Il caldo estremo di luglio reso molto più probabile dal cambiamento climatico
In un mondo 2° C più caldo del clima preindustriale, un'ondata di caldo come quelle recenti si verificherà ogni 2-5 anni
[25 Luglio 2023]
Dopo un giugno caldo da record, vaste aree degli Stati Uniti e del Messico, dell’Europa meridionale e della Cina stanno sperimentando un caldo estremo a luglio, battendo molti record locali delle temperature massime. Luglio 2023 ha visto ondate di caldo estremo in diverse parti dell’emisfero settentrionale, tra le quali il sud-ovest degli Stati Uniti e il Messico, l’Europa meridionale e la Cina. Il 16 luglio le temperature hanno superato i 50° C nella Death Valley negli Stati Uniti e nella Cina nordoccidentale: Record sono stati raggiunti anche in molte altre stazioni meteorologiche in Cina e il record di caldo della Cina è stato battuto a Sanbao il 16 luglio. In Europa, è stato registrato il giorno più caldo di sempre in Catalogna e in altre parti della Spagna ci sono state le temperature minime giornaliere più calde mai registrate. Negli Usa, parti del Nevada, del Colorado e del New Mexico hanno raggiunto il massimo storico, In Arizona e nelle Isole Cayman ci sono state e temperature notturne più alte di sempre e a Phoenix è stato registrato anche il record per il tempo più lungo senza scendere mai sotto i 32.2° C.
Ngli Usa sono stati confermati diversi decessi per caldo. compresi tra i migranti al confine messicano. Solo in Messico oltre 200 persone sono morte a causa del caldo. Anche Italia, Spagna, Grecia, Cipro, Algeria e Cina hanno riportato morti per caldo, oltre a un forte aumento dei ricoveri ospedalieri dovuti a malattie legate al caldo. Gran parte della popolazione in Italia e Spagna e oltre 100 milioni di persone negli Usa meridionali sono in allerta per il caldo. In tutti e tre i Paesi è aumentata la domanda di energia e il caldo estremo sta avendo un impatto negativo su coltivazioni importanti come l’olio d’oliva in Spagna e in Italia e il cotone in Cina.
Lo studio “Extreme heat in North America, Europe and China in July 2023 made much more likely by climate change” pi ubblicato dal team internazionale di ricercatori del World Weather Attribution (WWA) sul sito dell’Imperial College London, ha valutato «In che misura il cambiamento climatico indotto dall’uomo abbia alterato la probabilità e l’intensità del caldo estremo di luglio in queste tre regioni».
I ricercatori spiegano che «Utilizzando published peer-reviewed methods, abbiamo analizzato come il cambiamento climatico indotto dall’uomo abbia alterato la probabilità e l’intensità di 1) temperature massime medie di 18 giorni nelle regioni più colpite negli Stati Uniti occidentali, Texas e Messico settentrionale. 2) Temperature massime medie di 7 giorni sulla terraferma nel riquadro rettangolare (5W-25E, 36-45N) che copre la regione più colpita. 3) Temperature massime medie di 14 giorni sulle pianure della Cina, che coprono ancora una volta la regione più colpita».
Ecco i principali risultati dello studio dì del World Weather Attribution:
Le ondate di caldo sono tra i pericoli naturali più mortali con migliaia di persone che muoiono ogni anno per cause legate al caldo. Tuttavia, il pieno impatto di un’ondata di caldo è raramente noto fino a settimane o mesi dopo, una volta raccolti i certificati di morte o gli scienziati possono analizzare i decessi in eccesso. Molti luoghi non dispongono di una buona registrazione dei decessi correlati al caldo, quindi i dati sulla mortalità globale attualmente disponibili sono probabilmente sottostimati.
In linea con quanto ci si aspettava dalle passate proiezioni climatiche e dai rapporti dell’IPCC, oggi questi eventi non sono più rari. Negli ultimi anni, Nord America, Europa e Cina hanno vissuto ondate di caldo sempre più frequenti a causa del riscaldamento causato dalle attività umane, quindi le attuali ondate di caldo non sono rare nel clima odierno, con un evento come quello attuale previsto circa una volta ogni 15 anni nella regione degli Stati Uniti/Messico, una volta ogni 10 anni nell’Europa meridionale e una volta ogni 5 anni per la Cina.
Tuttavia, senza il cambiamento climatico indotto dall’uomo, questi eventi termici sarebbero stati estremamente rari. In Cina sarebbe stato un evento di circa 1 anno su 250, mentre il caldo massimo come nel luglio 2023 sarebbe stato praticamente impossibile che si verificasse nella regione degli Stati Uniti/Messico e nell’Europa meridionale, se gli esseri umani non avessero riscaldato il pianeta bruciando combustibili fossili.
In un mondo senza cambiamenti climatici, in tutte le regioni un’ondata di caldo della stessa probabilità di quella osservata oggi sarebbe stata significativamente più fredda. Analogamente a studi precedenti, abbiamo scoperto che le ondate di caldo sopra definite sono di 2,5° C più calde nell’Europa meridionale, di 2° C più calde in Nord America e di circa 1° C in Cina nel clima odierno rispetto a quanto sarebbero state se non fosse stato per il cambiamento climatico indotto dall’uomo.
A meno che il mondo non smetta rapidamente di bruciare combustibili fossili, questi eventi diventeranno ancora più comuni e il mondo sperimenterà ondate di calore ancora più calde e di lunga durata. Un’ondata di caldo come quelle recenti si verificherebbe ogni 2-5 anni in un mondo che è 2° C più caldo del clima preindustriale.
I piani d’azione per il caldo vengono sempre più implementati in tutte e tre le regioni e ci sono prove che portano a una riduzione della mortalità correlata al caldo. Inoltre, le città che hanno una pianificazione urbana per il caldo estremo tendono ad essere più fresche e riducono l’effetto isola di calore urbano. Alla luce della crescente vulnerabilità guidata dalle tendenze che si intersecano tra cambiamento climatico, invecchiamento della popolazione e urbanizzazione, c’è un urgente bisogno di un’attuazione accelerata dei piani d’azione per il riscaldamento.