Guerre, crisi climatica e Covid-19 colpiscono più di 177 milioni di bambini in 145 Paesi (VIDEO)
Le catastrofi climatiche sono triplicate in 30 anni e oltre 400 milioni di bambini vivono in aree ad alta, o estremamente alta, vulnerabilità idrica
[9 Dicembre 2021]
L’Unicef ha lanciato l’appello d’emergenza “Humanitarian Action for Children 2022” da 9,4 miliardi di dollari, il più grande di sempre, per «raggiungere più di 327 milioni di persone – compresi 177 milioni di bambini – colpiti dalle crisi umanitarie e dalla pandemia da COVID-19 in tutto il mondo. L’appello è del 31% più ampio di quello dell’anno scorso, dato che i bisogni umanitari continuano a crescere».
La direttrice generale dell’Unicef, Henrietta Fore, conferma che «L’appello di raccolta fondi di quest’anno, il più grande dell’UNICEF di sempre, arriva anche in un momento in cui l’escalation dei conflitti ha spinto altri milioni di bambini e le loro comunità sull’orlo del baratro. Gli attacchi ai bambini che vivono in Paesi in conflitto, compresi gli attacchi alle infrastrutture civili fondamentali per la sopravvivenza dei bambini, continuano ad un ritmo allarmante. Quasi 24.000 gravi violazioni contro i bambini sono state confermate l’anno scorso, ovvero 72 violazioni al giorno».
L’appello include 2 miliardi di dollari per la risposta dell’Unicef in Afghanistan, dove 13 milioni di bambini hanno bisogno di assistenza umanitaria urgente. Fra questi, 1 milione di bambini che stanno affrontando una malnutrizione acuta grave in un momento in cui il già debolissimo sistema sanitario afghano è sull’orlo del collasso dopo la presa del potere da parte dei talebani. L’appello per l’Afghanistan è il più grande appello di sempre dell’Unicef per un singolo Paese.
Il rapporto sull’intervento umanitario di quest’anno viene lanciato come parte del CY21, un Forum globale per bambini e giovani che riunisce leader, esperti, responsabili del cambiamento e influencer, insieme a bambini e giovani. Il forum punta ad «Accelerare soluzioni nuove e collaudate, stimolare impegni per realizzare il cambiamento e mobilitare conoscenze e risorse per far progredire i diritti dei bambini e raggiungere gli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile (SDG) entro il 2030.
Il CY21, è organizzato dall’Unicef in collaborazione con i governi del Botswana e della Svezia con l’intento di riportare i bambini e i giovani nell’agenda globale: «L’obiettivo è che il Forum diventi l’annuale piattaforma globale di leadership di pensiero e di costruzione di partnership che riunisce tutti i soggetti interessati a migliorare la vita dei bambini e dei giovani. Con un programma ricco e coinvolgente di tre giorni con più di 40 sessioni e 100 oratori di spicco, il programma si concentra su temi prioritari come il clima, la salute mentale, l’istruzione, la povertà e la protezione dalla violenza.
La partecipazione dei bambini e dei giovani è al centro di questo evento, che è stato progettato insieme a uno Youth Advisory Board appositamente istituito per questo scopo. In molte sessioni, i giovani modereranno, parleranno o parteciperanno. Inoltre, il programma presenterà cinque TED Talks di giovani attivisti provenienti da Indonesia, Irlanda, Macedonia del Nord, Sudan e Zimbabwe che parleranno di accessibilità, clima, conflitti e altro.
L’appello è accompagnato dal rapporto “Preventing a lost decade – Urgent action to reverse the devastating impact of COVID-19 on children and young people” che evidenzia che la pandemia di Covid-19 continua a compromettere l’istruzione, la salute, la nutrizione e il benessere dei bambini di tutto il mondo e che fornire gli strumenti per tenerla sotto controllo richiede un supporto urgente.
Infatti l’appello Unicef prevede 933 milioni di dollari da destinarsi al programma Access to COVID-19 Tools Accelerator (ACT-A), un impegno globale per accelerare lo sviluppo, la produzione e l’accesso equo a test, trattamenti e vaccini contro il Covid-19.
L’Unicef avrà anche bisogno di 909 milioni di dollari per continuare ad affrontare la crisi dei rifugiati siriani; 334 milioni di dollari per la crisi all’interno alla Siria; 484 milioni di dollari per rispondere alle conseguenze della guerra nello Yemen; oltre 356 milioni di dollari per i programmi di risposta alla guerra infinita per le risprse nella Repubblica Democratica del Congo.
A queste crisi che sembrano ormai diventate endemiche si è aggiunta la guerra nel Tigray che si è estesa a buona parte dell’Etiopia, dove 15,6 milioni di bambini hanno bisogno di aiuti umanitari e dove, sottolinea l’Uninicef «I brutali combattimenti hanno sfollato centinaia di migliaia di bambini nel nord», l’Unicef avrà bisogno di 351 milioni di dollari per il suo lavoro di assistenza salvavita.
L’agenzia Onu per l’infanzia denuncia che «Milioni di bambini in tutto il mondo stanno soffrendo per gli impatti dei conflitti, degli eventi atmosferici estremi e della crisi climatica. Mentre la pandemia da Covid-19 sta per entrare nel suo terzo anno, la situazione di questi bambini è resa ancora peggiore dalle economie vacillanti, dalla crescente povertà e disuguaglianza. Come sempre, sono i bambini che già vivono in situazioni di crisi ad essere i più colpiti. Hanno bisogno di un aiuto urgente. Il cambiamento climatico sta peggiorando la portata e l’intensità delle emergenze. Il numero di catastrofi legate al clima è triplicato negli ultimi 30 anni. Oggi, oltre 400 milioni di bambini vivono in aree ad alta, o estremamente alta, vulnerabilità idrica».
Se otterrà i fondi richiesti con questo drammatico appello, l’Unicef nel 2022 prevede di raggiungere: 7,2 milioni di bambini con trattamenti per la malnutrizione acuta grave; 62,1 milioni di bambini con vaccinazioni contro il morbillo; 53,4 milioni di persone con accesso all’acqua potabile e alle esigenze domestiche; 27,9 milioni di bambini e coloro che si prendono cura di loro con accesso a servizi per la salute mentale e al sostegno psicosociale; 77,1 milioni di bambini con istruzione formale o non formale, compreso l’apprendimento precoce; e 23,6 milioni di famiglie con assistenza in denaro.
Nel 2021, con il sostegno dei partner, l’Unicef è riuscita ad assistere: 2,4 milioni di bambini trattati per la malnutrizione acuta grave; 5 milioni di bambini e persone che si prendono cura di loro che accedono a servizi per la salute mentale e al supporto psicosociale; 34 milioni di persone dotate di acqua sicura a sufficienza per bere, cucinare e per l’igiene personale; 22,4 milioni di bambini e donne che ricevono servizi sanitari essenziali nelle strutture sostenute dall’Unicef; 110,7 milioni di bambini che accedono all’istruzione formale o informale, compreso l’apprendimento precoce; Più di 812,2 milioni di persone raggiunte attraverso messaggi sul comportamento per la prevenzione delle malattie e l’accesso ai servizi sanitari; 14,9 milioni di famiglie raggiunte da trasferimenti in denaro a scopo umanitario.