Le alluvioni del futuro: il riscaldamento globale intensifica le forti piogge, più del previsto

Gli impatti climatici sulla società potrebbero essere molto peggiori di quanto pensassimo. La società deve essere preparata

[30 Novembre 2023]

L’intensità e la frequenza delle precipitazioni estreme aumentano esponenzialmente con il riscaldamento globale, ma secondo il nuovo studio “Constraining the pattern and magnitude of projected extreme precipitation change in a multi-model ensemble”, pubblicato sul Journal of Climate da un team di ricercatori del Potsdam-Instituts für Klimafolgenforschung (PIK), «I modelli climatici all’avanguardia sottostimano significativamente l’aumento delle precipitazioni estreme durante il riscaldamento globale, il che significa che le precipitazioni estreme potrebbero aumentare più rapidamente di quanto suggeriscono i modelli climatici».

L’autore principale dello studio, Maximilian Kotz, evidenzia che «Il nostro studio conferma che l’intensità e la frequenza delle forti precipitazioni estreme stanno aumentando esponenzialmente con ogni incremento del riscaldamento globale. Questi cambiamenti seguono la teoria fisica della classica relazione Clausius-Clapeyron del 1834 , che stabiliva che l’aria più calda può trattenere più vapore acqueo. I modelli climatici più avanzati variano in base alla misura in cui le precipitazioni estreme si adattano al riscaldamento globale e lo sottostimano rispetto alle osservazioni storiche».

Un altro autore dello studio, Anders Levermann. sottolinea che  «Gli impatti climatici sulla società sono stati calcolati utilizzando modelli climatici. Ora i nostri risultati suggeriscono che questi impatti potrebbero essere molto peggiori di quanto pensassimo. Le precipitazioni estreme saranno più abbondanti e frequenti. La società deve essere preparata».

Dato il loro legame con le inondazioni ma anche con la disponibilità di acque sotterranee, i cambiamenti nella frequenza e nell’intensità delle precipitazioni estreme giornaliere sul territorio possono avere un impatto sul benessere sociale, sull’economia e sulla stabilità sociale e – come ben sappiamo in Italia – possono causare notevoli perdite di vite umane e finanziarie.

I ricercatori del PIK hanno analizzato l’intensità e la frequenza delle precipitazioni estreme giornaliere sulla t in 21 simulazioni climatiche all’avanguardia (CMIP-6) e hanno confrontato i cambiamenti previsti dai modelli CMIP-6 con quelli osservati storicamente e spiegano che «Il metodo applicato si basa su tecniche di filtraggio dei modelli, che consentono loro di separare quali cambiamenti nel sistema climatico sono forzati dalle emissioni umane e quali no».

Secondo lo studio, «Mentre la maggior parte delle aree terrestri mostra aumenti sia nell’intensità che nella frequenza degli estremi, aumenti più forti si riscontrano tipicamente nelle regioni tropicali. Cambiamenti significativi si verificano più spesso ai tropici e alle alte latitudini, come nel sud-est asiatico o nel Canada settentrionale. Il fatto che questi cambiamenti seguano la relazione di Clausius-Clapeyron sottolinea che la termodinamica, cioè la temperatura e non la dinamica, cioè i venti, domina il cambiamento globale degli eventi di precipitazioni estreme».

Levermann conclude: «La buona notizia è che questo rende più facile prevedere il futuro delle precipitazioni estreme. La cattiva notizia è: la situazione peggiorerà se continuiamo a far aumentare la temperatura globale emettendo gas serra».