Greenpeace France contro Marine Le Pen: liberté, égalité, fraternité #Resist
L’“ecologie patriote” è un’aberrazione ecologica e un paravento di un progetto intollerante
[5 Maggio 2017]
Di fronte al rischio di vedere il Front National vincere queste elezioni, non possiamo rimanere spettatori. Con altre 60 associazioni, abbiamo preso la parola tra i due turni per ricordare la necessità di mobilitarsi di fronte all’intolleranza e all’esclusione rivendicate dall’estrema destra. In tutti i settori nei quali agiamo collettivamente, dai diritti umani all’ambiente, dalla lotta contro le ineguaglianze all’accoglienza dei migranti, dall’accesso alle cure e all’educazione, il progetto del Front National rappresenta una minaccia.
E’ per questo che è urgente difendere i valori universali del nostro motto nazionale. Lanciamo un grido di allarme e rifiutiamo che il FN si accaparri e metta nel sacco gli ideali di libertà, uguaglianza e fraternità che ci animano. Questi valori non possono sopportare di essere rinchiusi dietro muri o frontiere. Il loro rigoroso rispetto e il loro universalismo sono indispensabili per la nostra lotta per la protezione dell’ambiente.
Abbiamo bisogno della nostra libertà di criticare, di manifestar, di proporre delle alternative e anche di disubbidire. Rivendichiamo la necessità di un’uguaglianza davvero reale tra tutte e tutti di fronte ai diritti, all’accesso alle cure, all’educazione o alla possibilità di vivere in un ambiente sano e protetto. La fraternità, vale a dire la solidarietà, e l’umanità sono alla base della nostra missione: costruire un mondo ecologico e in pace per il benessere di tutte e tutti.
Chiediamo ai cittadini di mobilitarsi per difendere questi principi fondamentali di fronte a chi propone l’esclusione e l’intolleranza. E’ il messaggio inviato questa mattina (ieri, ndt) da 12 nostri militanti che hanno dispiegato un immenso striscione di 300 metri quadri sul primo piano della torre Eiffel. Sul quale si legge il motto francese “Liberté, Égalité, Fraternité #Resist”.
Greenpeace è un’organizzazione internazionale. Numerosi Paesi come l’Ungheria, la Turchia o anche gli Stati Uniti affrontano un aumento del nazionalismo o dell’autoritarismo, nutrito dalle inquietudini legittime legate alla disoccupazione, alla precarietà, al rafforzamento delle ineguaglianze e a delle politiche molto spesso condotte a detrimento dell’interesse generale.
Per noi, la risposta a questo malessere non può essere la xenofobia e il ripiegarsi in sé stessi, ma la cooperazione, la solidarietà e l’apertura. Esistono delle soluzioni per creare un mondo socialmente più giusto e più sostenibile per il nostro pianeta: è unendoci che lo costruiremo, è arrivando a una vera transizione economica e non alimentando le paure.
L’idea della “ecologia patriote” difesa da Marine Le Pen è un’aberrazione dal punto di vista ecologico e serve solo come paravento a un progetto intollerante. Nessuno può pretendere seriamente di affrontare i cambiamenti climatici, l’inquinamento dell’aria o la protezione degli oceani al riparo di frontiere ermetiche al mondo esterno.
Da parte sua, Emmanuel Macron, se eletto, si troverà di fronte ad ogni stante alla vigilanza e alla determinazione sui maggiori temi del momento. Che si tratti della transizione energetica o della trasformazione necessaria alla nostra agricoltura, saremo là a portare in alto e con forza i temi ambientali.
Il dibattito televisivo tra i due candidati ha dimostrato che l’ecologia non ha decisamente superato il primo turno. Sta a noi rimettere questa questione all’ordine del giorno ad elezioni finite.
di Greenpeace France