Frana Ischia, un morto. Legambiente: «Basta con la paura»
Buonomo: «La gestione accurata e sistematica del territorio deve essere una priorità politica»
[25 Febbraio 2015]
Ennesima tragedia del dissesto idrogeologico ad Ischia e Michele Buonomo, presidente Legambiente Campania, sottolinea in una nota: «Il nostro primo pensiero è rivolto ai familiari della vittima. Ma ancora una volta non siamo davanti al destino cinico e baro. E’ risaputo che nella nostra regione spesso la responsabilità dei disagi, dei danni, della melma e del fango che mettono a repentaglio vite umane e mettono a rischio case e strade, va ricercato anche in altro: anni di malgoverno, mancati controlli, nella mancata politica di prevenzione e monitoraggio del territorio, nel dissesto idrogeologico aggravato dalla devastazione selvaggia del territorio, dalla sua cementificazione. Non sappiamo ancora quali sono le cause della tragedia di Ischia, ma quel che è certo è che questo Paese deve affrontare subito le questioni strutturali e politiche che possano metterci al riparo dal ripetersi di eventi di questo tipo. La gestione accurata e sistematica del territorio e la formazione e informazione ai cittadini sui comportamenti da tenere in caso di frane e alluvioni, devono essere una priorità politica tanto del governo centrale quanto degli enti locali. Sarebbe auspicabile passare dalle parole ai fatti».
Solo ieri il ministro dell’ambiente Galetti, facendo un bilancio di un anno di governo, aveva sottolineato le iniziative messe in campo per la sicurezza del territorio nazionale. «Siamo riusciti a destinare le risorse esistenti in nuovi cantieri in tutta Italia, che stanno realizzando interventi contro il dissesto idrogeologico. Non ci fermiamo qui perché il tema delle risorse è fondamentale, abbiamo messo in campo un piano senza precedenti, 7 miliardi in 7 anni per la sicurezza del territorio. La scorsa settimana il Cipe ha già destinato altri 700 milioni contro il dissesto. Il mese prossimo saremo pronti a firmare tutti gli accordi di programma con le regioni. Abbiamo identificato le opere più urgenti, nelle grandi aree metropolitane e continueremo con la massima attenzione».
Ma Legambiente fa un quadro della situazione che dimostra che l’impegno finanziario del governo non è purtroppo ancora all’altezza del disastro: «In Campania le recenti piogge evidenziano drammaticamente la rilevanza dei problemi legati al rischio idrogeologico. Sono ben 504 i comuni campani in cui sono presenti zone ad elevata criticità, l’estensione delle aree esposte a rischio è pari a oltre 2.597 kmq (cioè circa il 19% della superficie dell’intera regione). Secondo ultimo dossier Ecosistema Rischio di Legambiente nell’83% del campione dei comuni intervistati ha nel proprio territorio abitazioni in aree golenali, in prossimità degli alvei e in aree a rischio idrogeologico e il 29% presenta interi quartieri in tali aree. Sebbene l’80% di questi comuni si è dotato di un piano di emergenza da mettere in atto in caso di frana o alluvione, solo il 16% è risultato dotato di un sistema di monitoraggio e allerta che li possa rendere efficaci nella prevenzione».