Nigeria: gli attacchi dei gruppi armati minacciano di far precipitare il Paese in una devastante crisi alimentare

Save the Children: negli Stati della Nigeria Nordorientale 2milioni di bambini sotto i 5 anni rischiano la malnutrizione acuta nel 2023, 700.000 la forma più letale

[7 Agosto 2023]

Mentre il nuovo presidente della Nigeria, Bola Ahmed Adekunle Tinubu, ignorando il voto contrario del Parlamento, si appresta a guidare una guerra regionale contro i golpisti che hanno preso il potere in Niger, Save the Children, come i parlamentari nigeriani, sembra pensare  che farebbe meglio a guardare  in casa propria.

Infatti l’ONG internazionale denuncia che «Un’ondata inarrestabile di attacchi contro gli agricoltori in Nigeria da parte di gruppi armati sta ostacolando l’approvvigionamento alimentare essenziale e minacciando di far precipitare il Paese in una devastante crisi alimentare quest’anno. L’aumento degli attacchi contro gli agricoltori in diverse parti del Paese sta portando a sfollamenti, interruzioni di mercati e perdita di mezzi di sussistenza».

Secondo il Nigerian Security Tracker, «Più di 128 agricoltori sono stati uccisi da gruppi armati e 37 rapiti in tutta la Nigeria tra gennaio e giugno 2023»,. A giugno 19 agricoltori sono stati uccisi da gruppi armati non statali nel solo Stato del Borno, nel Nord della Nigeria.

Bulama, agricoltore che da 35 anni vive nel Nord-Est della Nigeria ha dovuto affrontare molti problemi, ma mai come nell’ultimo anno: «Uomini armati hanno rapito o ucciso la maggior parte dei contadini con cui ho lavorato – ha detto a Save the Children – In diverse occasioni, gruppi armati hanno attaccato e rapito agricoltori che sono amici e fratelli, chiedendo un riscatto. La maggior parte delle volte è una somma che nessun abitante del villaggio può permettersi. Hanno ucciso e rubato i nostri prodotti agricoli, lasciandoci impotenti e senza niente da portare a casa. La fame che la maggior parte di noi sta soffrendo in questa comunità è dovuta al fatto che gli insorti ci impediscono di accedere ai terreni agricoli e, anche quando rischiamo la vita nei nostri campi, rubano tutto e ci lasciano morire di fame. Sebbene il mio lavoro rappresenti ora una minaccia per la mia vita, se si fermo, i miei  figli moriranno». E molti agricoltori del nord della Nigeria sono di fronte alla scelta se morire di fame o per una pallottola jihadista o un machete di un gruppo di predoni.

Save the Children opera in Nigeria dal 2001 e dal 2014 risponde alla crisi umanitaria nel Nord-Est, fornendo cibo, acqua pulita, servizi di nutrizione e protezione, assistenza sanitaria, sessuale e riproduttiva e istruzione alle famiglie della Nigeria nordorientale. Inoltre, l’ONG sta fornendo supporto tecnico al governo sui cambiamenti politici e sulle riforme, in particolare in settori critici come la sanità, l’istruzione e la protezione sociale.

Nell’ottobre 2022, in Nigeria l’inflazione annuale ha toccato il massimo da 17 anni, arrivando a poco più del 21%, spinta dagli alti prezzi dei generi alimentari, dall’aumento dei costi del carburante e dei trasporti e dalle limitate riserve di valuta estera. A gennaio, l’Onu ha stimato che quest’anno in Nigeria più di 25 milioni di persone potrebbero affrontare l’insicurezza alimentare, un aumento del 47% rispetto ai 17 milioni di persone che erano già a rischio fame, principalmente a causa dell’insicurezza in corso, dei conflitti prolungati e il previsto aumento dei prezzi dei generi alimentari. E Save the Childre agginge che «Circa 2 milioni di bambini sotto i 5 anni negli Stati nigeriani nordorientali di Borno, Adamawa e Yobe saranno probabilmente spinti verso la malnutrizione acuta nel 2023, 700.000 dei quali a rischio di morte». Come se non bastassero Jihadisti, predoni e carestia, Nel 2022 la Nigeria ha subito le peggiori inondazioni che abbiano colpito il Paese in un decennio, peggiorando l’insicurezza alimentare di milioni di nigeriani. E l’ONG internazionale che tutela i diritti dell’infanzia avverte che «E’ probabile che più persone saranno spinte alla fame rispetto alle previsioni, a causa di eventi meteorologici estremi che stanno diventando più frequenti e gravi a causa della crisi climatica».

Bulama conferma: «La mancanza di pioggia quest’anno ha peggiorato l’attuale crisi alimentare che la mia famiglia sta affrontando. Tutti i nostri raccolti sono persi. Dobbiamo ricominciare da capo come la maggior parte degli agricoltori che sta tagliando i raccolti secchi per piantarne di nuovi. Non abbiamo niente da mangiare e nessun posto dove andare. Possiamo passare giorni senza mangiare un pasto».

Mentre si prepara a una guerra per far vedere che è la nuova potenza dell’Africa occidentale, la Nigeria ha recemente dichiarato lo stato di emergenza per l’insicurezza alimentare per aiutare ad affrontare la carenza di cibo, stabilizzare l’aumento dei prezzi e aumentare la protezione per gli agricoltori che affrontano la violenza dei gruppi armati. Ma Save the Cildren fa notare che «Tuttavia, senza affrontare anche la crisi climatica, agricoltori come Bulama continueranno a lottare per nutrire i propri figli quando sarà sicuro per loro coltivare».

Famari Barro, direttore di Save the Children per la Nigeria, conclude: «Questi violenti attacchi contro gli agricoltori in Nigeria stanno esacerbando la già terribile crisi della fame nel Paese, soprattutto nel Nord dove milioni di bambini non sanno da dove arriverà il loro prossimo pasto. I gruppi armati che commettono questi atti spietati non solo interrompono la produzione alimentare, ma spingono anche i bambini sull’orlo del baratro. Un’azione urgente deve dare la priorità ai bisogni dei più piccoli per fermare questa tendenza devastante e proteggere vite innocenti. In caso contrario, i gruppi armati continueranno a compiere attacchi brutali, far salire i prezzi del cibo e spingere più famiglie alla fame».