal ripristino della fiducia tra i Paesi sviluppati e quelli in via di sviluppo, che è stata gravemente danneggiata da promesse non mantenute e da azioni lente. I Paesi che non lo hanno ancora fatto dovrebbero annunciare i loro contributi al Green Climate Fund.Abbiamo bisogno di contributi generosi e tempestivi al nuovo Fondo per perdite e danni per farlo iniziare alla grande. E accolgo con favore l’impegno dell’Unione europea a fornire un contributo sostanziale e attendo con ansia di conoscere i dettagli».
Guterres ha ribadito per l’ennesima volta che «I Paesi sviluppati devono onorare la loro promessa di 100 miliardi di dollari all’anno in finanziamenti per il clima. E devono presentare un piano chiaro su come manterranno il loro impegno di raddoppiare i finanziamenti per l’adattamento ad almeno 40 miliardi di dollari l’anno entro il 2025. In un momento di dubbi, divisioni e sfiducia, abbiamo bisogno di una risposta al Global Stocktake per ripristinare credibilità nell’azione climatica. I leader non possono più prendere a calci il barattolo. Siamo fuori strada. La COP28 deve prepararci per un’azione drammatica sul clima – ora».
Il segretario generale dell’Onu ha concluso: «E infine, lasciatemi aggiungere che più tardi mi recherò in Cile e poi in Antartide per vedere di persona l’impatto mortale della crisi climatica. Le temperature torride significano che il ghiaccio antartico si sta sciogliendo sempre più velocemente, con conseguenze mortali per le persone di tutto il mondo. Porterò le mie esperienze alla COP dove chiederò un’azione adeguata alla portata della crisi che ci troviamo ad affrontare».
Annunciando la sua presenza alla COP28 unfccc, Friends of the Earth International, ha sottolineato che «E’ urgentemente necessaria un’eliminazione giusta ed equa di tutti i combustibili fossili per rimanere entro i limiti del riscaldamento globale. Questo inizia con gli inquinatori storici, come gli Stati Uniti e l’Europa, che devono fare la loro giusta parte nelle riduzioni delle emissioni e fornire finanziamenti per sostenere una giusta transizione energetica, l’adattamento e le perdite e i danni nel Sud».
A Dubai Friends of the Earth International collaborerà con il movimento per la giustizia climatica in tutto il mondo e porterà la sua solidarietà ai popoli oppressi negli Emirati Arabi Uniti e in tutto il Medio Oriente e lo farà con un approccio nettamente diverso – più radicalmente sociale e alternativo – da quello di Guterres e dell’Emission Gap Report: «Molte delle proposte avanzate in questo spazio politico globale – in particolare nell’articolo 6 dell’accordo di Parigi sui mercati del carbonio – sono false soluzioni alla crisi climatica, che danneggiano le comunità e gli ecosistemi ritardando al contempo una reale azione per il clima. Questi includono net zero, soluzioni basate sulla natura, geoingegneria, mercati del carbonio, idrogeno e tecnologie di cattura del carbonio».