Entro il 2100 il sud dell’isola dei ghiacci sarà coperto di foreste
Groenlandia, col global warming sarà più verde
[29 Agosto 2013]
Secondo i ricercatori dell’università danese di Aarhus e del team internazionale che hanno guidato, «Nel 2100, un clima più caldo consentirà la crescita di alberi e cespugli in gran parte della Groenlandia che è attualmente priva di ghiaccio. Ciò significa sia rischi, sia opportunità per i groenlandesi».
In tutte le proiezioni scientifiche serie, il global warming colpirà duro nell’Artico dove, secondo l’average scenario (A1B) dell’Intergovernmental panel on climate change, le temperature dovrebbero aumentare notevolmente di più rispetto alla media mondiale. Per la Groenlandia significherà un cambiamento molto importante, con la diffusione di foreste in un territorio dove attualmente ci sono solo quattro specie di alberi e grandi cespugli autoctoni che crescono solo in piccole aree del sud della più grande isola del mondo.
Il team di ricercatori internazionale ha cercato di capire quali specie saranno in grado di crescere nel nuovo clima della Groenlandia del 2100 ed il loro studio dimostra che la maggioranza delle 44 specie più importanti di alberi e cespugli del nord dell’America e dell’Europa, in futuro, saranno in grado di colonizzare la Groenlandia.
Infatti, la ricerca sottolinea che già oggi «Un numero considerevole di specie sarebbe già in grado di crescere in Groenlandia», una convinzione supportata da esperienze reali, visto che diverse specie di alberi sono stati piantati e sopravvivono in Groenlandia, come larici siberiani, abeti bianchi, pini lodgepole e pioppi orientali e che gli scienziati danesi sono convinti che «Entro la fine del secolo, una specie chiave come la betulla artica nana sarà probabilmente in grado di trovare habitat adatti nella maggior parte delle aree della Groenlandia che sono attualmente prive di ghiaccio, ben oltre la sua attuale distribuzione. Stiamo parlando di più di 400.000 chilometri quadrati, un’area grande quasi quanto la Svezia». I ricercatori concludono che «La Groenlandia meridionale e l’area intorno a Kangerlussuaq (Søndre Strømfjord) hanno già il potenziale per diventare molto più verdi, con una foresta ed una flora corrispondenti a quella che c’era durante i precedenti periodi interglaciali». Con il cambiamento climatico previsto per il 2100, gli scienziati si aspettano che «Questa flora sia in grado di crescere in gran parte delle zone senza ghiaccio nella metà meridionale della Groenlandia».
Jens-Christian Svenning, un professore di biologia all’università di Aarhus, spiega: «In altre parole, la Groenlandia ha il potenziale per diventare molto più verde. Le nuove opportunità per alberi e cespugli possono cacciare gli animali e le piante artiche, ma potrebbero anche essere di beneficio per i groenlandesi.
Le foreste, come quelle odierne costiere di conifere in Alaska e nel Canada occidentale, saranno in grado di prosperare in buone condizioni in grandi parti della Groenlandia, con alberi come l’abete Sitka ed il pino lodgepole. Questo fornirà nuove opportunità alla popolazione della Groenlandia. Per esempio, vediamo che le persone utilizzano legno ovunque ci sia foresta. Questo potrebbe anche creare nuove opportunità per attività come la caccia e lo sfruttamento commerciale dei frutti di bosco. La foresta e la macchia riducono anche l’erosione e gli effetti del dilavamento dell’acqua».
Ma perché, mentre i ghiacciai si sciolgono ad un ritmo allarmante, gli alberi non stanno già occupando la Groenlandia? Gli scienziati rispondono che questo è dovuto in parte al fatto che le piante si diffondono lentamente, ma soprattutto perché la Groenlandia è molto isolata, secondo le proiezioni dei ricercatori, «Ci vorranno più di 2.000 anni alle specie autoctone di alberi della Groenlandia di alberi per diffondersi in tutte quelle aree del Paese che per il 2100 avranno un clima adatto».
Ed il rischio è proprio questo. In Groenlandia, alcune specie sono arrivate in tempi relativamente brevi, dopo l’ultima era glaciale, mentre le altre specie che si basano sulla dispersione dei semi da parte degli uccelli o del vento sono arrivate un paio di migliaia di anni più tardi, ma lo studio dimostra che la maggior parte delle piante non ha raggiunto la Groenlandia dopo l’ultima era glaciale e che il cambiamento climatico di origine antropica potrà rapidamente creare ulteriori opportunità per le piante.
Ma la colonizzazione naturale della Groenlandia sarebbe un processo lento. Per Svenning «Gli esseri umani avranno un ruolo cruciale quando alberi e arbusti si diffonderanno naturalmente così lentamente. La gente spesso pianta le piante utili e le piante ornamentali, dove possono crescere. Credo che faccia parte della nostra natura umana. Tali impianti, come fonte di disseminazione, potrebbero avere un impatto enorme sul paesaggio groenlandese del futuro. Questo ha certamente aspetti positivi. Ma sarebbe anche saggio essere cauti e quindi evitare alcuni dei problemi che abbiamo visto alle nostre latitudini con specie invasive come il panace gigante o la rosa rugosa. In futuro Il territorio della Groenlandia sarà molto più sensibile alle specie introdotte di quanto lo sia oggi. Quindi, se l’importazione e l’impianto di specie avviene senza alcun controllo, questo potrebbe portare ad un loro sviluppo in natura in un modo molto caotico, che ricorda il Klondike».