Se fa più caldo aumentano i crimini violenti, non importa la stagione
Con il cambiamento climatico ci saranno più crimini e disordini
[26 Settembre 2017]
Gli agenti di polizia sanno bene una cosa: quando fa più caldo per loro c’è molto più lavoro. Ora lo studio “A Time Series Analysis of Associations between Daily Temperature and Crime Events in Philadelphia, Pennsylvania”, pubblicato sul Journal of Urban Health da Leah Schinasi e Ghassan Hamra dell’università di Drexel sembra confermare questa convinzione. I due ricercatori statunitensi hanno studiato i dati di 10 anni (dal 2006 al 2015) di crimini a Philadelphia ed hanno scoperto che i livelli di criminalità violenta e i disordini aumentano quando le temperature giornaliere sono più alte: «Nel complesso, i livelli di criminalità sono stati i più alti nei mesi più caldi dell’anno – da maggio a settembre – e più alti nei giorni più caldi».
Ad esempio, quando l’indice di caldo (che utilizza la temperatura e l’umidità per rappresentare il comfort umano) era di 98 gradi, i tassi di criminalità violenta erano 9 per cento in più rispetto ai giorni in cui la temperatura era di 57 gradi. Quando si sono verificati i tassi di comportamento disordinato, sono stati 7 per cento più alti nei giorni di 98 gradi rispetto ai giorni di 57 gradi.
Durante i mesi più freddi dell’anno – da ottobre a aprile – il contrasto tra i tassi di crisi superiori e bassi nei giorni di temperatura più confortevoli rispetto ai giorni più freddi era più impressionante. Quando le temperature raggiungevano i 70 gradi Fahrenheit (21,11° C), le frequenze giornaliere di crimini violenti erano in media più alte del 16% e i comportamenti disordinati erano del 23% più elevati rispetto a quelli rilevati con una temperatura di e rispetto ai 43 gradi Fahrenheit (6,11° C), l’indice di caldo medio da ottobre a aprile a Philadelphia
Per tentare di determinare l’effetto delle anomalie sui tassi di criminalità, Schinasi e Hamra hanno anche esaminato gli spostamenti delle temperature giornaliere rispetto alle medie stagionali. Ad esempio, nei mesi freddi, i giorni che erano 55° F (12) più caldi della media stagionale erano associati con un tasso di comportamento disordinato superiore del 7%.
La Schinasi spiega: «I nostri risultati sono ragionevoli quando si pensa al comportamento sociale. Quando le temperature sono estremamente fredde o calde, le persone restano all’interno, ma quando le temperature diventano più confortevoli, più persone sono all’aperto, il che offre maggiori opportunità di criminalità».
Dopo che un tempo più piacevole provoca più crimini, si sarebbe potuto supporre che anche giorni più freschi nei mesi più caldi avrebbero portato a più crimine. Ma non sembra essere così, dato che i livelli di criminalità restano rimasti abbastanza statici durante i mesi più caldi, anche quando le temperature scendono sotto la media stagionale.
La Schinasi aggiunge: «Si potrebbe speculare sulle ragioni per cui le temperature estive più fresche e più confortevoli non sono associate a tassi di criminalità più elevati, ma sinceramente non ne sono sicura. Nel complesso, questi risultati dimostrano ancora che alti livelli di criminalità si verificano quando le temperature sono più calde. Ulteriori analisi su questi effetti perturbanti ci aiuteranno a comprendere meglio questi risultati e le tendenze stagionali. Ulteriori ricerche sulle localizzazioni dei crimini e le particolarità delle aree, come le infrastrutture e le caratteristiche del quartiere, permetterebbero un maggiore approfondimento.
Con il cambiamento climatico in atto, indipendentemente dal fatto che l’aumento della criminalità durante i giorni più caldi sia particolarmente importante, la ricerca di Schinasi e Hamra ci mostra quel che potrebbe potenzialmente succedere se (o quando) i giorni più caldi diventeranno la norma.
La Schinasi conclude: «E’ importante riconoscere le implicazioni di questi effetti del cambiamento climatico per la salute pubblica, inclusi i cambiamenti nei livelli di criminalità. Anche se questi risultati confermano le relazioni aneddotiche dei funzionari di polizia sul rapporto tra la temperatura e la criminalità, è bello avere dati per confermare questi rapporti. I nostri risultati potrebbero aiutare a informare le forze dell’ordine locali sui modi per i assegnare risorse durante le diverse stagioni, tenendo in considerazione il clima locale».