La metà del mondo non è preparata ad affrontare i disastri climatici
Rapporto UNDRR e WMO: il mondo non sta investendo nella protezione di chi è in prima linea nel cambiamento climatico
[13 Ottobre 2022]
Il rapporto “Global status of multi-hazard early warning systems: Target G”. pubblicato da United Nations Office for Disaster Risk Reduction (UNDRR) e World Meteorological Organization (WMO), avverte che «A livello globale, metà dei Paesi non è protetta da sistemi di allerta precoce multi-rischio». E le cose vanno ancora peggio per i Paesi in via di sviluppo in prima linea nel cambiamento climatico: «Meno della metà dei Paesi meno sviluppati e solo un terzo dei piccoli Stati insulari in via di sviluppo dispone di un sistema di allerta precoce multi-rischio».
Il rapporto, pubblicato in occasione dell’International Day for Disaster Risk Reduction, analizza nuovi dati e dimostra che «I Paesi con una copertura di allerta precoce limitata hanno una mortalità per catastrofi otto volte superiore rispetto ai Paesi con una copertura da sostanziale a completa».
Commentando il rapporto il segretario generale dell’Onu, António Guterres, ha sottolineato che «Il mondo non sta investendo nella protezione delle vite e dei mezzi di sussistenza di coloro che sono in prima linea. Coloro che hanno fatto di meno per causare la crisi climatica stanno pagando il prezzo più alto. Invito tutti i Paesi a investire in sistemi di allerta precoce. Si verificheranno eventi meteorologici estremi. Ma non devono diventare disastri mortali».
Il rapporto ricorda che «I sistemi di allerta precoce sono un mezzo collaudato per ridurre i danni alle persone e alle risorse prima di pericoli imminenti, tra cui tempeste, tsunami, siccità e ondate di caldo, solo per citarne alcuni. I sistemi di allerta precoce multi-rischio affrontano diversi pericoli che possono verificarsi da soli, contemporaneamente o a cascata. Molti sistemi coprono solo un tipo di pericolo, come inondazioni o cicloni. Poiché i cambiamenti climatici causano eventi meteorologici più frequenti, estremi e imprevedibili, gli investimenti in sistemi di allerta precoce mirati a molteplici rischi sono più urgenti che mai. Questo è dovuto alla necessità di mettere in guardia non solo dall’impatto iniziale dei disastri, ma anche dagli effetti di secondo e terzo ordine. Gli esempi includono la liquefazione del suolo a seguito di un terremoto o una frana e focolai di malattie a seguito di forti piogge».
Dal rapporto emerge chiaramente che sono i Paesi meno sviluppati, i Piccoli stati insulari in via di sviluppo e i Paesi africani che richiedono maggiori investimenti per aumentare la copertura di allerta precoce e proteggersi adeguatamente dai disastri.
Mami Mizutori, rappresentante speciale del segretario generale dell’Onu per la riduzione del rischio di catastrofi e a capo dell’UNDRR, ha ricordato che «Mentre questo rapporto veniva preparato, il Pakistan stava affrontando il peggior disastro climatico mai registrato, con quasi 1.700 vite perse. Nonostante questa carneficina, il bilancio delle vittime sarebbe stato molto più alto se non fosse stato per i sistemi di allerta precoce. Preoccupantemente, questo rapporto evidenzia significative lacune nella protezione poiché solo la metà dei Paesi a livello globale dispone di sistemi di allerta precoce multi-rischio. Questa è una situazione che deve cambiare urgentemente per salvare vite, mezzi di sussistenza e beni».
Il segretario generale della WMO, Petteri Taalas, ha sottolineato che «Il numero di disastri registrati è aumentato di un fattore 5, guidato in parte dal cambiamento climatico indotto dall’uomo e da condizioni meteorologiche più estreme. Questo trend dovrebbe continuare. I sistemi di allerta precoce sono una misura di adattamento climatico collaudata ed efficace, che salva vite e denaro, ma possiamo e dobbiamo fare di meglio. Dobbiamo garantire che gli allarmi precoci raggiungano i più vulnerabili e che si traducano in azioni tempestive. Questo è il motivo per cui la WMO sta guidando l’iniziativa Early Warnings for All dell’Onu per i prossimi 5 anni».
Il rapporto UNDRR e WMO fornisce informazioni utili per ampliare e rafforzare il preallarme e l’azione tempestiva per coprire tutti i gruppi vulnerabili e raccomanda di «Investire in tutti gli elementi dei sistemi di allerta precoce, ma in particolare nella conoscenza dei rischi per pianificare meglio i sistemi di allerta precoce e nel costruire la capacità delle comunità a rischio di agire tempestivamente». Raccomanda anche di «Ivestire in dati avanzati e in un migliore accesso alla tecnologia per un monitoraggio più efficace dei rischi, una comunicazione più rapida degli avvisi e un migliore monitoraggio dei progressi».
L’attuazione delle raccomandazioni del rapporto da parte di donatori e Paesi sosterrebbe la realizzazione dell’appellodi Guterres affinché ogni persona sul pianeta sia coperta da un sistema di allerta precoce nei prossimi 5 anni.
UNDRR e WMO concludono: «Questi sforzi sosterrebbero anche il raggiungimento del Target G del Sendai Framework for Disaster Risk Reduction 2015-2030, un progetto globale per ridurre i rischi e le perdite globali di catastrofi, che invita i Paesi ad “aumentare sostanzialmente la disponibilità e l’accesso a sistemi di allerta precoce e informazioni e valutazioni sul rischio di catastrofi per le persone entro il 2030”. Migliorare il preallarme e l’azione tempestiva, in particolare per i Paesi in via di sviluppo, è un passo fondamentale per creare un mondo con zero disastri climatici. Un piano d’azione su come aumentare la copertura globale sarà presentato dalla WMO alla COP27, la Conferenza delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici del 2022, in programma a novembre a Sharm El-Sheikh, in Egitto».