
A Prato il Centro per sperimentazione di Intelligenza Artificiale, 5G e Blockchain

Con la realizzazione di un centro di competenze su Intelligenza Artificiale, 5G e Blockchain, Prato e la Toscana vogliono diventare un punto di riferimento nazionale per la ricerca industriale e scientifica. E’ l’obiettivo che Regione Toscana, Comune di Prato e Fondazione Ugo Bordoni si sono dati con la firma di un Protocollo di intenti firmato rafforzato con l'Accordo di Programma siglato nelle scorse settimane tra Regione e Fondazione con il quale si stanziano oltre 600 mila euro per far partire il Centro di Competenze.
La Fondazione Bordoni è un'istituzione di alta formazione del ministero dello sviluppo economico al servizio della Pubblica Amministrazione, e prende il nome dal primo presidente della STET, un fisico che dedicò la sua attività come ricercatore del settore telefonico. Il governo e il ministero dello sviluppo economico hanno assegnato alla Fondazione un ruolo chiave sul tema del 5G, «sulla base delle riconosciute competenze tecnico-scientifiche nei settori delle reti di telecomunicazione e della gestione dello spettro radio».
Antonio Sassano, presidente della Fondazione Bordoni, ha evidenziato che «Il Centro di Competenze che stiamo realizzando ha le caratteristiche per sfruttare al meglio le sinergie che possono instaurarsi tra 5G, Intelligenza Artificiale e Blockchain: il tessuto industriale diffuso di piccole e medie industrie è quello meglio candidato a interpretare questa convergenza, valorizzando le specificità e le vocazioni del distretto. Il 5G, con la sua architettura distribuita permetterà la trasmissione di una grande mole di dati, ancorandoli sul territorio e assicurandone l’uso esclusivo ai legittimi detentori. Gli algoritmi di A.I. permetteranno di gestire le quantità crescenti di dati in maniera innovativa e a utilità ripetuta, andando ad estrarre valore a ritmi crescenti e incidendo profondamente sull’innovazione dei processi. La Blockchain infine potrà garantire integrità e sicurezza a dati, processi e transazioni. La Fondazione mette a disposizione le competenze coltivate negli anni e costantemente rinnovate, consapevole che l’innovazione tecnologica debba beneficiare la competitività e il benessere delle comunità locali e degli ambienti di lavoro, potenziando cooperazione e fiducia tra le imprese e tra queste e le amministrazioni pubbliche».
La Regione spiega che grazie all’accordo «saranno attivati progetti di ricerca e sperimentazione che coinvolgeranno Università toscane e PMI del settore manifatturiero. L'obiettivo è creare soluzioni e servizi avanzati grazie alle opportunità delle nuove tecnologie, la velocità di connessione raggiungibile con la quinta generazione delle trasmissioni radiomobili, l’Internet of Things per la gestione di sensori e apparati remoti, la capacità di gestione ed analisi dei dati con algoritmi di Intelligenza Artificiale».
L'assessore regionale alle attività produttive, Stefano Ciuoffo, ha sottolineato che «La situazione che stiamo attraversando in questi giorni ci insegna come la connessione ad internet e l'utilizzo di nuove tecnologie sono al servizio dei cittadini e delle imprese, e anche per l'aumento dell'efficienza della Pubblica Amministrazione. Deliberare e agire da remoto interagendo con più tipi di strumenti è lo scenario che si prefigura con la declinazione in tutti i campi di vita quotidiana del 'paradigma Industria 4.0' e la tecnologia di quinta generazione. Vogliamo fare di Prato e della Toscana un luogo dove elaborare e sviluppare competenze su questo campo. La selezione di ricercatori che faremo produrrà nuova occupazione, qualificata e di valore. Con l'Accordo adesso siglato, dove si specificano i relativi compiti e lo stanziamento delle risorse necessarie abbiamo fatto il passaggio decisivo per la realizzazione del progetto».
L'assessore comunale allo sviluppo economico di Prato, Benedetta Squittieri, conclude: «Obiettivo della città di Prato è considerare le infrastrutture digitali un presupposto fondamentale per la competitività del sistema produttivo manifatturiero. Occorre che la ricerca e la filiera produttiva entrino insieme nel merito dei progetti affinché si possano produrre servizi volti a usare blockchain, intelligenza artificiale e big data analysis per cogliere fino in fondo le sfide della tracciabilità del prodotto e dell'economia circolare».
