La grande siccità del Madagascar è legata al cambiamento climatico
La stagione delle piogge si sta accorciando, con un inizio ritardato. Non sono anomalie ma la nuova normalità
[11 Aprile 2024]
Lo studio “Climate change linked to drought in Southern Madagascar” pubblicato su Nature Climate and Atmospheric Science da Angela Rigden dell’università della California – Irvine, Christopher Golden della Chan School of Public Health, Duo Chan dell’università di Southampton e Peter Huybers dell’Harvard University rivela un chiaro legame tra il cambiamento climatico provocato dall’uomo e la siccità che dura da anni e che attualmente attanaglia il Madagascar meridionale.
La Ridgen spiega che «Utilizzando osservazioni remotely sensed e modelli climatici, abbiamo potuto vedere le prove che il cambiamento climatico sta influenzando il ciclo idrologico nel sud del Madagascar, e probabilmente avrà grandi implicazioni per le persone che vivono lì e per il modo in cui coltivano il loro cibo. La stagione delle piogge si sta accorciando, con un inizio ritardato».
Quel che ha aiutato il team di ricercatori a stabilire il collegamento tra la siccità e il cambiamento climatico è stata una registrazione satellitare pluriennale del verde della vegetazione che mostra cambiamenti nel Madagascar meridionale che indicano cambiamenti nella disponibilità di acqua. «Abbiamo preso i dati di telerilevamento satellitari delle piante e li abbiamo collegati alla quantità di acqua disponibile nel suolo». spiega ancora la Rigden.
Il team ha poi confrontato lo spostamento temporale della stagione delle piogge con quello che alcuni modelli climatici riportano che accadrebbe in assenza di cambiamenti climatici causati dall’uomo e ha notato il restringimento della della stagione delle piogge. Per la Rigden «Questa è l’impronta digitale del cambiamento climatico, il cambiamento della stagionalità».
Un altro fattore importante è stata la natura pluriennale dei dati satellitari, che risalgono ai primi anni ’80. Osservazione così prolungate, soprattutto per luoghi meno sviluppati e poverissimi come il Madagascar meridionale, sono disponibili solo attraverso i satelliti. La Rigden conferma: «Finalmente abbiamo un dato sufficientemente lungo da poter vedere i cambiamenti attribuibili al cambiamento climatico. E c’è un chiaro accordo tra queste osservazioni e i modelli climatici che indicano cambiamenti nella stagionalità».
Un altro autore dello studio, Christopher Golden, che insegna nutrizione e salute planetaria alla TH Chan School of Public Health dell’università di Harvard, ha svolto ricerche sul campo in Madagascar negli ultimi 25 anni e fa notare che «Il Madagascar meridionale è una parte arida del mondo anche senza condizioni di siccità e le popolazioni locali sono state testimoni dei cambiamenti nei modelli delle precipitazioni nel corso dei decenni».
Catholic Relief Services e la Missione USAID in Madagascar, che hanno finanziato lo studio, avevano allertato Golden sui problemi che affliggono il Paese. Per la Rigden, la strada per realizzare lo studio si è aperta dopo che l’Onu nel 2021 ha annunciato che il Madagascar meridionale avrebbe subito una carestia a causa del cambiamento climatico. Voleva vedere cosa avrebbero potuto rivelare i dati satellitari sulla situazione.
Golden evidenzia che «Il nostro studio mostra che questo fenomeno è interamente guidato dal cambiamento climatico. Lo studio aiuterà gli scienziati a fornire raccomandazioni più sicure ai politici che prendono decisioni su dove inviare gli aiuti umanitari nel mondo. Il quadro è che in futuro questo sarà ricorrente. Sono informazioni che possono aiutare i funzionari a giustificare il finanziamento degli sforzi di soccorso».
La Rigden. conclude: «Se le popolazioni sapessero che eventi come la siccità non sono anomalie ma parte di una nuova normalità, potrebbero prepararsi meglio per il futuro. Possiamo elaborare strategie per adattarci».