Sabato 14 e domenica 15 ottobre tornano le giornate nazionali di “Io non rischio”

Protezione civile, ascoltare la comunità scientifica per ridurre i rischi dei disastri naturali

Sigea: «Far aumentare la consapevolezza sulla fragilità di un territorio in continua evoluzione»

[13 Ottobre 2023]

Si celebra oggi la Giornata internazionale per la riduzione del rischio dei disastri naturali, cui l’Italia è particolarmente esposta anche a causa della crisi climatica in corso.

Nella prima metà di quest’anno gli eventi meteo estremi sono più che raddoppiati rispetto al 2022, all’interno di una dinamica in corso da tempo: negli ultimi 40 anni l’Europa ha patito danni per mezzo trilione di euro, con l’Italia terza sul podio di questo triste primato dopo Germania e Francia.

In questo contesto, la Società italiana di geologia ambientale (Sigea) ha organizzato – insieme a Università degli Studi di Torino, Arpa Piemonte, Cnr-Irpi e gli Ordini dei geologi di Piemonte e Valle d’Aosta – un evento d’approfondimento dove è intervenuto anche Fabrizio Curcio, il capo dipartimento della Protezione civile nazionale.

«È una giornata importante che impone delle riflessioni – spiega Curcio – sul rapporto che esiste tra i rischi naturali e le attività dell’uomo. Ragionare insieme partendo dagli esponenti della nostra comunità scientifica sulle relazioni che esistono tra la conoscenza dei rischi naturali, il comportamento dell’uomo e le attività di Protezione civile è un elemento essenziale per lo sviluppo delle nostre comunità».

Non a caso sabato 14 e domenica 15 ottobre tornano le giornate nazionali di “Io non rischio – Buone pratiche di protezione civile”, la campagna sulle azioni con cui ciascuno di noi può contribuire a ridurre rischi come terremoto, alluvione, maremoto, rischio vulcanico e incendi boschivi.

La due-giorni, che chiuderà la Settimana nazionale della Protezione civile, porterà migliaia di volontarie e volontari di protezione civile ad animare oltre 700 punti informativi in tutta Italia, dalle grandi città alle isole minori, per diffondere quella cultura della prevenzione attraverso cui ciascuno può fare la differenza nella sicurezza propria e di chi gli sta intorno.

In questo contesto Antonello Fiore, presidente Sigea, sottolinea la necessità di «aumentare la consapevolezza sulla fragilità di un territorio in continua evoluzione. Basta guardare ai recenti eventi che hanno interessato il Marocco e la Libia, la ripresa delle attività nella caldera dei Campi Flegrei. l’alluvione dell’Emilia Romagna e prima delle Marche, la frana di Ischia, giusto per citare gli eventi più recenti, per renderci conto che non possiamo sottovalutare nessuno degli aspetti che possono mettere in crisi la sicurezza e salute dei cittadini, il sistema produttivo e il sistema sociale».