Tempeste di sabbia e polvere sempre più frequenti e brutali
Conferenza in Iran: guerre e cambiamento climatico sono le principali cause
[11 Settembre 2023]
Si è conclusa a Teheran, la capitale dell’Iran, l’International Conference on Combating Sand and Dust Storms che ha visto la partecipazione di rappresentanti di 50 Paesi, 15 istituzioni mondiali e 250 esperti, professori e rappresentanti di istituzioni esecutive, di ricerca e dell’istruzione.
Aprendo i lavori del summit sulla lotta alle tempeste di sabbia e polvere, il presidente iraniano Ebrahim Raisi ha sottolineato che «Uno sviluppo senza attenzione all’ambiente e agli agenti inquinanti è una delle ragioni dell’aumento delle polveri. La siccità, la mancanza di precipitazioni e l’uso improprio delle risorse idriche sono ragioni importanti dell’aumento del fenomeno delle polveri e della sua diffusione: E’ necessaria la partecipazione dei Paesi per risolvere questo problema. Occorre garantire l’attuazione delle risoluzioni dell’Onu sull’ambiente, altrimenti coloro che detengono il potere metteranno in pericolo l’ambiente».
Poi Raisi ha spiegato meglio a chi si riferiva: «I Paesi sviluppati e coloro che badano solo ai loro interessi, e pensano solo allo sviluppo industriale, questi rappresentano una minaccia per il mare e la terra. Mettono in pericolo l’acqua e il suolo con le loro azioni. Molto importante è il tema della gestione delle risorse e dei consumi idrici: una delle cause della diffusione delle polveri è senza dubbio lo scorretto e ingiusto utilizzo delle risorse idriche, che può essere una delle cause delle polveri».
In un videomessaggio rivolto al summit di Teheran, il segretario generale dell’Onu António Guterres ha ricordato «Siamo di fronte ad una tempesta perfetta. Le attività umane stanno degradando il territorio e modificando il clima, portando a siccità, desertificazione e aumento delle temperature. Il risultato sono tempeste di sabbia e polvere più frequenti e brutali. Queste stanno distruggendo i raccolti, uccidendo il bestiame, danneggiando l’industria e danneggiando la salute umana. Oltre 330 milioni di persone sono già colpite, e a soffrire di più sono i più vulnerabili».
Ma Guterres ha evidenziato che «Proprio come l’attività umana alimenta queste tempeste, l’azione umana può aiutare a calmarle. Questo richiede cooperazione internazionale. Dobbiamo migliorare la preparazione alle tempeste e ridurne l’impatto. Questo è il motivo per cui stiamo spingendo per maggiori sostegni e investimenti per migliorare i sistemi di allarme rapido. Dobbiamo affrontarne le cause, sostenendo gli agricoltori nella conservazione del suolo superficiale e ripristinando gli ecosistemi e i territori. Il Decennio delle Nazioni Unite per il ripristino degli ecosistemi fornisce una roadmap fino al 2030 per conservare e ripristinare le nostre terre e i nostri ecosistemi degradati. E dobbiamo rafforzare la gestione dell’acqua, anche migliorando i metodi di irrigazione, e aumentando la resilienza, riconoscendo che l’accesso alle risorse idriche pulite è un diritto umano».
E il capo dell’Onu ha sottolineato una verità scomoda per un Paese petrolifero e molto inquinato come l’Iran: «Non ci sono dubbi: per limitare le tempeste bisogna limitare anche il riscaldamento. Questo richiede che il mondo agisca ora per combattere l’aumento della temperatura globale, accelerando l’azione per ridurre le emissioni e mantenerne l’aumento entro 1,5 gradi centigradi. Ho proposto un Climate Solidarity Pact nel quale tutti i grandi emettitori farebbero ulteriori sforzi per ridurre le emissioni; e i Paesi più ricchi sostengono le economie emergenti in tal senso. E ho presentato un’agenda di accelerazione per potenziare questi sforzi. Questo include il sollecitare i Paesi sviluppati a impegnarsi a raggiungere lo zero netto il più vicino possibile al 2040 e le economie emergenti il più vicino possibile al 2050. Invito inoltre i Paesi sviluppati a fornire i finanziamenti promessi per l’azione climatica, compreso l’adattamento, e tutti i Paesi a rendere operativo il fondo per perdite e danni alla COP28 di novembre».
Guterres ha concluso: > cooperazione è fondamentale. Vi esorto a utilizzare il vostro tempo a Teheran per costruire partenariati, aumentare la cooperazione e impegnarvi in azioni pratiche. Insieme possiamo contribuire a calmare le tempeste e a costruire un mondo più sicuro, più sano e più sostenibile per tutti noi».
Durante un incontro a margine del summit con la vice segretaria generale dell’Onu e segretaria esecutiva dell’Economic and Social Commission for Asia and the Pacific (ESCAP) Alis Jabana, il ministro degli esteri dell’Iran Hossein Amir-Abdollahian, ha detto che «Una delle ragioni principali dietro le tempeste di sabbia e polvere nell’Asia occidentale sono le guerre imposte alla regione dalle potenze extraregionali. Tali potenze hanno causato problemi alla popolazione regionale e alla natura solo per raggiungere i loro obiettivi e senza preoccuparsi di questioni importanti come la ambiente».
Per Amir-Abdollahian, «Il cambiamento climatico è un’altra ragione della crescente frequenza delle tempeste di sabbia e polvere nella regione dell’Asia occidentale. L’Iran è pronto a rafforzare la cooperazione con ESCAP per ridurre l’impatto dei disastri naturali e la frequenza delle tempeste di sabbia e polvere nella regione».
La Jabana, ha sottolineato «L’importanza di sforzi regionali coordinati per combattere tali tempeste» e ha dichiarato «La disponibilità dell’ESCAP a sostenere l’Iran in questo senso».