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La devastante crisi del Sahel è acuita dal cambiamento climatico

Panel indipendente di alto livello dell’Onu sulla sicurezza e lo sviluppo nel Sahel
 |  Crisi climatica e adattamento

A margine del dibattito annuale dell'Assemblea generale dell’Onu, durante l’High-Level Event on the Sahel, svoltosi sotto gli auspici delle Nazioni Unite, della Commissione dell'Unione Africana (UA), della Commission, the Economic Community of West African States (ECOWAS) e il Gruppo dei Cinque per il Sahel (G5 Sahel), il segretario generale delle Nazioni Unite António Guterres e i leader africani hanno lanciato un panel di alto livello per «Valutare la situazione nel Sahel e formulare raccomandazioni sui modi per promuovere l'impegno internazionale e tracciare le risposte alle complesse sfide della regione». Il G5 Sahel è una forza congiunta costituita nel 2017 per rispondere all'espansione dei gruppi estremisti armati e violenti e al deterioramento della sicurezza nel regione che è una delle cause che sta spingendo i profughi verso l’Europa e i Paesi vicini.

Mentre l' United Nations Office for the Coordination of Humanitarian Affairs  (OCHA), avverte che «Il Sahel deve affrontare i peggiori bisogni umanitari degli ultimi anni che richiedono un urgente aumento della risposta alle emergenze», Guterres aveva denunciato che «La crescente insicurezza, inclusa la proliferazione di terroristi e altri gruppi armati non statali, insieme all'instabilità politica, stanno creando una crisi nel Sahel che rappresenta una minaccia globale. La crisi è aggravata dal cambiamento climatico e, se non si fa nulla, gli effetti del terrorismo, dell'estremismo violento e della criminalità organizzata si faranno sentire ben oltre la regione e il continente africano».

Il presidente della Commissione dell'UA, il presidente della Commissione ECOWAS, il segretario esecutivo del G5 Sahe e Guterres hanno costituito formalmente l’Independent High-Level Panel on Security and Development in the Sahel, guidato dall'ex presidente del Niger Mahamadou Issoufou, e  hanno evidenziato le sfide di fondo che ha di fronte il Sahel, tra le quali «L'impennata dell'estremismo violento, la crescente fragilità delle economie della regione a causa dell'impatto dei cambiamenti climatici e della pandemia di Covid-19, nonché le complesse transizioni politiche».

Onu e leader africani hanno chiesto «Sforzi coordinati a livello internazionale, regionale e locale nel Sahel e nella regione più ampia per affrontare le attuali sfide in materia di sicurezza, governance e sviluppo e adottare approcci di sicurezza incentrati sulle persone basati su strategie politiche inclusive» e hanno anche invitato la comunità internazionale a «Intensificare le risposte commisurate ai bisogni della regione, anche fornendo supporto tecnico, finanziario, materiale e logistico tanto necessario».

I leader africani e l’onu hanno riaffermato «Il sostegno delle quattro organizzazioni al lavoro del gruppo indipendente di alto livello e attendono con impazienza i risultati della valutazione strategica indipendente che saranno presentati nel febbraio 2023 durante la 36a sessione ordinaria dell'Assemblea dei capi di Stato e di governo dell'Unione africana.

Redazione Greenreport

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