Piogge torrenziali danneggiano il muro di confine di Trump in Arizona
Il cambiamento climatico abbatte parte del muro anti-immigrati del negazionista Trump
[23 Agosto 2021]
Sui social network statunitensi stanno circolando immagini che mostrano i danni subiti in Arizona a causa di piogge torrenziali dal muro di confine anti-immigrati col Messico, una delle promesse elettorali più contestate dell’ex presidente Donald Trump.
Fernando Sobrazo del gruppo ambientalista Cuenca Los Ojos ha scattato una foto, condivisa su Twitter da Kate Scott, fondatrice del Madrean Archipelago Wildlife Center, che mostra almeno 5 pannelli metallici incernierati, alti diversi metri, che sembrano scollegati e oscillanti liberi dalla barriera di confine di recente costruzione vicino a Silver Creek.
Anche Laiken Jordahl, del National Park Service Usa ha condiviso sul suo account Twitter le foto di una sezione del muro di confine gravemente danneggiata dalle inondazioni nei pressi di Rancho San Bernardino, un sito storico nei pressi di Douglas, in Arizona.
Mentre la maggior parte degli Stati del West Usa sta subendo una grave siccità, il sud dell’Arizona è stato colpita da piogge monsoniche e, finora, a Douglas è stato registrato quasi il doppio delle piogge medie stagionali. Secondo i dati del Servizio meteorologico nazionale Usa, sono caduti 5,5 centimetri di pioggia, causando allagamenti. Ma l’ondata di piena a Silver Creek potrebbe aver raggiunto e superato i 4 metri durante la tempesta.
In Arizona, il monsone del 2021 è stato una delle stagioni più piovose ed è a pochi centimetri dal battere il record di precipitazioni osservato nel 1964.
Un portavoce della Customs and Border Protection Usa ha confermato i danni mostrati nella foto e ha detto che sono stati causati da inondazioni storiche che hanno colto di sorpresa l’intera area.
La polizia di frontiera Usa sta lavorando per valutare i danni che interessano il muro fortemente voluto da Trump, che a quanto pare sta crollando appena 7 mesi dopo la fine ingloriosa del suo mandato e, come per contrappasso, cede per colpa di quello che Trump ha sempre pervicacemente negato e sminuito: il cambiamento climatico.
A giugno, in seguito alle sollecitazioni del deputato federale Raúl Grijalva, il Government Accountability Office ha dichiarato che stava riesaminando l’impatto della costruzione del muro di confine sotto l’amministrazione Trump. A maggio, Grijalva aveva chiesto una revidione dei costi e della gestione della costruzione del muro, sostenendo che «Nel tentativo di accelerare la costruzione del muro di confine, il Dipartimento per la sicurezza interna dell’amministrazione Trump ha palesemente abusato della sua ampia e potenzialmente incostituzionale autorità di ignorare tutte le leggi e i requisiti legali in vigore nel modo».
Secondo la legge federale, il Segretario per la sicurezza interna può non applicare decine di leggi ambientali per difendere le frontiere. Mentre molti altri progetti federali sono disciplinati da regolamenti ambientali, nel 2005 il Congresso ha approvato la legge REAL ID, che includeva un paragrafo che conferisce al capo del DHS l’autorità di derogare ai regolamenti «se necessario per garantire la rapida costruzione» di barriere, strade e altri infrastruttura. Il segretario alla sicurezza interna Michael Chertoff ha utilizzato questa legge almeno 5 volte dal 2005 al 2009 per «rinunciare nella loro interezza» a più di 37 leggi federali, incluso il National Environmental Policy Act, per costruire più di 550 miglia di muro di confine e strade lungo il confine meridionale.
Chertoff, e il suo successore sotto l’amministrazione Obama, Jeh Johnson, hanno rinunciato a verificare gli impatti ambientali delle nuove costruzioni e dell’applicazione delle frontiere in tutto il sud-ovest, comprese le terre federali protette come l’Organ Pipe Cactus National Monument e il Big Bend National Park.
Grijalva ha ricordato che «Prima che il presidente Trump entrasse in carica, questa autorità di deroga era stata utilizzata solo 7 volte nella storia. L’amministrazione Trump l’ha utilizzata 29 volte».
Ancora nell’aprile 2020, il DHS ha emesso nuove deroghe per la costruzione di circa 15 miglia di muro di confine nella valle del Rio Grande.
Grijlava a ha denunciato che «Le leggi alle quali l’amministrazione Trump ha rinunciato includevano protezioni ambientali e sanitarie essenziali, come l’Endangered Species Act, il Clean Water Act e il Clean Air Act, e le protezioni delle risorse culturali dei nativi americani Hanno squarciato paesaggi incontaminati come l’Organ Pipe Cactus National Monument, letteralmente distrutto con i bulldozer e distrutto siti sacri dei nativi americani e prosciugato il fragile ecosistema desertico delle risorse vitali delle acque sotterranee. Questa azione negligente e senza legge ha inflitto danni catastrofici alle terre e alle comunità di confine, molte delle quali sono irreversibili».