In tutto il mondo devono aumentare i finanziamenti per i programmi di adattamento climatico

Il Climate Adaptation Summit promette più soldi e iniziative, soprattutto per i Paesi in via di sviluppo

[26 Gennaio 2021]

Al Climate Adaptation Summit (CAS) 2021, organizzato dall’Olanda e dall’Onu e che termina oggi, più di 30 leader mondiali hanno espresso il loro fermo sostegno per un’azione di adattamento climatico. Il CAS è servito a lanciare diverse iniziative concrete e a rafforzare le ambizioni di governi, banche di sviluppo, istituzioni e città per migliorare drasticamente l’adattamento climatico in tutto il mondo durante il prossimo decennio. Per trasformare le ambizioni in realtà, i relatori si sono impegnati ad aumentare in modo significativo i finanziamenti per l’adattamento climatico.

Nella sua prima apparizione pubblica ufficiale sulla scena internazionale. il nuovo inviato per il clima degli Stati Uniti, John Kerry, ha assicurato che per l’amministrazione Biden l’azione internazionale per il clima è una priorità assoluta e che gli Usa contribuiranno a promuovere una maggiore ambizione per l’adattamento e la resilienza climatici.  «Siamo orgogliosi di essere tornati – ha detto Kerry – Ritorniamo con umiltà per la nostra assenza degli ultimi quattro anni e faremo tutto ciò che è in nostro potere per rimediare». Poi ha annunciato che gli Stati Uniti si concentreranno su «Dati climatici migliori, maggiori finanziamenti per l’adattamento e la resilienza, il miglioramento dei programmi di adattamento e la promozione della cooperazione tra il settore privato e le comunità colpite. Solo insieme, saremo in grado di costruire la resilienza al cambiamento climatico».

Significativamente, dopo Kerry, anche il  vice premier cinese Han Zheng ha invitato la comunità internazionale a «raddoppiare i propri sforzi di adattamento nazionale e ad attuare gli impegni di adattamento presi nell’Accordo di Parigi sui cambiamenti climatici».

Il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha ribadito che «Il sostegno all’adattamento e alla resilienza è un imperativo morale, economico e sociale. L’adattamento non può essere la metà trascurata dell’equazione climatica. Questo è il motivo per cui ho chiesto che il 50% della quota totale dei finanziamenti per il clima forniti da tutti i donatori e dalle banche multilaterali di sviluppo sia destinata all’adattamento e alla resilienza. Esorto tutti i donatori e le banche multilaterali di sviluppo a impegnarsi in questo obiettivo entro la COP26 e raggiungerlo almeno entro il 2024».

Guterres ha sottolineato l’importanza dei sistemi di allerta precoce e del processo decisionale basato sul rischio, aggiungendo che «Una persona su tre non ha alcuna protezione.  Solo 24 ore di preavviso per una tempesta o un’ondata di caldo in arrivo, possono ridurre del 30% i danni che ne derivano. Invito tutti a lavorare insieme per garantire una copertura globale completa mediante sistemi di allarme rapido per ridurre al minimo le perdite.  Spero che questo vertice aiuti a garantire la svolta sull’adattamento e la resilienza necessaria e che porti a risultati ambiziosi alla COP26», la 26esima Conferenza delle parti dell’ United Nations framework convention on climate change (COP26 Unfccc).

Il Segretario generale dell’Onu ha anche chiesto di rendere gli stanziamenti di bilancio e le decisioni di investimento resilienti al clima: «Il rischio climatico deve essere incorporato in tutti i processi di afinanziamento, in particolare per le infrastrutture. E’ anche necessario aumentare notevolmente gli strumenti finanziari innescati dalle catastrofi esistenti, come obbligazioni o investimenti per sostenere le economie colpite dai disastri».

Il capo delle Nazioni Unite ha anche sollecitato un accesso più facile ai finanziamenti pubblici, in particolare per i paesi più vulnerabili e l’ampliamento delle iniziative di cancellazione del debito, osservando che i Paesi meno sviluppati (LDC) e agli Stati insulari in via di sviluppo (SIDS) che attualmente rappresentano rispettivamente solo il 14% e il 2% del totale dei flussi finanziari per il clima. Il problema è che sono proprio questi Paesi che stanno affrontando  la maggior parte dei rischi: «Questi paesi si trovano in prima linea nella crisi climatica – ha ricordato Guterres – ma, a causa delle dimensioni e dei limiti delle loro capacità, devono affrontare sfide significative nell’accesso ai finanziamenti climatici per costruire la resilienza».

Secondo la World meteorological organization, solo negli ultimi 10 anni, gli eventi  meteorologici e climatici estremi hanno causato oltre 400.000 vittime, la stragrande maggioranza nei Paesi a reddito medio-basso.

L’amministratrice delegata del Fondo monetario internazionale (FMI) Kristalina Georgieva, ha fatto un importante annuncio:  «L’FMI sta aumentando la copertura delle azioni climatiche  nelle sue valutazioni economiche annuali per Paese – le consultazioni dell’articolo IV – e incorporerà i rischi climatici nelle sue valutazioni del settore finanziario. L’FMI ​​aumenterà anche lo sviluppo delle capacità per supportare i Paesi membri con competenze legate al clima». La  Georgieva ha anche annunciato il lancio di una nuova iniziativa sui dati per aiutare i Paesi a monitorare i rischi e le politiche del cambiamento climatico. “L’FMI sta aumentando il sostegno alle politiche, ai piani di investimento e alle competenze di cui i Paesi hanno bisogno per rafforzare la loro risposta ai cambiamenti climatici. Ridurre le emissioni e costruire la resilienza è 4 volte un successo: è un bene per la crescita e l’occupazione, per la salute e per il nostro pianeta –  ha detto la Georgieva. Per noi è una missione essenziale. Abbiamo bisogno della collaborazione di tutti».

