Mobilitazione contro Alba Dorata
Atene, contro la crisi una manifestazione non può bastare
Non basta un evento antifascista per superare la diffidenza verso gli immigrati e il disagio sociale che impera nei quartieri più popolari
[28 Ottobre 2013]
Sabato scorso, indetta dal maggior partito di opposizione, il SYRIZA, da altre piccole forze politiche e da comitati di quartiere e di solidarietà, si è svolta ad Atene una manifestazione antifascista e antirazzista. Non è stata una manifestazione “cittadina”, riguardava solo tre quartieri; parliamo comunque di aree popolate da centinaia di migliaia di abitanti.
Lo scopo della manifestazione era “riprendersi” piazza Ághios Pantelímonas, la piazza centrale di uno dei quartieri popolari più degradati della città, dove il tasso di immigrazione è elevatissimo, la disoccupazione imperversa sfiorando il 50%, il valore di mercato delle case è crollato fin dell’80-90%, centinaia se non migliaia di negozi hanno chiuso i battenti. Nel tempo la piazza, dominata da una chiesa di dubbio gusto architettonico, era divenuta punto d’incontro di immigrati, molti dei quali, senza fissa dimora, praticamente ci vivevano. La convivenza con la popolazione greca era stata subito difficile, il piccolo parco giochi adiacente alla chiesa era diventato inutilizzabile a causa della presenza dei senza tetto, la tensione fra greci e immigrati si percepiva nell’aria ogni volta che si attraversava il quartiere.
La situazione ha favorito nel quartiere la crescita dell’influenza del partito razzista e neonazista di “Alba Dorata” che, circa un anno fa, ha organizzato un pogrom contro gli immigrati nella piazza e nelle vie adiacenti. Negozi appartenenti a extra comunitari sono stati danneggiati, persone inermi, colpevoli solamente di non essere greche, bastonate. Lo scandalo è stato che la polizia non è intervenuta mentre alcune decine di squadristi mettevano a ferro e fuoco il quartiere, e quando Ioánna Kúrtovik, una nota avvocata di sinistra, si è presentata alla sezione di polizia per sollecitare un intervento, è stata fermata: mentre membri di Alba Dorata se ne stavano tranquillamente all’interno della sezione a conversare con i poliziotti! Dopo questi avvenimenti il parco giochi è stato chiuso a tempo indeterminato, mentre gli immigrati sono quasi scomparsi dalla piazza.
Il corteo è dunque partito intorno alle una, sotto un sole quasi estivo, da piazza Viktoría, e dopo un breve percorso è arrivato a “riprendersi” piazza Ághios Pantelímonas. Non ci sono stati incidenti, anche se l’apparire in lontananza di qualche membro di Alba Dorata in maglietta nera che faceva il saluto nazista ha fatto saltare i nervi a qualche intemperante giovane del servizio d’ordine della manifestazione. In piazza, sotto un sole ormai cocente, si è svolto un piccolo concerto di musica etnica e una performance teatrale ispirata a un’opera di Majakovskij, un autore forse troppo d’elite per concludere una manifestazione popolare… lo spazio giochi per bambini è stato riaperto al pubblico.
Nel pomeriggio, non molto lontano, si è svolta una contromanifestazione di Alba Dorata, anche questa si è svolta senza incidenti.
Dipinta da radio “Kókino”, una radio molto vicina al SYRIZA, come un grande successo, la manifestazione – al di là della riuscita “tecnica” – ha messo in evidenza una serie di problemi che non sarà possibile risolvere nel breve periodo e tantomeno attraverso una manifestazione di “massa”, come è stata definita.
I partecipanti, era evidente, erano in gran parte legati ai partiti e alle organizzazioni promotrici, pochissimi gli abitanti del quartiere arrivati spontaneamente; gli immigrati che hanno sfilato, in ultima analisi i più direttamente interessati, erano poche decine.
Ma cosa ancor più importante è che la manifestazione ha attraversato un quartiere che, se non ha mostrato ostilità, ha quantomeno mostrato indifferenza. Un quartiere che fino a pochi anni fa era popolato, almeno in parte, da una classe media che ha visto nel tempo degradare inesorabilmente la propria condizione sociale, la qualità dei servizi e quasi azzerare il valore di abitazioni acquistate con duri sacrifici.
Chi ha potuto, si è trasferito altrove: molti non hanno potuto farlo, e fra i molti una pletora di pensionati, che hanno visto le loro pensioni decurtate dai tagli fatti con i piani di austerità imposti dalla “troika”.
In questa situazione è semplice riversare la tutta la colpa sugli immigrati e invocare un ritorno alla “Grecia come era prima”. Questo stato d’animo ha dato spazio a posizioni come quelle di Alba Dorata, ma anche a una passiva indifferenza verso al politica se non a una ostilità contro i partiti che “sono tutti uguali”.
La strada per uscire da questo pantano è molto lunga, e non può bastare una generosa manifestazione antifascista che si conclude nel cuore di un quartiere ferito. Sarebbe bene che il SYRIZA, e gli altri che hanno organizzato la manifestazione, riflettessero su questo, invece di provare autocompiacimento del successo della manifestazione di “massa”.