La Commissione Ue vuole costruire un futuro resiliente ai cambiamenti climatici
Presentata la nuova strategia Ue di adattamento ai cambiamenti climatici
«Stime prudenti mostrano che esporre l'economia odierna dell'Ue a un riscaldamento globale di 3° C rispetto ai livelli preindustriali comporterebbe una perdita annua di almeno 170 miliardi di euro»
[24 Febbraio 2021]
Oggi la Commissione europea ha adottato una nuova strategia dell’Ue di adattamento ai cambiamenti climatici che definisce il cammino da percorrere per essere pronti ai loro effetti inevitabili. La Commissione Ue sottolinea che «se da un lato l’Ue fa tutto il possibile per mitigare i cambiamenti climatici, dentro e fuori i propri confini, dall’altro dobbiamo anche prepararci per affrontarne le ineluttabili conseguenze. Da ondate di calore mortali e siccità devastanti, a foreste decimate e coste erose dall’innalzamento del livello dei mari, i cambiamenti climatici hanno già pesanti ripercussioni in Europa e nel mondo».
La nuova strategia europea prende le mosse dalla strategia di adattamento ai cambiamenti climatici del 2013 e punta a «spostare l’attenzione dalla comprensione del problema alla definizione di soluzioni e passare dalla pianificazione all’attuazione». Un ulteriore problema per l’Italia, che ora dovrà corre più velocemente se vorrà recuperare il gap sulle politiche climatiche con l’Ue, visto che del nostro Piano nazionale di adattamento ai cambiamenti climatici non c’è più traccia dopo la consultazione pubblica alla quale era stato sottoposto nel 2017.
La Commissione Ue evidenzia il contesto in cui si colloca la nuova strategia: «I cambiamenti climatici sono già in atto ed è per questo che dobbiamo costruire un futuro più resiliente. Si è appena concluso il decennio più caldo mai registrato per il nostro pianeta, nel corso del quale il record dell’anno più caldo è stato battuto otto volte. La frequenza e la gravità degli eventi climatici e meteorologici estremi sono in aumento e vanno da incendi boschivi senza precedenti e ondate di calore al di sopra del Circolo polare artico a siccità devastanti nella regione mediterranea, e dagli uragani che funestano le regioni ultraperiferiche dell’UE alle foreste decimate come mai prima da infestazioni di bostrico tipografo in Europa centrale e orientale. Eventi che si manifestano lentamente, come la desertificazione, la perdita di biodiversità, il degrado del suolo e degli ecosistemi, l’acidificazione degli oceani o l’innalzamento del livello del mare, sono altrettanto distruttivi nel lungo periodo».
La Commissione europea aveva annunciato questa nuova e più ambiziosa strategia Ue di adattamento ai cambiamenti climatici nella comunicazione sul Green Deal europeo, dopo una valutazione della strategia 2013 condotta nel 2018 e di una consultazione pubblica aperta svoltasi tra maggio e agosto 2020 e dice che «la proposta di legge europea sul clima getta le basi per una maggiore ambizione e coerenza delle politiche in materia di adattamento, integrando nel diritto dell’Ue l’obiettivo globale in materia di adattamento sancito all’articolo 7 dell’accordo di Parigi e l’azione dell’obiettivo di sviluppo sostenibile n. 13. Con essa l’Ue e gli Stati membri si impegnano a compiere progressi costanti per aumentare la capacità di adattamento, rafforzare la resilienza e ridurre la vulnerabilità ai cambiamenti climatici e la nuova strategia di adattamento contribuirà a trasformare questi progressi in realtà».
Presentando la nuova strategia, la Commissione ricorda che «le perdite economiche dovute alla maggiore frequenza di eventi meteorologici estremi sono in aumento e quelle conteggiate in Ue superano già, da sole, una media di 12 miliardi di € l’anno. Stime prudenti mostrano che esporre l’economia odierna dell’UE a un riscaldamento globale di 3° C rispetto ai livelli preindustriali comporterebbe una perdita annua di almeno 170 miliardi di €. I cambiamenti climatici non incidono solo sull’economia, ma anche sulla salute e sul benessere dei cittadini europei, che soffrono sempre più a causa delle ondate di calore: a livello mondiale, la catastrofe naturale più letale del 2019 è stata l’ondata di calore che ha colpito l’Europa provocando 2 500 vittime».
