Youth Climate Meeting 2021: le chiacchiere stanno a zero, le emissioni ancora no
Flashmob dei giovani di Legambiente per richiamare i grandi della Terra alle loro responsabilità in vista della Cop-26 di Glasgow
[13 Settembre 2021]
Lo scenario del flashmob, organizzato da Legambiente nell’ambito dello Youth Climate Meeting 2021, è stata Piazza dell’Esquilino a Roma, dove oltre 250 giovani attivisti si sono dati appuntamento per ribadire che la crisi climatica non consente ulteriori indugi. Sulle magliette dei partecipanti, le frasi pronunciate in tempi più o meno recenti dai principali leader mondiali sul tema: promesse non mantenute che non ammettono più scuse a poche settimane dalla Conferenza delle Parti sul cambiamento climatico delle Nazioni Unite (COP26).
Legambiente descrive così quanto successo: «Un vociare indistinto si leva sulla piazza da un folto gruppo di giovani che iniziano a girare intorno a se stessi – sulle loro t-shirt s’intravedono pezzi di discorsi già sentiti, “La responsabilità dell’umanità nel riscaldamento globale è inequivocabile”, “Siamo determinati ad affrontare il cambiamento climatico”, “Dobbiamo invertire la rotta e farlo presto”. È un “bla bla bla” sempre più forte quello prodotto dai tanti ragazzi e ragazze sullo sfondo della Basilica di Santa Maria Maggiore, un brusio interrotto da un monito scandito chiaramente da dietro un megafono: “Ora basta, non c’è più tempo. Le chiacchiere stanno a zero!”. “Le emissioni ancora no”, fanno eco i manifestanti che srotolano uno striscione con il claim dell’iniziativa».
Il flashmob è stata una delle iniziative dello Youth Climate Meeting 2021 di Legambiente, la terza assemblea nazionale che riunisce i giovani dell’associazione ambientalista, arrivati da tutta Italia nella Capitale: una tre giorni di workshop, discussioni e tavoli di lavoro tematici che ha visto oltre 250 tra attivisti e ospiti a confronto sui temi della crisi climatica e sull’efficacia delle politiche nazionali e internazionali finora messe in atto per contrastarla.
Il meeting, organizzato da Legambiente nell’ambito del progetto Youth4Planet e incluso ufficialmente tra gli incontri preparatori della Pre-COP di Milano, è stato occasione per coordinare il lavoro e le iniziative nazionali e regionali dei giovani attivisti dell’associazione ambientalista in avvicinamento all’appuntamento meneghino di fine mese. Ma ha rappresentato anche un importante momento di formazione e di elaborazione collettiva, di voglia di ritorno a un attivismo fatto di socialità, dialogo e mobilitazione, nonché un’occasione per creare percorsi condivisi con gli altri movimenti ambientalisti. Per accompagnare la conferenza preparatoria alla Cop-26 di Glasgow, infatti, è nata Climate Open Platform, piattaforma che mette in rete realtà e individui in risposta agli imminenti vertici globali sul clima: un “contenitore” cui ha aderito anche Legambiente e che favorirà incontri e iniziative per confrontarsi insieme sulle soluzioni necessarie a scongiurare il punto di non ritorno del clima.
Il presidente nazionale di Legambiente, Stefano Ciafani ha concluso: «Nei mesi scorsi abbiamo sentito le parole di Joe Biden, di Ursula von der Leyen, di Emmanuel Macron, di Angela Merkel, del premier Mario Draghi sulla lotta alla crisi climatica. A poche settimane dalla Cop-26 di Glasgow, siamo molto preoccupati e pensiamo che le chiacchiere stiano a zero, mentre le emissioni ancora no. Servono atti concreti e un nuovo accordo. Quello di Parigi è storico, ma non più sufficiente a fermare l’emergenza, intervenuto alla manifestazione di ieri. Il flashmob è un atto simbolico che serve però a ribadire la nostra stanchezza di fronte alle promesse vuote di politici e governi di tutto il mondo: siamo stanchi che la crisi climatica non venga presa sul serio e che i capi di Stato non abbiano ancora agito con la necessaria urgenza e concretezza che un fenomeno di tale portata richiede, come dimostra l’intensificarsi di eventi estremi quali alluvioni e ondate di calore, in tutti i continenti».