World petroleum council: «E’ finita l’era del petrolio a buon mercato»
Nei prossimi 10 anni consumeremo tanti idrocarburi come nei precedenti 150
[27 Giugno 2013]
Renato Bertani, presidente del World petroleum council (Wpc), ha detto che «Gli idrocarburi da scisti potranno soddisfare la domanda senza bruschi cambiamenti di prezzi del petrolio», ma il fracking e le sabbie bituminose non avranno gli effetti miracolosi sui prezzi e sull’abbondanza delle risorse che qualcuno vorrebbe far credere. Secondo Bertani «Il petrolio e il gas per mezzo secolo rimarranno ancora le più importanti risorse energetiche, sebbene l’era del petrolio a buon mercato sia finita. Nei prossimi 10 anni il mondo consumerà la stessa quantità di risorse dei precedenti 150 anni». Chi vuole ridurre le emissioni di gas serra prodotte dai combustibili fossili per impedire la catastrofe climatica dovrà fare i conti anche con queste impressionanti cifre snocciolate con malcelata soddisfazione da Bertani.
Il presidente del Wpc ha fatto queste previsioni durante la presentazione del 21esimo World petroleum congress che si terrà a Mosca dal 15 al 19 giugno del 2014 e che avrà per tema “Responsibly Energising a Growing World”. Il primo Congresso petrolifero mondiale si tenne a Londra nel 1933, Il motto principale fissato nello statuto del Consiglio petrolifero mondiale è «L’utilizzazione razionale di tutte le risorse per una distribuzione uniforme dei beni da parte dell’umanità», ma la storia dell’industria petrolifera si è sviluppata realizzando l’esatto contrario.
Al meeting moscovita parteciperanno i 65 paesi che aderiscono al Wpc, che rappresentano il 95% della produzione petrolifera e gasiera mondiale (l’Italia non aderisce), tutte le multinazionali petrolifere grandi e piccole, un centinaio di ministri e capi di governo e sono attesi oltre 5.000 specialisti di 80 Paesi che discuteranno delle nuove tecnologie di estrazione del petrolio e dei nuovi business.
La Russia ha battuto gli Usa e il Brasile nella gara ad ospitare il congresso triennale del Wpc e Bertani, ha spiegato così la scelta: «La Russia svolge un ruolo importantissimo, se non il più importante, nel settore energetico mondiale sia per il livello di estrazione del petrolio e del gas, sia per le riserve esplorate. Nei prossimi 50 anni il petrolio e il gas rimarranno ancora le principali risorse energetiche. La loro incidenza tra le fonti di energia sarà pari al 60 – 70%. Adesso sono all’ordine del giorno le seguenti questioni: sì, l’industria del petrolio e del gas deve, indubbiamente, essere redditizia, ma nello stesso tempo deve rispondere dell’ambiente, della costruzione dei rapporti reciprocamente vantaggiosi tra esportatori ed importatori. È di grande attualità la questione della trasparenza della formazione dei loro prezzi».
Bertani ha poi sottolineato che «Nessuno è in grado di predire i prezzi del petrolio. Si formano in base all’equilibrio tra domanda e offerta. Sono convinto di una cosa: è passata l’era dei prezzi bassi del petrolio. Non so predire il livello preciso dei prezzi nei prossimi 10 anni, ma sicuramente il petrolio non sarà a buon mercato».