Greta Thunberg multata dopo l’arresto

Ma continua la protesta svedese contro le industrie fossili killer del clima

[25 Luglio 2023]

L’attivista climatica Greta Thunberg è stata multata per aver disobbedito a un ordine della polizia di non partecipare  una protesta climatica tenutasi a giugno nel porto svedese di Malmö. La Thunberg ha respinto ogni accusa ma è stata giudicata colpevole e condannata a pagare 2.500 corone svedesi (240 dollari). Dopo aver preso parte a un’altra protesta era stata arrestata dalla polizia insieme ad altri 5 attivisti. Due attivisti avevano anche bloccato una petroliera.

In entrambe le occasioni, Greta ha fatto parte di un gruppo di manifestanti che ha bloccato la strada percorsa dai camion cisterna carichi di petrolio che partono dal porto di Malmö ed è stata incriminata a giugno per non essersi allontanata quando gli era stato ordinato dalla polizia.

Di fronte alla Corte di Malmö, la Thunberg ha detto: «Credo che ci troviamo in un’emergenza che minaccia la vita, la salute e le proprietà. Innumerevoli persone sono a rischio. E’ vero che ero in quel posto quel giorno, ed è vero che ho ricevuto un ordine che non ho ascoltato, ma credo che questo non sia un crimine».

La manifestazione di giugno, organizzata dall’organizzazione ambientalista  Ta tillbaka framtiden / Reclaim the Future, ha cercato di bloccare l’ingresso e l’uscita del porto di Malmö per protestare contro l’uso di combustibili fossili.

In un post pubblicato su Instagram la Thunberg aveva spiegato: «Scegliamo di non essere spettatori e di fermare invece fisicamente l’infrastruttura dei combustibili fossili. Stiamo reclamando il futuro».

Ta tillbaka framtiden ha ribadito che continuerà a resistere all’industria fossile e la portavoce del gruppo, Irma Kjellstrom, ha detto: «Attraverso le sue attività dannose, l’industria dei combustibili fossili ha tenuto in mano le nostre vite per troppo tempo. Noi giovani ne abbiamo avuto abbastanza: è ora che coloro che minacciano tutte le nostre possibilità e i nostri sogni vengano fermati. Se il tribunale sceglie di vedere la nostra azione come un crimine, può farlo, ma sappiamo di avere il diritto di vivere e l’industria dei combustibili fossili si frappone a questo».

Giò a giugno Ta tillbaka framtiden avvertiva; «Syiamo andando verso quella che sembra destinata a essere un’altra estate di disastri. Vediamo già un estremo rischio di incendi in tutto il Götaland, Svealand e parti della costa del Norrland. Allo stesso tempo, l’industria dei combustibili fossili continua a contribuire con le sue emissioni a una crisi climatica sempre più crescente. Ci sono prove che gran parte dell’industria dei combustibili fossili, per diversi decenni, fosse a conoscenza delle conseguenze delle loro operazioni per il clima e abbia scelto di nascondere questo aspetto della situazione».

La portavoce per la stampa di Ta tillbaka framtiden, Alma Laudon, ha denunciato che «Il caldo dell’estate fa sì che gli agricoltori vedano prosciugare i loro raccolti e un’intera generazione di giovani non riesca a prendere fiato e veda davanti a sé una vita piena di disastri crescenti. Per poterlo evitare e avere qualcosa da sognare, i combustibili fossili devono essere gradualmente eliminati».

Il nuovo governo di centro-destra svedese – di cui fa parte anche l’estrema detra negazionista climatica –  ha nel mirino proprio gli ambientalisti e Gretas Thnberg, ma è già stato pesantemente criticato  del Klimatpolitiska rådet (Il Com nsiglio politico climatico) per le sue decisioni politiche che faranno aumentare le emissioni di gas serra della Svezia per la prima volta in 20 anni.

Partecipando al blocco, prima di essere arrestata, la Thunberg aveva ricordato che «La crisi climatica è da molto tempo una realtà per innumerevoli persone in tutto il mondo. Che il governo oggi indicai una “riunione sul clima” e inviti i peggiori emettitori svedesi non è altro che una presa in giro di coloro che già oggi soffrono delle conseguenze della crisi. Scegliamo quindi di agire invece di accettarlo in silenzio».