«Il Governo ancora contro le rinnovabili», vuole abolire i sistemi efficienti di utenza (SEU)

Sette associazioni contro il Ministero dello sviluppo economico

[21 Gennaio 2016]

Rispondendo a una interrogazione parlamentare sulla regolamentazione della generazione distribuita di energia elettrica, il ministero dello sviluppo economico (Mise) ha affermato la volontà di abrogare la normativa riguardante i sistemi efficienti di utenza (SEU) e di impedire quindi agli impianti a fonte rinnovabile installati per legge di autoconsumare l’energia prodotta. Il Mise ha comunicato che l’esenzione al pagamento degli oneri di sistema sarà limitata alla componente per gli incentivi alle rinnovabili e varrà solo per certe aziende energivore.

I sistemi efficienti di utenza sono configurazioni di sistemi alimentati da impianti a rinnovabili o di cogenerazione ad alto rendimento con potenza fino a 20 MW, gestiti da un solo produttore, anche diverso dal cliente finale, direttamente connessi tramite un collegamento privato ad un’unità di consumo e realizzati sul posto. Si va dall’impianto fotovoltaico sul tetto di casa a sistemi più grandi in cui ad esempio un operatore vende energia ad un’azienda producendola direttamente sul posto con cogeneratori o fotovoltaico.

I SEU sono vantaggiosi perché gli oneri di sistema si pagano quasi unicamente sull’energia prelevata dalla rete e non si pagano sulla quota di energia autoconsumata.

Adusbef, Codici, Italia Solare, Greenpeace, Kyoto Club, Legambiente e Wwf hanno inviato una lettera al Mise nella quale criticano duramente questa scelta e e chiedono «un’urgente rettifica del documento di risposta perché in netto contrasto, oltre che col buon senso, con tutta la normativa nazionale e comunitaria esistente». Le associazioni dei consumatori, delle imprese e ambientaliste dicono che, in caso di mancata risposta da parte del Mise, «assumeranno iniziative a ogni livello per far rispettare lo spirito e il merito delle normative nazionali ed europee».

Le 7 organizzazioni sottolineano che «Dopo l’approvazione della riforma delle tariffe elettriche per gli utenti domestici da parte dell’Autorità per l’energia, la richiesta di rimborso degli adeguamenti Istat da parte del GSE, arriva la ciliegina sulla torta da parte del Mise. Questo si configura come un attacco coordinato contro le rinnovabili, in barba agli impegni anche internazionali dell’Italia. Eppure i conflitti generati per l’accaparramento delle risorse fossili sono davanti agli occhi di tutti. I disastri ambientali causati dall’estrazione, trasporto ed utilizzo di risorse inquinanti sono quotidianamente e tristemente in cronaca. In contrasto con la sostenibilità, con la tutela ambientale e con gli accordi di Parigi, in direzione diametralmente opposta a quella delle maggiori economie mondiali, si sta correndo il rischio di minare la green economy che lentamente e con molta fatica sta cercando di avere lo spazio che si merita anche in Italia.