Secondo la strategia, «l’azione in materia di adattamento ai cambiamenti climatici deve coinvolgere tutte le componenti della società e tutti i livelli di governance, all’interno e all’esterno dell’Ue. Lavoreremo per costruire una società resiliente ai cambiamenti climatici migliorando la conoscenza dei loro effetti e delle soluzioni di adattamento; intensificando la pianificazione dell’adattamento e la valutazione del rischio climatico; accelerando l’azione di adattamento e contribuendo a rafforzare la resilienza ai cambiamenti climatici a livello mondiale».
La Commissione Ue evidenzia che «le azioni di adattamento devono basarsi su dati affidabili e strumenti di valutazione dei rischi a disposizione di tutti: dalle famiglie che acquistano, costruiscono e ristrutturano abitazioni alle imprese delle regioni costiere o agli agricoltori che pianificano le proprie colture. A tale scopo la strategia propone interventi che facciano avanzare le frontiere della conoscenza sull’adattamento così da consentire di migliorare la qualità e la quantità dei dati raccolti sui rischi e le perdite connessi al clima, e di metterli a disposizione di tutti. Climate-ADAPT, la piattaforma europea per le conoscenze sull’adattamento, sarà potenziata e ampliata e sarà affiancata da un osservatorio per la salute destinato a monitorare, analizzare e prevenire meglio gli effetti dei cambiamenti climatici sulla salute».
Dato che i cambiamenti climatici hanno ripercussioni a tutti i livelli della società e in tutti i settori dell’economia, le azioni di adattamento devono essere sistemiche e la Commissione assicura che «continuerà a integrare le considerazioni relative alla resilienza ai cambiamenti climatici in tutti i pertinenti settori d’intervento e sosterrà l’ulteriore sviluppo e attuazione di strategie e piani di adattamento, con tre priorità trasversali: integrare l’adattamento nella politica macrofinanziaria, soluzioni per l’adattamento basate sulla natura e azioni di adattamento locale».
Bisogna però intensificare l’azione internazionale dell’Ue: «Le politiche in materia di adattamento ai cambiamenti climatici devono andare di pari passo con la nostra leadership mondiale nella mitigazione dei cambiamenti climatici. L’accordo di Parigi ha stabilito un obiettivo globale in materia di adattamento e ha sottolineato che l’adattamento è un fattore chiave per lo sviluppo sostenibile. L’Ue promuoverà approcci subnazionali, nazionali e regionali all’adattamento, con particolare attenzione all’adattamento in Africa e nei piccoli Stati insulari in via di sviluppo. A livello internazionale aumenteremo il sostegno alla resilienza e alla preparazione ai cambiamenti climatici fornendo risorse, dando priorità all’azione e aumentando l’efficacia, aumentando i finanziamenti internazionali e rafforzando l’impegno e gli scambi globali in materia di adattamento. Collaboreremo inoltre con i partner internazionali per colmare il divario nei finanziamenti internazionali per il clima».
Il vicepresidente esecutivo della Commissione Ue e responsabile per l’European Green Deal, Frans Timmermans, ha concluso: «La pandemia di Covid-19 ci ha ricordato con durezza che una preparazione insufficiente può avere conseguenze disastrose. Non esiste alcun vaccino contro la crisi climatica, ma possiamo ancora combatterla e prepararci ai suoi effetti inevitabili – che si fanno già sentire sia all’interno che all’esterno dell’Unione europea. La nuova strategia di adattamento ai cambiamenti climatici ci consente di accelerare e approfondire i preparativi. Se ci prepariamo oggi, possiamo ancora costruire un domani resiliente ai cambiamenti climatici».