Dal 20 agosto al 10 settembre torna la Carovana dei ghiacciai

I ghiacciai d’Europa hanno perso 880 km cubi di ghiaccio negli ultimi 25 anni

Le Alpi sono state le più colpite. Legambiente: «Preoccupano certe affermazioni politiche negazioniste rispetto la crisi climatica, anche riguardo il ritiro progressivo dei ghiacciai»

[9 Agosto 2023]

Per il ministro Salvini lo scioglimento in corso dei ghiacciai sulle Alpi dipende da “cicli” storici, e non a causa della crisi climatica dovuta all’uso dei combustibili fossili e alle conseguenti emissioni di gas serra.

Si tratta però di un’opinione che non trova alcun riscontro nella comunità scientifica di settore: «La recente accelerazione degli effetti del riscaldamento climatico sull’ambiente glaciale è un fatto scientifico ineluttabile – rimarca oggi Marco Giardino, vicepresidente del Comitato glaciologico italiano (Cgi) che insegna Geomorfologia applicata all’Università di Torino – Eppure, oggi si registrano sterili polemiche sull’argomento: prendendo a prestito un’espressione di Papa Francesco, lo si potrebbe definire un dibattito di parole “cave”, ovvero vuote, prive di reale significato».

In realtà la crisi climatica rappresenta una minaccia sempre più grave per i ghiacciai alpini, progressivamente più fragili, vulnerabili e instabili per effetto dei cambiamenti climatici e del riscaldamento globale.

Per documentare questo stato dell’arte è in partenza la IV edizione di Carovana dei ghiacciai, ovvero la campagna internazionale promossa da Legambiente con la partnership scientifica del Cgi, con la collaborazione della Commissione internazionale per la protezione delle Alpi (Cipra) ed il supporto di Allianz foundation, Frosta, Sammontana, Seiko ed Ephoto.

Già oggi sappiamo, grazie al rapporto European state of the climate 2022 dell’Organizzazione meteorologica mondiale (Wmo), che i ghiacciai in Europa hanno perso un volume di circa 880 km cubi di ghiaccio dal 1997 al 2022.

Proprio le Alpi sono state le più colpite, con una riduzione media dello spessore del ghiaccio di 34 metri; solo nell’ultimo anno le Alpi hanno perso il 6% del loro volume residuo, a causa di un 2022 segnato dalle scarse nevicate durante l’inverno causa siccità, dalle temperature estive anomale e dalla sabbia proveniente dal deserto del Sahara.

«Preoccupano certe affermazioni politiche negazioniste rispetto la crisi climatica, anche riguardo il ritiro progressivo dei ghiacciai – commenta Giorgio Zampetti, direttore nazionale Legambiente – Un espediente per non dover riconoscere il problema della crisi climatica, che non è un’idea di parte ma una condizione oggettiva da accettare con una reale governance del territorio e dei rischi ad esso connessi, con adeguate strategie e piani di adattamento al clima (su scala locale e internazionale) a tutela dei territori e delle comunità. Non si può pensare di volgere la testa dall’altra parte, ostinandosi a non ascoltare gli scienziati».

La Carovana dei ghiacciai si pone l’obiettivo di portare all’attenzione del grande pubblico proprio questa realtà, con un viaggio in sei tappe che dal 20 agosto al 10 settembre monitorerà lo stato di salute dei ghiacciai alpini, raccontando la drammatica velocità del loro ritrarsi a causa dei cambiamenti climatici. 

Si partirà dall’Italia con il ghiacciaio del Rutor (Valle D’Aosta), per proseguire poi col ghiacciaio del Belvedere (Piemonte) e coi ghiacciai di Dosdè (Lombardia), per poi concludere l’ultima tappa italiana coi ghiacciai di Lares e Mandrone (Trentino Trentino-Alto Adige); la Carovana legambientina si sposterà poi in Austria sul ghiacciaio Ochsentaler (nella regione del Vorarlberg), per poi concludersi in Svizzera col ghiacciaio del Morteratsch (Grigioni).

In ogni tappa ci sarà occasione per monitoraggi, escursioni, conferenze stampa, momenti di arte e musica dedicati ai ghiacciai, per riflettere su un futuro sostenibile delle nostre montagne.

In particolare, la Carovana sarà un’occasione per promuovere la “Carta di Budoia per l’adattamento locale ai cambiamenti climatici”, dichiarazione volontaria dei comuni alpini promossa dalla delegazione italiana in Convenzione delle Alpi e dal network di comuni Alleanza nelle Alpi in Italia, che ha l’obiettivo di fare delle Alpi un territorio esemplare nel settore della prevenzione e dell’adattamento ai cambiamenti climatici.