Nel 2022 le morti legate al caldo in Europa potrebbero aver superato le 70.000

Riviste al rialzo le prime stime della mortalità causata dalle temperature record estive del 2022

[21 Novembre 2023]

Secondo il nuovo studio “The effect of temporal data aggregation to assess the impact of changing temperatures in Europe: an epidemiological modelling study”, pubblicato su The Lancet Regional Health – Europe da un team internazionale di ricercatori guidato dall’Institut de Salut Global de Barcelona (ISGlobal), «La mortalità correlata al caldo durante l’ estate del 2022 in Europa potrebbe aver superato i 70.000 decessi», rivalutando così al rialzo le prime stime di mortalità associata alle temperature record nel continente europeo.

Infatti, il precedente studio Heat-related mortality in Europe during the summer of 2022”, pubblicato a luglio su Nature Medicine dagli stessi autori, aveva utilizzato modelli epidemiologici applicati ai dati settimanali di temperatura e mortalità in 823 regioni di 35 Paesi europei per stimare una mortalità prematura di 62.862 persone nel 2022 (in       Italia erano stati calcolati 18.000 decessi) me i ricercatori hanno riconosciuto che «L’utilizzo di dati settimanali ha causato una sottostima della mortalità attribuibile al caldo, poiché sono necessarie serie di dati giornalieri per stimare accuratamente l’impatto delle temperature calde sulla mortalità».

All’ISGlobal spiegano che «Lo scopo del nuovo studio era quello di sviluppare un quadro teorico in grado di quantificare gli errori derivati ​​dall’uso di dati aggregati , come le serie settimanali o mensili di temperatura e mortalità. Questi dati aggregati sono particolarmente utili perché sono disponibili in tempo reale attraverso istituzioni come Eurostat e consentono quindi la quantificazione del pericolo per la salute dopo pochi giorni». Per sviluppare questo quadro teorico, il team  di ricerca ha aggregato le serie giornaliere di temperatura e mortalità di 147 regioni in 16 Paesi europei tra il 1998 e il 2004. Successivamente, hanno analizzato e confrontato le stime di mortalità associata al caldo e al freddo per diversi livelli di aggregazione: giornaliero, settimanale, quindicinale e mensile.

I risultati hanno mostrato «Differenze nelle stime epidemiologiche secondo la scala di aggregazione temporale. Nello specifico, è emerso che, in generale, i modelli settimanale, quindicinale e mensile sottostimano gli effetti del caldo e del freddo rispetto al modello giornaliero , e che tale sottostima aumenta con la maggiore scala di aggregazione temporale. Nello specifico, per il periodo 1998-2004, il modello di dati giornaliero stimava una mortalità annuale correlata al freddo e al caldo di 290.104 e 39.434 morti premature,  rispettivamente, mentre il modello settimanale sottostimava questi numeri dell’8,56 % e del 21,56%».

Il principale autore  dello studio, Joan Ballester Claramunt, ricercatrice di ISGlobal cheguida il progetto EARLY-ADAPT del Consiglio Europeo della Ricerca, evidenzia che «E’ importante sottolineare che queste differenze erano molto piccole durante periodi di freddo e caldo estremi, come l’estate del 2003, con una sottostima solo del 4,62% ​​nel modello di dati settimanali».

Il team di ricerca ha applicato questo quadro teorico per rivalutare la mortalità causata dalle temperature record dell’anno 2022. Secondo i calcoli ora effettuati utilizzando questo nuovo approccio metodologico, «In quello studio la mortalità sarebbe stata sottostimata del 10,28%, il che implicherebbe che la vera mortalità correlata al caldo nel 2022 sarebbe di 70.066 decessi, secondo il modello di dati giornaliero,  e non dei 62.862 decessi originariamente stimati».

Ballester fa notare che «In generale, troviamo che l’uso di dati mensili aggregati non ci consente di stimare gli effetti a breve termine delle temperature ambientali. Al contrario, l’uso di dati settimanali fornisce una precisione sufficiente nelle stime di mortalità da utilizzare nella pratica in condizioni reali. tempo nella sorveglianza epidemiologica e nella generazione di politiche pubbliche, come per esempio l’attivazione di piani di emergenza per prevenire gli impatti delle ondate di caldo e freddo»,

Questo è un vantaggio, poiché i gruppi di ricerca spesso incontrano ostacoli burocratici che rendono difficile o impossibile progettare studi epidemiologici su larga scala con dati giornalieri. Secondo Ballester, «Nei casi in cui non è possibile disporre di dati giornalieri, l’utilizzo di serie temporali settimanali, facilmente accessibili in tempo reale su scala europea, è una buona soluzione, poiché offrono una buona approssimazione delle stime ottenute nel modello dei dati giornalieri».

L’autrice senior dello studio, Rachel Lowe  dell’ICREA, a capo del gruppo di resilienza nella salute globale del BSC e direttrice di Lancet Countdown in Europa, conclude: «L’aggregazione dei dati sulla mortalità su base settimanale ha importanti implicazioni per la progettazione di sistemi di allerta precoce sanitari sostenibili basati sul clima, utilizzando dati disponibili al pubblico».