Il cacao non basta mai: nel 2014 il mondo a corto di cioccolato?
Consumi della classe media asiatica e siccità in Africa faranno aumentare i prezzi del cacao
[27 Dicembre 2013]
Secondo l’International Cocoa Organization (Icco) tra l’ottobre 2013 e l’ottobre 2014 il consumo di prodotti a base di cacao supererà l’offerta mondiale di circa 70.000 tonnellate, un deficit che durerà almeno fino al 2018. Una penuria di cacao che non si era mai più vista dopo il 1960.
Gli esperti sentiti da Bloomberg dicono che il prezzo di una tonnellata di cacao a fine 2014 aumenterà in media del 14%, raggiungendo i 3.200 dollari. La carenza di fave di cacao comporterà un aumento dei costi per le multinazionali del cioccolato come Nestlé, Barry Callebaut e Lindt & Sprüngli. Già ad agosto la Nestlé aveva annunciato un calo di redditività nel suo ramo cioccolatiero ed aveva constatato un’intensificazione della concorrenza e l’aumento delle spese per il marketing.
Ashmead Pringle, presidente di GreenHaven Commodity Services, conferma: «La domanda di ciocciolato è estremamente elevata. La classe media aumenta, soprattutto in Asia, e può permettersi di spendere sempre più denaro per la pasticceria di lusso».
Insomma, per i prodotti di cioccolato non c’è crisi e le vendite mondiali raggiungeranno nel 2014 il record di 7,3 milioni di tonnellate, un aumento del 2,1% contro il +2% nel 2013. L’Asia è diventata il traino della crescita del cioccolato: in Cina le vendite sono più che raddoppiate in 10 anni, superando il progresso delle vendite in Europa occidentale, che comunque resta il più grande consumatore di cioccolata del mondo.
La quota di domanda mondiale di cioccolato nell’Asia-Pacifico, dove vive più della metà della popolazione mondiale, raggiunge appena il 12%. Nel 2014 in quest’area ci sarà un consumo pro-capite di 200 grammi di cioccolato, il doppio di 10 anni fa. In Cina quest’anno il consumo di cioccolato è cresciuto del 6,9%, raggiungendo il record di 193.100 tonnellate, nel 214 dovrebbe crescere di un altro 6,6%. In Europa occidentale nel 2013 sono state consumate ben 2,2 milioni di tonnellate di cacao, ma il consumo pro-capite è rimasto quello di 10 anni fa: ben 2,5 kg di cioccolato a persona.
I consumi tirano e le fave di cacao nel 2013 hanno guadagnato ben il 25% sul mercato a termine dell’ICE Futures U.S. A New York il prezzo di una tonnellata ha raggiunto i 2.792 dollari, e tra le 24 materie prime nello Standard & Poor’s GSCI Spot Index, l’indice delle fave di cacao ha registrato la seconda migliore performance.
A far salire il prezzo del cacao ha contribuito anche la siccità, che ha colpito due dei più grandi produttori (la Costa d’Avorio e il Ghana) e ci vorranno almeno tre anni prima che i nuovi alberi piantati in sostituzione di quelli uccisi dalla siccità comincino a produrre.
Secondo gli analisti di Commerzbank, «il declino della produzione di fave di cacao in Africa Occidentale provocherà nei mesi a venire una penuria di questo prodotto superiore a 100.000 tonnellate sul mercato». Ben il 43% in più rispetto alle previsioni Icco.