In Angola soluzioni nucleari climate-Smart per il bestiame colpito dalla siccità

L’Angola collabora con Iaea e Fao per sostituire i mangimi convenzionali con pratiche più innovative che utilizzano le risorse locali

[3 Gennaio 2023]

Durante la lunga stagione secca dell’Angola meridionale, l’acqua scarseggia e i piccoli allevatori,  sono costretti a spostare frequentemente le loro mandrie a grandi distanze per trovare pascoli disponibili. Gli allevatori dell’Angola meridionale utilizzano ancora un sistema estensivo di allevamento e produzione di bestiame che fa molto affidamento sul pascolo su pascoli naturali che sono sempre più a rischio a causa delle variazioni meteorologiche e dei cambiamenti climatici. Quest’anno, le province meridionali dell’Angola – dove è storicamente più forte l’opposizione dell’Unita –   stanno vivendo il quinto anno consecutivo di siccità che ha ucciso il bestiame, decimato  raccolti e ha colpito circa 1,6 milioni di persone.  Secondo l’ International Federation of Red Cross and Red Crescent Societies, «La siccità e il peggioramento delle condizioni climatiche sono le più dannose degli ultimi 40 anni, sono catastrofiche per i pascoli e la produzione di bestiame dei piccoli proprietari, con un impatto sui mezzi di sussistenza degli agricoltori e sulla sicurezza alimentare del Paese».

All’ultima Assemblea generale dell’Onu, l’Angola ha annunciato investimenti in infrastrutture economiche e sociali nel sud. Una di queste  è l’acquedotto nella Provincia di Cunene che porta l’acqua a 350.000 angolani, al loro bestiame e ai loro sistemi di irrigazione. Ma l’Iaea fa notare le «Gravi carenze idriche durante la stagione secca dell’Angola. Circa l’80% dei proprietari di bovini della regione, per lo più su piccola scala, percorre lunghe distanze per trovare pascolo per i propri animali».

Joaquim Ipanga Nganza, direttore dell’Instituto de Pesquisa Veterinária de Angola,  che sta lavorando con l’International atamic energy agency (Iaea) e la Fao a un progetto biennale di cooperazione tecnica dell’Iaea per sviluppare un sistema di gestione dei pascoli climate-smart utilizzando tecnologie nucleari e correlate,  evidenzia che «Per aiutare l’Angola e i piccoli agricoltori ad adattarsi a tutte queste variazioni e cambiamenti climatici e meteorologici, abbiamo bisogno di soluzioni più intelligenti. Migliorare le nostre conoscenze sul valore nutritivo dei pascoli e sullo stato nutrizionale del bestiame può aiutare. Nel processo, possiamo aiutare a mitigare gli effetti delle variazioni climatiche e dei cambiamenti climatici e ridurre l’impatto sull’ambiente causato dal pascolo eccessivo e dal degrado».

Con l’assistenza di Fao e Iaea, l’Angola sta creando un laboratorio per la nutrizione animale e sta valutando la dieta del bestiame e il valore nutritivo dei pascoli disponibili. Lo studio aiuterà a identificare una selezione di erbe nutrienti per la loro moltiplicazione e la diffusione e per l’integrazione di mangime per il bestiame e la definizione di razioni ottimali.

Victor Tsuma, leader del progetto e riproduttore del bestiame del Joint Fao/Iaea Centre of Nuclear Techniques in Food and Agriculture, spiega che «Le tecniche nucleari e correlate offrono vantaggi sostanziali rispetto alle tecniche convenzionali e potrebbero aiutarci a progettare una dieta equilibrata per i bovini con un mix di pascoli naturali e integratori alimentari. Questo può migliorare la produttività del bestiame e gettare le basi per un’agricoltura climaticamente intelligente in Angola. Il progetto utilizzerà tecniche isotopiche di carbonio stabile e spettroscopia di riflettanza nel vicino infrarosso (NIRS) per identificare il valore nutritivo dei pascoli locali consumati dal bestiame.

All’Ieaea ricordano che «Gli isotopi stabili sono forme di atomi non radioattive, che possono essere utilizzate in un’ampia varietà di applicazioni e valutazioni. In condizioni di pascolo, gli scienziati possono misurare le concentrazioni di isotopi stabili nelle piante mangiate dagli animali e confrontarle con ciò che si trova nei campioni fecali per determinare quali tipi di pascoli vengono mangiati dal bestiame. Utilizzando questa tecnica di tracciamento dell’isotopo di carbonio stabile, il NIRS può prevedere l’assunzione di sostanza secca da parte del bestiame e sviluppare un profilo vegetale di tale assunzione. Il NIRS è una tecnica rapida e non distruttiva ampiamente utilizzata in agricoltura e può aiutare gli scienziati angolani ad analizzare il contenuto di nutrienti dei pascoli».

Tsuma aggiunge: «I dati della spettroscopia di riflettanza infrarossa possono aiutare a raccomandare una serie di integratori, come minerali e vitamine, da incorporare nella dieta del bestiame per coprire le esigenze nutrizionali. Gli allevatori potrebbero sostituire parzialmente o completamente i mangimi convenzionali con pratiche più innovative che utilizzano le risorse locali, con un impatto diretto sulla produttività, proteggendo l’ambiente e conservando le risorse naturali. Si è scoperto che approcci integrati, olistici e basati sulla comunità supportano un aumento sostenibile della produzione animale. I sistemi misti di colture e allevamento producono circa la metà del cibo mondiale. In tali sistemi, l’output di un processo diventa l’input di un altro e vi è una minima perdita di nutrienti nell’ambiente, ad esempio sotto forma di emissioni di gas serra».

Nel giugno 2021 è stata lanciata l’iniziativa “Nuclear Saves” per offrire alle aziende e alle organizzazioni l’opportunità di sostenere l’AIEA nel trasferimento della scienza e della tecnologia nucleare ai Paesi in via di sviluppo, al fine di migliorare la salute e la prosperità di milioni di persone in tutto il mondo. L’Iaea conclude: «Attraverso le partnership, stiamo unendo il meglio della scienza, della tecnologia e dell’ingegno umano globali per aiutare i Paesi ad affrontare alcune delle sfide più urgenti del mondo. I fondi dei partenariati consentono all’Iaea di accelerare gli usi pacifici dell’energia nucleare per la diagnosi e il trattamento del cancro; la prevenzione e il controllo delle malattie zoonotiche; e l’adattamento e la mitigazione dei cambiamenti climatici, nonché la transizione verso l’energia pulita».