Invasione turca della Siria: lettera aperta di Fridays For Future for Rojava ai giovani del mondo
L’appello dei giovani ambientalisti kurdi/siriani al movimento mondiale per il clima
[11 Ottobre 2019]
Dal 9 ottobre l’esercito turco bombarda senza sosta la Siria settentrionale, centinaia i morti tra i civili, migliaia le persone in fuga, diversi villaggi già occupati. Di fronte a questa nuova guerra di invasione scatenata dal secondo esercito della Nato appoggiato da miliziani jihadisti, il gruppo locale di Fridays For Future Rojava ha scritto una lettera aperta al movimento per il clima per chiedere che i giovani di tutto il modo si mobilitino contro l’invasione e la guerra. Ecco cosa scrivono gli ambientalisti kurdo/siriani:
Cari studenti di Fridays For Future,
Abbiamo seguito con grande entusiasmo le proteste e gli scioperi climatici in tutto il mondo. E da quando nel maggio di quest’anno abbiamo fondato Fridays For Future Rojava abbiamo protestato e scioperato insieme a voi!
For Future ha riunito i giovani di tutto il mondo, uniti dalla consapevolezza che non possiamo continuare a vivere in un mondo in cui la natura viene distrutta!
La realtà a Rojava, la regione curda della Siria settentrionale, è molto diversa dalla realtà di molti altri luoghi, dove ci sono gruppi locali di FFF. Dal 2012, quando è iniziata la rivoluzione nel Rojava, abbiamo costruito un modello di società alternativo, basato sui tre principi fondamentali di: liberazione delle donne, ecologia e democrazia radicale. Negli ultimi 7 anni, sono stati creati ovunque progetti dal basso, autogestiti ed ecologici: consigli di quartiere, centri femminili, accademie educative , un sistema scolastico alternativo e gratuito, cooperative agricole ed economiche e molto altro ancora. Tutte le aree della vita sono state riorganizzate dal basso verso l’alto. In passato, tutto veniva governato dalla capitale della Siria, Damasco. Ora ci autogoverniamo. In tutte queste nuove strutture, le donne si organizzano in modo autonomo in modo da poter controbilanciare le strutture di potere del patriarcato.
Questo sistema democratico è stato sin dall’inizio preso di mira dalle forze reazionarie. Prima il Fronte Al-Nusra (una filiale di Al-Qaeda) e poi lo Stato Islamico hanno attaccato le nostre città e occupato gran parte del Paese. Ma siamo riusciti a liberarci dal loro regime crudele. Lo Stato islamico è stato sconfitto. Ma lo Stato islamico non è un fenomeno sorto solo qui in Medio Oriente. Molti jihadisti arrivarono qui dai Paesi occidentali, passando dalla Turchia.
Gli attacchi non si sono fermati neanche con la fine dello Stato Islamico. All’inizio del 2018, la Turchia ha condotto una guerra di aggressione illegale e da allora ha occupato Afrin, una regione che era sotto l’autogestione ed era considerata una delle aree più sicure della Siria. Ora, lì regna di nuovo la violenza.
Molti giovani come noi hanno aiutato a difendere Afrin. Quasi ogni famiglia può citare qualcuno che è caduto nella difesa contro lo Stato islamico e la Turchia, qualcuno che è stato assassinato per difendere la pace e i valori democratici per il mondo.
Oggi, 9 ottobre 2019, la Turchia ha iniziato ad attaccare. Ovunque aerei sganciano bombe e l’artiglieria lancia una pioggia di bombe che ci investe. Le forze turche stanno anche tentando di attraversare il confine in alcuni punti. Ci sono già state molte vittime civili. Infrastrutture come le dighe e la fornitura di energia elettrica sono stati tra i primi obiettivi.
In queste ore difficili, ci rivolgiamo a voi, cari amici di Fridays For Futures. Riteniamo che una soluzione alla crisi ecologica sia possibile solo attraverso l’autodeterminazione. La nostra economia deve essere strutturata in modo cooperativo e in base alle esigenze delle persone. Questo è ciò che rappresenta la rivoluzione nel Rojava. Siate forti, discutete di questi argomenti, non lasciatevi ingannare dai media, scendete nelle strade! Finché questi attacchi continueranno, devono esserci azioni di solidarietà e resistenza. La campagna #Riseup4Rojava collegherà insieme tutte queste azioni.