Quanto conta (davvero) l’ambiente per la qualità della vita in Toscana?
Un’analisi comparata tra le classifiche pubblicate oggi da Sole 24 Ore e Italia Oggi, tra buon senso e risultati incoerenti
[27 Novembre 2017]
Rispondere è che cos’è la felicità è ancora oggi compito arduo come millenni di filosofia ormai insegnano, ma anche stilare una classifica sulla qualità della vita in un territorio circoscritto – composto dalle città e province italiane – presenta le sue discrete difficoltà: affacciandosi alla propria edicola di fiducia (digitale o meno), il lettore toscano non potrebbe che arrivare a questa conclusione sfogliando le edizioni del Sole 24 Ore e di Italia Oggi, i due principali quotidiani economici italiani.
Entrambi pubblicano oggi la propria indagine annuale sulla qualità della vita nel Paese, arrivata rispettivamente alla 28esima e 18esima edizione, arrivando a conclusioni molto diverse tra loro. Entrambe confermano che sulle Alpi tendenzialmente si vive meglio (il podio è occupato da Belluno, Aosta e Sondrio per il Sole, da Bolzano, Trento e Belluno per Italia Oggi), ed entrambe mettono in risalto il buen vivìr delle realtà territoriali medio-piccole rispetto alle grandi città metropolitane italiane in questo spaccato del 2017. Ma le similitudini si fermano qui.
Per mettere a fuoco le differenze basterebbe concentrarsi sulla Capitale – Roma per il Sole 24 Ore è al 24esimo posto nazionale, perdendo 11 posizioni rispetto al 2016; per Italia Oggi ne guadagna invece 21, ma si posiziona 67esima – ma un più ristretto focus sulla sola Toscana riesce a renderne meglio la portata. Soprattutto se si parla di ambiente.
Come già abbiamo messo in evidenza per due passate edizioni delle classifiche (qui e qui), resta paradigmatico il caso di Livorno. In questa Provincia si sommano tra le altre cose due (!) aree di crisi industriale complessa – Livorno e Piombino – e due Siti d’interesse nazionale (Sin) che attendono di essere bonificati, invano: a Livorno il Sin è perimetrato dal 2003, ma le bonifiche sono allo 0%. Nonostante questa tutt’altro che invidiabile performance, secondo la classifica sulla qualità della vita del Sole 24 Ore l’anno scorso era proprio Livorno la Provincia a conquistarsi il punteggio più alto nel capitolo Ambiente, servizi, welfare; quest’anno scivola invece al terzo posto, nonostante nel frattempo un’alluvione si sia drammaticamente abbattuta sul capoluogo la notte dello scorso 10 settembre, provocando danni per decine di milioni di euro e portandosi via 8 vite, a rimarcare la presenza di un elevato rischio idrogeologico. Eppure Livorno rimane agguantata al podio del Sole 24 Ore: non è così per Italia Oggi, nella cui classifica sulla qualità della vita alla voce “Ambiente” Livorno si piazza non terza ma 54esima. Com’è possibile uno stacco di 51 posti su una classica da 110 posti, tanti quante le Province italiane?
La risposta è da ricercarsi nei parametri scelti arbitrariamente dalle due redazioni per stilare le rispettive classifiche. Per calcolare la voce “ambiente e servizi” il Sole 24 Ore quest’anno osserva l’indice Legambiente su Ecosistema urbano, il consumo di suolo e altri indici che niente hanno a che vedere con l’ambiente: tasso di emigrazione ospedaliera, spese sociali procapite dei Comuni, banda larga e sportelli/atm/pos ogni mille abitanti. Per l’ambiente Italia Oggi invece (che fino al 2012 ha rielaborato i dati del rapporto Ecosistema urbano di Legambiente) trae molti indici dall’Indagine sulla qualità dell’ambiente urbano pubblicata dall’Istat, spaziando su: concentrazioni di biossido d’azoto; giorni di superamento per il Pm10 atmosferico; consumi idrici procapite; produzione rifiuti urbani; autovetture e motocicli circolanti; consumo di energia elettrica procapite; pannelli fotovoltaici installati sugli edifici comunali; piste ciclabili; zone a traffico limitato; aree verdi; depurazione acque reflue; uso del trasporto pubblico; raccolta differenziata dei rifiuti urbani.
La risultante di questi due diversissimi metri di giudizio inerenti la qualità della vita premia in modo altrettanto diverso le province toscane. Nella classifica ambientale del Sole 24 Ore come detto la prima a comparire è Livorno (3° posto), seguita da Firenze (9°), Prato (16°), Siena (19°), Lucca (38°), Arezzo (48°), Grosseto (52°), Massa (66°), Pisa (68°), Pistoia (103°). Nella classifica ambientale di Italia Oggi, invece, a svettare in Toscana è Siena (16°), seguita da Grosseto (43°), Livorno (54°), Arezzo (61°), Pisa (64°), Lucca (66°), Prato (67°), Firenze (71°), Pistoia (85°), Massa-Carrara (109°).
Una variabilità altissima dunque, che rende di per sé evidente l’impossibilità di una sintesi. Oltre a porsi la consueta domanda sull’utilità di queste classifiche, dunque, per interpretarle non resta che affidarsi al buon senso. Può intanto essere utile ricordare – come certifica una sempre attuale ricerca elaborata nel 2013 dall’economista ecologico dell’università di Pisa Tommaso Luzzati – che, pur con tutti i suoi difetti, la Toscana presenta da tempo performance di sostenibilità ai vertici del contesto italiano, con numerose eccellenze al suo interno. Eccellenze che in più di un caso si ritrovano nel territorio senese: qui convivono quattro siti Unesco come Patrimonio dell’umanità, qui il 92% dell’energia elettrica prodotta è geotermica, qui lavora da tempo (primo caso in Regione) un gestore unico nel servizio integrato dei rifiuti urbani nell’Ato, e sempre qui è stato raggiunto dal 2011 l’obiettivo carbon-free. È infatti la Provincia di Siena la prima area vasta d’Europa a essere certificata carbon neutral, ovvero in grado di riassorbire grazie all’ecosistema locale tutte le emissioni di CO2 prodotte dal territorio. Non è poco.