L’accordo raggiunto dalla Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione
170 Stati si impegnano a combattere, malnutrizione, fame e obesità. La Dichiarazione di Roma
[20 Novembre 2014]
Compiendo un passo decisivo verso l’eliminazione della malnutrizione in tutto il mondo, più di 170 Paesi hanno approvato una serie di impegni concreti sulle politiche e gli investimenti, per garantire che tutti abbiano accesso a diete più sane e sostenibili.
A Roma, all’apertura della Seconda Conferenza Internazionale sulla Nutrizione (ICN2), organizzata dall’Organizzazione per l’alimentazione e l’agricoltura dell’Onu (Fao) e dall’Organizzazione mondiale della Sanità (Oms), ministri, responsabili per le politiche sanitarie, alimentari, agricole o riguardanti altri aspetti della nutrizione hanno infatti adottato la Dichiarazione di Roma sulla Nutrizione ed un Quadro Operativo, che secondo Fao ed Oms «Delineano una serie di raccomandazioni su politiche e programmi per affrontare il problema della nutrizione in una vasta gamma di settori La Dichiarazione di Roma sulla Nutrizione include il diritto di tutti ad avere accesso ad un’alimentazione sicura, sufficiente e nutritiva, ed impegna i governi a prevenire la malnutrizione in tutte le sue forme, tra cui la fame, le carenze di micronutrienti e l’obesità. Il Quadro Operativo riconosce che i governi hanno il ruolo e la responsabilità primari di affrontare i problemi e le sfide della nutrizione, in dialogo con un ampio spettro di stakeholder – tra cui la società civile, il settore privato e le comunità colpite. Sulla base degli impegni, degli obiettivi e dei target della Dichiarazione, il Quadro delinea 60 azioni fortemente raccomandate che i governi dovrebbero inserire nei loro piani nazionali per le politiche nutrizionali, sanitarie, agricole, educative, di sviluppo e di investimento, e di cui dovrebbero tener conto quando negoziano accordi internazionali per garantire una migliore nutrizione per tutti».
In un video-intervento il segretario generale dell’Onu Ban Ki-moon si è rivolto così ai delegati della ICN2: «Ora dobbiamo raddoppiare i nostri sforzi. Non vedo l’ora di apprendere degli impegni nazionali che ognuno di voi prenderà. In cambio l’Onu si impegna a fare tutto ciò che è nelle sue possibilità per fornire un sostegno concreto».
Il Quadro delinea meccanismi di responsabilizzazione efficaci, sistemi di monitoraggio per tracciare i progressi fatti ed una serie di obiettivi e traguardi nutrizionali basati su indicatori concordati a livello internazionale. I paesi aderenti dovrebbero raggiungere risultati specifici entro il 2025, «tra i quali gli attuali target sul miglioramento della nutrizione materna, neonatale e della prima infanzia, e sulla riduzione dei fattori di rischio collegati alla nutrizione per le malattie non trasmissibili come il diabete, la cardiopatia ed alcuni tipi di cancro – spiega la Fao – Sistemi alimentari sostenibili sono cruciali nel promuovere delle diete sane. I governi sono chiamati a promuovere un’agricoltura a sostegno della nutrizione, integrando gli obiettivi nutrizionali nella pianificazione e nell’attuazione dei programmi agricoli, assicurare la sicurezza alimentare e favorire delle diete più sane».
Il direttore generale della Fao,. José Graziano da Silva, ha sottolineato: «Abbiamo la conoscenza, l’esperienza e le risorse necessarie per sconfiggere tutte le forme di malnutrizione. I governi devono spianare la strada, ma la spinta a migliorare la nutrizione globale deve essere uno sforzo congiunto, che coinvolga le organizzazioni della società ed il settore privato. La Dichiarazione di Roma ed il Quadro Operativo, sono il punto di partenza per il nostro rinnovato sforzo per migliorare la nutrizione per tutti, ma non rappresentano il traguardo finale. La nostra responsabilità è quella di trasformare l’impegno in risultati concreti».
La Dichiarazione e il Quadro Operativo sono il risultato di quasi un anno di intense negoziazioni tra i rappresentanti degli stati membri della FAO e dell’Oms. I paesi hanno riconosciuto che, «Sebbene siano stati fatti importanti passi avanti nella lotta contro la malnutrizione dalla Prima Conferenza Internazionale sulla Nutrizione nel 1992, i progressi sono stati insufficienti e irregolari. Sebbene l’incidenza della fame sia scesa del 21% dal 1990-92, vi sono ancora oltre 800 milioni di persone affamate nel mondo. Anche il ritardo della crescita (bassa altezza rispetto all’età) e il deperimento (basso peso rispetto all’altezza) sono diminuiti, ma si stima che nel 2013 ancora 161 milioni di bambini sotto i cinque anni siano affetti dal primo, e 51 milioni dal secondo. La sottonutrizione è collegata a quasi metà di tutte le morti infantili sotto i cinque anni, pari a circa 2.8 milioni l’anno. Oltre due miliardi di persone soffrono di carenze di micronutrienti, o “fame nascosta”, dovute ad un’ assunzione insufficiente di vitamine o minerali. Al tempo stesso, il problema dell’obesità sta crescendo rapidamente, con circa mezzo miliardo di persone obese, e un miliardo e mezzo di persone in sovrappeso. Circa 42 milioni di bambini sotto i cinque anni sono già in sovrappeso. Inoltre, diverse forme di malnutrizione spesso coesistono, con persone che vivono nelle stesse comunità – spesso addirittura nella stessa famiglia – e soffrono di fame, carenza di micronutrienti e obesità. Alla fine, metà della popolazione mondiale soffre di una qualche forma di malnutrizione».
