I punti di ancoraggio sottomarini delle calotte di ghiaccio antartiche stanno scomparendo velocemente
Il riscaldamento globale sta disintegrando i pinning points della banchisa antartica e rischiamo un accelerato innalzamento del mare
[28 Febbraio 2024]
Le calotte glaciali galleggianti circondano il 75% della costa dell’Antartide e coprono un’area equivalente alla dimensione della Groenlandia, ma secondo lo studio “Progressive unanchoring of Antarctic ice shelves since 1973”, pubblicato su Nature da Bertie Miles e Robert Bingham della School of GeoSciences dell’Edinburgh University, gli ancoraggi sottomarini di ghiaccio che aiutano a impedire al ghiaccio terrestre dell’Antartide di scivolare nell’oceano si stanno riducendo a un ritmo più che doppio rispetto a 50 anni fa.
Miles e Bingham dicono che «Più di un terzo di questi ormeggi ghiacciati, noti come pinning points, sono diminuiti di dimensioni dall’inizio del secolo. Un ulteriore deterioramento dei punti di ancoraggio, che tengono in posizione le calotte glaciali galleggianti che fortificano il ghiaccio terrestre dell’Antartide, accelererebbe il contributo del continente all’innalzamento del livello del mare».
Si tratta dei preoccupanti risultati fanno parte del primo studio in assoluto sui cambiamenti nello spessore delle banchise di ghiaccio antartiche – estensioni dei ghiacciai terrestri che galleggiano sull’oceano – con dati che risalgono al 1973. Le osservazioni precedenti erano del 1992.
I punti di ancoraggio si formano quando parte di una calotta di ghiaccio galleggiante si ancora ad un’elevazione sul fondo dell’oceano, creando una protuberanza visibile sulla superficie altrimenti liscia della banchisa. Per monitorare le variazioni dei punti di fissaggio sulla superficie del ghiaccio, ricercatori dell’Università di Edimburgo hanno utilizzato le immagini satellitari dell’archivio cinquantennale del programma Landsat della NASA/United States Geographical Survey (USGS).
I ricercatori spiegano che «Utilizzando i cambiamenti nei punti di riferimento come proxy affidabile per le variazioni nello spessore delle banchise di ghiaccio, il team ha misurato i cambiamenti in queste caratteristiche durante tre periodi: dal 1973 al 1989, dal 1990 al 2000 e dal 2000 al 2022», scoprendo che «Solo il 15% dei punti di ancoraggio si sono ridotti di dimensione dal 1973 al 1989, portando a piccole sacche localizzate di assottigliamento delle banchise di ghiaccio».
Ma negli anni ’90 nella Penisola Antartica occidentale e nel Mare di Amundsen è iniziata una diffusa accelerazione e un disancoraggio delle piattaforme di ghiaccio dai punti di fossaggio e «Il numero di punti di riferimento che si sono ridotti è aumentato al 25% dal 1990 al 2000 e al 37% dal 2000 al 2022».
Miles evidenzia che «Il passaggio negli ultimi 50 anni da uno scioglimento delle banchise di ghiaccio relativamente limitato e concentrato a livello regionale a un disancoraggio molto più diffuso è sorprendente. La preoccupazione costante è quanti altri di questi pinning points di vitale importanza inizieranno a sciogliersi nei prossimi 50 anni».
Bingham conclude: «Quello a cui stiamo assistendo intorno all’Antartide è un attacco prolungato del riscaldamento climatico ai contrafforti che rallentano la conversione dello scioglimento dei ghiacci in un innalzamento globale del livello del mare. Questo rafforza la necessità di agire laddove possibile per ridurre le emissioni globali di carbonio».