Legambiente: «La lotta contro le fossili non è iniziata con questo referendum, e non finirà qui»
Una lettera ai volontari: nonostante il mancato quorum, per il Cigno verde è stato un successo associativo
[19 Aprile 2016]
Legambiente si è molto impegnata in tutta Italia nei Comitati per il Sì per il referendum del 17 Aprile e, alla fine di un’avventura che ha visto il fronte referendario sconfitto dall’astensionismo cronico e da quello “attivato”, l’associazione fa un bilancio con una lettera inviata dalla segreteria nazionale del Cigno Verde a tutte le sue espressioni territoriali e tutti le volontarie e i volontari di Legambiente
Ecco il bilancio dell’esperienza referendaria fatto dai vertici di Legambiente:
Cari e care,
dietro questa email si nasconde un grande abbraccio collettivo alla nostra associazione. Perché nell’ultimo mese questo abbiamo respirato: la passione, la determinazione, la generosità e soprattutto l’incondizionata certezza di essere dalla parte giusta della storia. Tutti verso un unico grande obiettivo. Un obiettivo non certo semplice da raggiungere, alla luce di un’inedita campagna “governativa” all’astensione, del pochissimo tempo a disposizione che abbiamo avuto, degli innumerevoli ostacoli.
Dobbiamo essere fieri del lavoro che abbiamo fatto. Un lavoro che va oltre una percentuale, un lavoro senza precedenti che ha portato, finalmente, nel dibattito pubblico e sui mass media il tema della strategia energetica che vogliamo per il nostro Paese. Non era mai successo prima.
C’è l’amarezza, è vero, la condividiamo tutti ma dietro ogni nostro sforzo, dietro ogni iniziativa organizzata, dietro ogni persona che abbiamo coinvolto c’è la più grande delle cose: l’avanzamento culturale sui temi dell’ambiente e dell’energia pulita. La cultura alla base della nostra associazione è uscita dalle stanze ed è diventata popolare, è arrivata nelle piazze, nei mercati, in mezzo alla gente, ha fatto discutere e ha fatto interrogare. Ed è questo il primo obiettivo della nostra associazione che, a partire da questa difficile campagna referendaria, ha raggiunto.
La lotta contro le fonti fossili, lo sappiamo tutti, la portiamo avanti da tantissimo tempo, non è iniziata con questo referendum e non finirà qui. Non ci arrendiamo davanti a un quorum non raggiunto e proseguiremo, tutti insieme, a tenere alto il dibattito sul tema. Oggi sappiamo più di ieri che possiamo contare ancor di più su una rete ampia di soggetti con i quali abbiamo lavorato, a partire dalla Coalizione Clima a ai Comitati Vota Sì per fermare le trivelle. Oggi, più di ieri, abbiamo un’ulteriore conferma della capacità di mobilitazione della nostra associazione nel partecipare e, in molti casi, guidare una mobilitazione dal basso, con i soggetti più diversi, senza precedenti, con la generosità che ci contraddistingue, con il nostro irriducibile impegno.
Ci dobbiamo ringraziare: il nostro impegno è il patrimonio energetico più bello, utile e straordinario che abbiamo in questo Paese. Siamo convinti che questa campagna referendaria lo abbia fatto crescere, lo abbia consolidato ancora di più. Dal punto di vista associativo, è stata una straordinaria vittoria di cui dobbiamo andare fieri e da cui dobbiamo ripartire. E mentre leggete, sappiamo che già vi siete rimboccati le maniche per le prossime iniziative. Facciamo tesoro delle relazioni che abbiamo coltivato in questo mese e mezzo, facciamole crescere, la battaglia continua e dobbiamo essere sempre di più e sempre più motivati. Perché, tra le tante certezze, c’è n’è una più grande di tutte: siamo una “squadra fortissimi”! 😉
Infine, vi invitiamo a scriverci cosa ha rappresentato per voi l’impegno in questa campagna referendaria, dal punto di vista della mobilitazione. Bastano cinque-dieci righe, vogliamo raccogliere le vostre testimonianze ma soprattutto le vostre emozioni: le metteremo insieme, dal lato giusto della storia (inviate una mail a Serena Carpentieri campagne@legambiente.it)
Un forte abbraccio
di Rossella Muroni, presidente di Legambiente; Edoardo Zanchini, vicepresidente di Legambiente; Stefano Ciafani, direttore generale di Legambiente