Ripristinato l'argine del torrente Ugione, Divieto di balneazione sulla costa di Livorno
Nubifragio di Livorno: proseguono le ricerche mare dei dispersi
Il Codacons denuncia Enti locali e Protezione Civile: «Indagare su adeguatezza allarme e interventi di messa in sicurezza del territorio»
[11 Settembre 2017]
Dopo la tragedia di Livorno, il cui bilancio per ora è di 6 vittime e due dispersi, la Guardia costiera di Livorno ha comunicato che, in stretto contatto con la Prefettura, «Proseguono le ricerche delle persone attualmente disperse a seguito del nubifragio abbattutosi sulla città nella notte tra sabato e domenica. L’assetto operativo dei mezzi impiegati è stato rafforzato. All’elicottero della base di Sarzana e alle due motovedette della Guardia costiera labronica che già nella giornata di ieri hanno eseguito l’attività, si sono aggiunti sotto il coordinamento della sala operativa della Capitaneria di porto, un mezzo nautico della Guardia di Finanza e uno dei Vigili del fuoco. L’area da perlustrare assegnata ai mezzi è stata estesa fino alla zona davanti Tirrenia secondo la valutazione delle correnti presenti in zona. L’attività nel pomeriggio sarà integrata dall’intervento in zona di due squadre di sommozzatori, uno della Guardia costiera proveniente dalla Capitaneria di porto di Genova».
L’argine del torrente Ugione che si era rotto a Collesalvetti è già stato parzialmente ripristinato. Lo annuncia, assieme al sindaco Loreno Bacci, il presidente della Toscana Enrico Rossi che da stamani è a Livorno e sulla costa per un nuovo sopralluogo, dopo il nubifragio di domenica che ha provocato danni ed anche vittime.
«Abbiamo potuto verificare dal Genio Civile, a cui era stato affidato l’incarico di fare effettuare il lavoro, che il primo intervento sull’argine dell’Ugione in modo da evitare che escano le acque è già concluso – ha spiega Rossi – Naturalmente i lavori proseguiranno anche nel pomeriggio e nei prossimi giorni per un ripristino completo del tratto crollato».
Intanto il Sindaco di Livorno, Filippo Nogarin, ha emesso un’ordinanza di divieto temporaneo di balneazione, in via provvisoria e precauzionale, su tutte le aree del litorale per tutelare la salute pubblica. In un comunicato l’amministrazione comunale spiega che «A seguito del violento nubifragio e dell’ondata d’acqua della notte scorsa, la piena dei rii che attraversano l’area urbana di Livorno ha interessato anche le infrastrutture dei servizi fognari e dei sollevamenti in molti punti della città». Sono pertanto interdette alla balneazione – fino alla comunicazione da parte di Arpat degli esiti favorevoli dei campionamenti delle acque– tutti i punti di blneazikone nel territorio comunale.
Intanto, il Codacons ha presentato un esposto alla Procura della Repubblica in cui si chiede di «accertare le responsabilità di istituzioni ed enti locali, alla luce delle possibili fattispecie di concorso in omicidio con dolo eventuale e disastro ambientale».
Al Codacons spiegano: «Abbiamo deciso di chiedere alla Procura di Livorno di verificare se sia stato lanciato adeguato allarme in merito all’ondata di maltempo che ha investito la città, o se al contrario ci sia stata una sottovalutazione dei pericoli per la popolazione che ha portato al disastro – spiega l’associazione – Comune, Provincia, Protezione civile e tutti gli altri enti pubblici competenti hanno il dovere di mettere in sicurezza il territorio e i cittadini, attraverso interventi su argini, fiumi e torrenti, ed evacuando i residenti in caso di necessità, ed in presenza di omissioni può configurarsi nei loro confronti la fattispecie di dolo eventuale, che si verifica quando un soggetto pone in essere un comportamento accettandone i rischi e le conseguenze che, seppur non volute, appaiono possibili».
Secondo l’associazione di consumatori, «Eventuali carenze sul fronte della sicurezza e del territorio hanno di fatto contribuito a determinare la tragedia di Livorno, motivo per cui oggi il Codacons chiede alla magistratura di accertare le responsabilità di tutti gli enti pubblici, valutando anche l’arresto dei soggetti che avevano il compito di tutelare la popolazione e non hanno adempiuto ai propri doveri istituzionali».
Intanto il Codacons, ai sensi della legge 241/90, «invierà oggi formale istanza d’accesso per acquisire tutte le comunicazioni intercorse tra Protezione civile e i sindaci dei comuni devastati dal maltempo di ieri, e le segnalazioni dei cittadini circa lo stato di fiumi e torrenti e richieste di intervento di messa in sicurezza».