Ravaneto Calocara: basta fanghi su Miseglia (e non date la colpa al nubifragio!)
[30 Luglio 2014]
Le terre delle cave Calocara invadono la strada comunale
Col nubifragio del 26 luglio il ravaneto Calocara est, sovrastante Miseglia, ha prodotto l’ormai abituale scenario: le terre scaricate abusivamente alla sommità del ravaneto (Foto 1), dilavate dalla pioggia, sono scese lungo il Fosso Calocara e, trovandolo ostruito in corrispondenza della strada comunale (ex marmifera), si sono riversate sulla strada stessa (Foto 2) e da questa sulla strada che attraversa il paese. Dopo il disseccamento i fanghi generano dense nuvole di polvere al passaggio di ogni veicolo.
Non è colpa del nubifragio, ma dello sbarramento del fosso: una vera pazzia
Ciò che fa infuriare gli abitanti è il fatto che i disagi, divenuti ormai ricorrenti e intollerabili, non sono attribuibili al nubifragio, ma all’ostruzione intenzionale del fosso che costringe le acque cariche di fango ad uscire dall’alveo e a scorrere lungo le strade.
Una prima ostruzione è stata realizzata negli anni ’60, quando la ferrovia marmifera è stata asfaltata e trasformata in strada: in quella occasione le arcate del ponte sul fosso Calocara sono state irresponsabilmente murate con mattoni lasciando piccoli fori, assolutamente insufficienti (Foto 3).
Ma la vera beffa sono i lavori di sistemazione del ravaneto est che, di rinvio in rinvio, si trascinano ormai da 12 anni. Il progetto, sebbene si ponesse l’obiettivo della «salvaguardia della strada comunale dall’ingresso di fango», prevedeva l’eliminazione dello sbarramento del ponte mediante la posa in opera di un tubo Finsider di 1,5 m di diametro. Ciononostante, non solo lo sbarramento non è stato eliminato, ma pochi metri a monte di esso è stato realizzato nel 2009 un ulteriore sbarramento: l’argine della vasca di sedimentazione creata al piede del ravaneto (Foto 4 e 5). Così, anziché risolvere il problema, lo si è aggravato.
Le richieste di interventi immediati
Per una migliore comprensione delle problematiche rinviamo ai nostri precedenti documenti sul sito Legambiente: 1) Miseglia invasa dai fanghi di cava: fino a quando? (28/12/2010); 2) Esposto alla Procura: il Comune ha scelto di allagare Miseglia ad ogni pioggia (12/11/2012); 3) Ravaneto Calocara: Miseglia chiede una sistemazione seria (1/10/2013) e al video Fanghi di cava gratis su Miseglia (28/12/2010).
Evidenziamo invece subito le richieste di intervento immediato.
- Pulizia del tratto di strada comunale compreso tra i due ravaneti Calocara (est ed ovest). L’attuale sbrigativa pulizia settimanale è insufficiente ad evitare il continuo sollevamento di polveri al transito di camion ed auto: va almeno raddoppiata e integrata da altri lavaggi tempestivi dopo ogni pioggia. I costi dovrebbero essere a carico delle cave di Calocara.
- Collocazione di un passaggio pedonale rialzato (che svolga anche la funzione di dissuasore di velocità) in corrispondenza della stradina di accesso al cimitero. Ciò costringerebbe i camion a rallentare, riducendo il sollevamento di polvere e i pericoli dell’attraversamento.
- Svuotamento della vasca di sedimentazione.
- Rimozione (a carico delle cave) delle terre scaricate alla sommità del ravaneto est, sia perché trattasi di scarico abusivo, sia perché sono la fonte principale dei fanghi che vengono trascinati sulla strada durante le piogge.
Le richieste a breve termine: rimuovere gli sbarramenti del fosso Calocara
Negli interventi di sbarramento del fosso Calocara è implicita la scelta –inaccettabile– di deviare le acque di piena (cariche di fanghi) sulla strada comunale. Si chiede quindi la sospensione dei lavori sul ravaneto, subordinandone la ripresa al ripristino del deflusso del fosso Calocara, rimuovendo completamente la chiusura in mattoni delle arcate del ponte e l’argine della vasca di sedimentazione.
La soluzione definitiva: trasferire al piano la vagliatura dei detriti
I lavori sul ravaneto sono finalizzati a creare, poco sotto la sua sommità, un piazzale in cui depositare e vagliare i detriti delle cave di Calocara-Betogli: le terre e le scaglie risultanti sarebbero poi nuovamente caricate su camion e portate a valle. È tuttavia evidente che questa soluzione, prevedendo cumuli di terre e detriti all’aperto, esposti al dilavamento meteorico, comporterebbe anche in futuro il trascinamento di terre nel fosso Calocara e, da questo, sulla strada comunale o nel Carrione (nel caso di rimozione degli sbarramenti del fosso).
Ciò considerato e visto che la vasca di sedimentazione si è dimostrata del tutto insufficiente (oltreché controproducente), non resta che revocare l’autorizzazione ai lavori, trasferendo al piano la vagliatura dei detriti. Si chiede pertanto che sia ordinato alle cave di Calocara di trasportare direttamente al piano i loro detriti (anziché scaricarli e lavorarli nel costruendo piazzale sul ravaneto) e di rimuovere completamente il ravaneto, o rinaturalizzarlo con una copertura erbacea-arbustiva.
Legambiente Carrara