La direttrice generale dell’Oms, Margaret Chan, ha ricordato che «Il sistema alimentare mondiale – con la sua dipendenza dalla produzione industriale e dai mercati globalizzati – produce una gran quantità di cibo, ma crea anche diversi problemi per la salute pubblica. Una parte del mondo ha troppo poco da mangiare, lasciando milioni di persone in condizioni di vulnerabilità a morte e malattie causate da carenze di micronutrienti. Un’altra parte invece mangia troppo, con un’obesità diffusa che fa abbassare i dati sulle aspettative di vita e fa crescere i costi delle spese sanitarie a livelli astronomici».
Ecco i principali punti della Dichiarazione di Roma:
Sistemi alimentari sostenibili per diete più sane. Il ruolo dei sistemi alimentari – il modo in cui il cibo viene prodotto, lavorato, distribuito, commercializzato e preparato per il consumo umano – è fondamentale nella lotta contro la malnutrizione. Molte delle raccomandazioni adottate dai ministri oggi si concentrano sul garantire che i sistemi alimentari diventino più sostenibili e favoriscano delle diete più varie e sane. A questo scopo, i governi sono esortati a stimolare la produzione e la lavorazione dei prodotti alimentari a livello locale, specialmente da parte dei piccoli proprietari terrieri e delle fattorie a conduzione familiare, riservando una particolare attenzione all’emancipazione delle donne. Sebbene l’approccio basato sui sistemi alimentari sia importante, sono necessarie anche azioni complementari in altri settori. Tra queste, l’educazione alimentare, sistemi sanitari in grado di somministrazione interventi nutrizionali diretti (come servizi di consulenza e supporto sull’allattamento, gestione della malnutrizione acuta a livello di comunità e fornitura di integrazioni di ferro ed acido folico alle donne in età riproduttiva), ed altri servizi sanitari per promuovere la nutrizione, l’acqua, i servizi sanitari ed igienici, la salubrità alimentare, la protezione sociale, il commercio internazionale e gli investimenti.
Sforzi indirizzati a mamme, neonati e bambini. La malnutrizione colpisce prevalentemente ai primi stadi di vita. E’ quindi necessario che gli stati indirizzino sforzi speciali per fronteggiare i bisogni nutrizionali delle mamme prima e durante la gravidanza, e dei bambini durante “i primi 1000 giorni” dal momento del concepimento fino all’età di due anni. Una parte chiave in questo sta nel promuovere e favorire l’allattamento materno esclusivo fino ai sei mesi, e il proseguimento dell’allattamento fino all’età di due anni ed oltre. I governi sono esortati ad educare ed informare i loro cittadini su pratiche alimentari più sane, oltre che ad introdurre misure di protezione sociale, come i programmi di alimentazione nelle scuole, e a garantire diete nutrienti per le categorie più vulnerabili. Le iniziative per combattere l’obesità dovrebbero essere rafforzate tramite la creazione di contesti salutari che promuovano l’attività fisica sin dalla prima infanzia. Allo scopo di garantire un accesso universale a delle diete sane, i governi dovrebbero incoraggiare la riduzione della presenza di grassi saturi ed insaturi, degli zuccheri e del sale nei cibi e nelle bevande, e migliorare il contenuto nutritivo dei cibi tramite strumenti regolatori e volontari. La Dichiarazione di Roma esorta inoltre i governi a regolamentare la commercializzazione di alimenti per infanti e a proteggere i consumatori, specialmente i bambini, dal marketing e dalla pubblicità di cibi e bevande non sane. Oggi c’è una migliore comprensione della natura complessa del problema della malnutrizione, e si conoscono le misure per affrontare le diverse sfide. I problemi globali dell’alimentazione richiedono soluzioni globali, e la nutrizione merita un’attenzione assai maggiore nell’agenda internazionale per lo sviluppo.
Il Quadro Operativo della ICN2 delinea strategie, politiche e programmi che devono essere attuati per “porre fine al problema della fame, raggiungere la sicurezza alimentare e migliorare la nutrizione” in linea con quella che dovrebbe essere l’agenda Onu post-2015 per lo sviluppo.
Gli Stati auspicano che l’Assemblea Generale dell’ONU adotti la Dichiarazione di Roma ed il Quadro Operativo, e decida di dichiarare un Decennio di Azione sulla Nutrizione per il 2016-2025.