Oms, il cambiamento climatico è pericoloso per la salute: deve essere al centro dei piani nazionali
E’ necessaria un’azione urgente per prevenire le morti dovute all’inquinamento atmosferico
[24 Novembre 2023]
In vista della 28esima Conferenza delle parti delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici (COP28 Unfccc), l’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) ha pubblicato la sua “2023 review of health in nationally determined contributions and long-term strategies” nella quale evidenzia le azioni necessarie per garantire che la salute delle persone siano prioritarie e integrate nei piani nazionali per combattere il cambiamento climatico.
L’Oms ricorda che «Il cambiamento climatico sta già danneggiando la salute e il benessere umano. Dalle malattie causate da eventi climatici estremi all’aumento dell’incidenza e della diffusione delle malattie trasmesse da vettori; e l’aumento delle malattie cardiovascolari e respiratorie causate rispettivamente dal caldo estremo e dall’inquinamento atmosferico: gli impatti del clima sulla salute umana sono inevitabili».
Presentando il nuovo report, il direttore generale dell’Oms, Tedros Adhanom Ghebreyesus, ha sottolineato che «La salute degli esseri umani e del nostro pianeta sono indissolubilmente legate e, dopo anni di promesse, è necessaria e urgentemente un’azione rapida per proteggere entrambi. Solo le politiche climatiche guidate da risultati sanitari si tradurranno nell’azione necessaria per salvare vite umane, prevenire le malattie e costruire società più sane e più giuste».
Dal report emerge che sono stati compiuti progressi significativi nell’integrazione della salute nei nationally determined contributions (NDC) e nelle ong-term low emissions and development strategies (LT-LEDS), i principali strumenti politici per ridurre le emissioni di gas serra e costruire la resilienza climatica come stabilito dall’ccordo di Parigi: «Il 91% degli NDC disponibili ora include considerazioni sulla salute, rispetto al 70% di quelli che le riportavano nel 2019. Rispetto ai precedenti cicli di piani climatici nazionali, obiettivi e politiche climatici inclusivi e che promuovono la salute vengono sempre più sviluppati per la mitigazione, l’adattamento, mezzi di attuazione, perdite e danni e strategie di sviluppo sostenibile a lungo termine».
Maria Neira, direttrice del Dipartimento ambiente, cambiamenti climatici e salute dell’Oms, conferma che «I Paesi hanno compiuto progressi significativi nel riconoscere la minaccia del cambiamento climatico alla salute umana e planetaria nei loro piani nazionali per affrontare il cambiamento climatico, ma abbiamo bisogno di vedere questi impegni aumentare, accelerare ed essere adeguatamente finanziati per garantire una risposta equa che protegga la salute, il pianeta e i mezzi di sussistenza delle generazioni attuali e future».
Infatti, nonostante qualche progresso, permangono enormi lacune nelle azioni intraprese: «Un’azione ambiziosa sull’inquinamento atmosferico salverà vite umane, ma solo il 16% degli NDC include obiettivi, misure o politiche autonome per ridurre l’inquinamento atmosferico – sottolinea il rapporto – L’inquinamento atmosferico è uno dei maggiori rischi ambientali per la salute. L’inquinamento atmosferico ambientale (esterno) e domestico insieme causano circa 7 milioni di morti premature ogni anno per cardiopatia ischemica, ictus, cancro ai polmoni e malattie respiratorie come asma e polmonite, che colpiscono in modo sproporzionato i bambini nei paesi a basso e medio reddito».
L’Oms ricorda che «Intensificando l’azione per ridurre le emissioni di carbonio, i paesi vedranno anche benefici più ampi per la salute. Ad esempio, incoraggiare gli spostamenti a piedi e in bicicletta e sostenere il passaggio a diete sostenibili e sane migliora la salute riducendo al contempo l’impatto sul clima.
Inoltre, ci si può aspettare che i Paesi ottengano benefici sanitari che superano gli investimenti finanziari necessari per mitigare il cambiamento climatico».
Ad esempio, l’LT-LEDS degli Stati Uniti d’America stima che i miglioramenti della qualità dell’aria derivanti dall’attuazione di misure di mitigazione del cambiamento climatico potrebbero prevenire fino a 300.000 morti ed evitare danni alla salute e al clima per 150 – 250 miliardi di dollari entro il 2030. Gli LT-LEDS di Paesi come Fiji, Marocco e Spagna riconoscono che il raggiungimento degli obiettivi di mitigazione del cambiamento climatico porterà risparmi economici derivanti dalla riduzione dell’inquinamento atmosferico.
I finanziamenti sostenibili per il clima sono essenziali per l’adattamento sanitario, la mitigazione e lo sviluppo resiliente al clima, ma il rapporto Oms denuncia che «La salute rimane cronicamente sottofinanziata nei piani nazionali per affrontare il cambiamento climatico. La capacità dei Paesi di impegnarsi in azioni di adattamento e mitigazione del cambiamento climatico dipende fortemente dalla loro capacità finanziaria, e troppo spesso i Paesi più vulnerabili agli impatti della crisi climatica sono quelli che non hanno le risorse per finanziare l’azione per il clima. La maggior parte dei Paesi dipende dal sostegno finanziario internazionale per l’azione per il clima. Solo un NDC su 10 prevede finanziamenti nazionali per alcune o tutte le sue azioni sanitarie e solo una strategia a lungo termine su 5 prevede specifiche disposizioni di finanziamento sanitario come tasse, imposte e meccanismi di fissazione del prezzo del carbonio. Nonostante questa dipendenza dai finanziamenti multilaterali per il clima, solo il 2% dei finanziamenti per l’adattamento e lo 0,5% dei finanziamenti complessivi per il clima sono attualmente assegnati a progetti che mirano esplicitamente a proteggere o migliorare la salute umana».
Per garantire una risposta equa ed efficace al cambiamento climatico, l’Oms chiede meccanismi multilaterali di finanziamento del clima per stanziare maggiori finanziamenti a politiche e iniziative che puntino esplicitamente a proteggere o migliorare la salute umana.
L’Oms continua a sostenere i Paesi nella protezione della salute costruendo sistemi sanitari resilienti ai cambiamenti climatici, riducendo le emissioni di carbonio derivanti dall’assistenza sanitaria e monitorando i progressi globali e sta lavorando con la Presidenza della COP28 per guidare la prima giornata dedicata alla salute alla COP il 3 dicembre e l’incontro dei ministri della salute e del clima, sottolineando «L’urgente necessità di accelerare l’azione climatica incentrata sulla salute a tutti i livelli».