I cambiamenti climatici come «minaccia alla sicurezza nazionale»

Il caso Usa: su 79 infrastrutture militari statunitensi, 53 corrono il rischio di subire inondazioni ricorrenti, 43 hanno problemi per la siccità, 36 sono esposte a incendi

[30 Gennaio 2019]

«La relazione tra guerra e clima è complessa e spesso si interseca con fattori politici, sociali, economici e demografici». Tuttavia «i rischi associati ai disastri legati al clima non rappresentano lo scenario di un futuro lontano. Sono già una realtà per milioni di persone in tutto il mondo»; con queste parole il sottosegretario generale per gli affari politici e la costruzione della pace, Rosemary Di Carlo, ha aperto i lavori dell’Organismo per la pace e la sicurezza del Consiglio di sicurezza delle Nazioni Unite dedicato a questo tema, venerdì 25.

Il legame tra sicurezza e ambiente è stato affrontato per la prima volta nell’organismo Onu per la pace e la sicurezza nell’aprile 2007. Da allora, l’istituzione internazionale ha preso sempre più iniziative che riconoscono l’effettivo legame tra queste due questioni. Nell’ultimo Consiglio, il dibattito ha visto la partecipazione di oltre 70 stati membri e ha raccolto le dichiarazioni di una dozzina di ministri.

«I cambiamenti climatici impattano sulla sicurezza in maniera trasversale» ha dichiarato Pavel Kabat, lo scienziato che è a capo dell’Organizzazione meteorologica mondiale, che per la prima volta è stato invitato a parlare alla platea del Consiglio di sicurezza. I problemi ambientali «riducono i risultati ottenuti in termini di nutrizione e di accesso al cibo; accrescono il rischio di incendi violenti ed esacerbano le sfide riguardo la qualità dell’aria; aumentano i potenziali conflitti per l’acqua e generano maggiori spostamenti interni e migrazioni». In altre parole, i cambiamenti climatici dovranno essere affrontati «sempre più come una minaccia alla sicurezza nazionale».

In questo senso il nuovo documento del Pentagono, “Report on Effects of a Changing Climate to the Department of Defense”, pubblicato a gennaio, lancia l’allarme: su 79 infrastrutture militari statunitensi, 53 corrono il rischio di subire inondazioni ricorrenti, 43 hanno problemi per la siccità, 36 sono esposte a incendi, sei sono in fase di desertificazione e uno rischia di crollare a causa dello scioglimento del permafrost. Sono tutti problemi dovuti ai cambiamenti climatici che, se non venissero affrontati, nel giro dei prossimi 20 anni metterebbero in crisi la più sofisticata struttura militare del mondo.

di William Valentini, Alleanza italiana per lo sviluppo sostenibile (Asvis)