La necessità è tanto più pressante nei Paesi in via di sviluppo, che richiedono circa 70 miliardi di dollari per soddisfare i loro piani di adattamento. Ma, secondo l’ultima edizione dell’Adaptation Gap Report  dell’Unep, la cifra potrebbe raggiungere i 300 miliardi di dollari nel 2030 e i 500 miliardi di dollari nel 2050.

Il Gruppo della Banca Mondiale si è impegnato a destinare all’adattamento climatico almeno il 50% della quota del suo finanziamento climatico totale. Il presidente del Gruppo della Banca Mondiale, David Malpass, ha annunciato anche un investimento di 5 miliardi di dollari per la Grande Muraglia Verde, un’iniziativa per combattere la crescente desertificazione in Africa.

L’African Development Bank (AfDB) e il Global Center on Adaptation (GCA) hanno annunciato il nuovo Africa Adaptation Acceleration Program (AAAP) che si  concentrerà su agricoltura, infrastrutture, giovani e finanza innovativa. L’AfDB si è impegnata a mobilitare 25 miliardi di dollari di finanziamento per il clima tra il 2020 e il 2025 e almeno il 50% sosterrà l’adattamento climatico e la costruzione della resilienza. AfdB e GCA utilizzeranno questi finanziamenti per sfruttare ulteriori 12,5 miliardi di dollari attraverso altri partner chiave. «Trasformiamo le parole in azioni«,  ha detto il presidente dell’AfDB Akinwumi Adesina.

Il presidente francese Emmanuel Macron ha confermato che 2 miliardi di euro – un terzo degli aiuti finanziari francesi per il clima – saranno destinati all’adattamento climatico e la cancelliera tedesca Angela Merkel ha impegnato per l’adattamento climatico  un budget extra di 270 milioni di euro per l’adattamento climatico e a sostegno delle comunità vulnerabili. «Stiamo facendo la nostra parte». Ha fatto notare.

Il primo ministro dimissionario olandese, il liberal-conservatore Mark Rutte ha ribadito che «Tutta la finanza pubblica olandese continua ad essere ugualmente concentrata – 50/50 – sulla mitigazione e sull’adattamento. Il Regno dei Paesi Bassi è costituito da un basso delta basso nel Mare del Nord e da diverse piccole isole dei Caraibi. Quindi sappiamo che è essenziale accelerare l’azione di adattamento climatico in tutto il mondo. Ecco perché i Paesi Bassi stanno assicurando che i loro finanziamenti per il clima siano equamente bilanciati tra mitigazione e adattamento. E spero che sempre più Paesi aumenteranno i loro finanziamenti per l’adattamento climatico, per abbinare i loro finanziamenti per la mitigazione». Inoltre, i Paesi Bassi stanno contribuendo con altri 20 milioni di euro al Least Developed Countries Fund per i Paesi meno sviluppati per aiutarli ad adattarsi ai cambiamenti climatici e con 100 milioni di euro per il programma Drylands Sahel per un’agricoltura sostenibile e per dare redditi migliori ad agricoltori e allevatori di bestiame, con particolare attenzione ai giovani e donne.

Il primo ministro conservatore britannico Boris Johnson ha lanciato la Adaptation Action Coalition, un gruppo di nazioni leader che lavoreranno con l’iniziativa Race2Relience e l’UN Climate Action team per preparare la COP26. In collaborazione con Egitto, Bangladesh, Malawi, Paesi Bassi, Saint Lucia e Undp, la Coalizione punta ad accelerare gli sforzi per trasformare l’impegno politico in un’azione concreta sul campo a sostegno delle persone più vulnerabili agli impatti del cambiamento climatico. Nel suo intervento al CAS 2021, Johnson ha dichiarato: «Lasciamo che il 2021 sia l’anno in cui combattiamo non solo contro i cambiamenti climatici, ma anche contro gli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno già facendo sentire».

Entro il 2050, il 70% della popolazione mondiale vivrà in aree urbane e le città sono fondamentali per accelerare l’azione per l’adattamento a livello globale. A nome delle città globali e delle principali reti di città, il sindaco laburista di Rotterdam, Ahmed Aboutaleb, ha annunciato l’avvio del  1.000 Cities Adapt Now Program(1000CAN)  che aiuterà 1.000 città ad adattarsi ai cambiamenti climatici nei prossimi 10 anni. 1000CAN è uno sforzo congiunto di Resilient Cities Network, UN Habitat, Deltares, Slum Dwellers International e CURE.

La ministra olandese delle infrastrutture e della gestione dell’acqua, la liberal-conservatrice Cornelia van Nieuwenhuizen ospitando il CAS insieme al primo ministro Rutte, ha concluso: «Sono entusiasta che la nostra missione di accelerare l’adattamento climatico in tutto il mondo stia avendo successo. È incredibile quanta energia si sia riunita a questo Vertice. I leader mondiali annunciano piani concreti e ambiziosi. Nascono promettenti iniziative multi stakeholder. La conoscenza e le migliori pratiche vengono condivise. Un grande impulso all’adattamento climatico».