Blog vs Nobel, ma la scienza rimane fedele a se stessa
[2 Gennaio 2014]
La scienza ufficiale ha deciso di rimanere fedele a se stessa, come del resto il principale riconoscimento che ne celebra, ogni anno, la sua vocazione. Stiamo parlando dal dibattito in corso, soprattutto nei blog, circa l’opportunità di continuare a premiare nelle discipline scientifiche i singoli luminari invece di gratificare la struttura o l’organizzazione che li mette in condizione di fare ricerca e scoperte.
Ma il presidente della Royal Society (la più prestigiosa accademia scientifica inglese, fondata nel 1660) conferma che il sistema di selezione dei vincitori del premio Nobel non dovrebbe essere cambiato, nonostante le pressioni da parte di alcuni che vogliono la riforma. Sir Paul Nurse ha detto che il Nobel dovrebbe continuare a premiare e selezionare individui, non gruppi o organizzazioni. Premiare la singola persona (o nei casi ex aequo) ha un impatto notevolmente diverso rispetto ad un ente o un centro.
I suoi commenti arrivano in un momento in cui alcuni blogger hanno lanciato la sfida dicendo che il CERN (Organizzazione Europea per la Ricerca Nucleare, comunemente conosciuta con l’acronimo CERN, è il più grande laboratorio al mondo di fisica delle particelle) avrebbe dovuto essere il vero vincitore del premio per la fisica di quest’anno. Migliaia di ricercatori presso il Large Hadron Collider erano stati coinvolti nella scoperta del bosone di Higgs nel 2012.
Come ricorderete all’inizio di questo mese, i Professori Peter Higgs e François Englert hanno ricevuto i loro premi Nobel dal re di Svezia durante una cerimonia piena di sfarzo e di solennità. Eppure c’erano altri quattro che hanno contribuito in modo significativo verso la teoria per spiegare come le particelle elementari arrivato ad avere massa. Ma com’è noto questa teoria è passata alla cronaca (e alla storia) “solo” come il meccanismo di Higgs.
In aprile 2013, uno di questi “esclusi”, il Prof Carl Hagen, rilasciò un’intervista alla BBC News dicendo che, quando la scoperta è stata annunciata al Cern, Peter Higgs era stato “trattato come una rock star” mentre il resto di colleghi scienziati sono stati a malapena riconosciuti.
Questo ha accresciuto il dibattito in corso ed ha consentito ad alcuni di rilanciare che il sistema di attribuzione dei Premi Nobel dovrebbe essere cambiato, anche se lo statuto della Fondazione Nobel dice esplicitamente che il premio deve essere somministrato a non più di tre persone. I premi scientifici non sono mai stati dati a un’organizzazione (quelli per la pace invece si, sono stati conferiti alla UE, ai Caschi Blu, ecc.). Per questo c’è chi chiede che anche questo metodo dovrebbe essere riconsiderato proprio alla luce del fatto che migliaia di scienziati del Large Hadron Collider, che è gestito dal Cern di Ginevra, avevano aiutato a scoprire la particella di Higgs, che è stato lo stimolo per il premio della fisica assegnato a Peter Higgs e François Englert .
Tra i principali sostenitori di questa revisione troviamo il blogger scientifico Dr Ash Jogalekar che sostiene proprio come il Cern avrebbe dovuto essere riconosciuto dal comitato del premio Nobel «penso che sia giunto il momento di cambiare il modello. Quando il premio Nobel è stato istituito da Alfred Nobel 113 anni fa, la scienza veniva fatta in modo molto diverso, più a livello individuale, di pionieri, c’era molto poca collaborazione internazionale. Ma oggi è cambiato tutto radicalmente. Molto lavoro di scienza d’avanguardia, fatto da grandi gruppi interdisciplinari».
Sir Paul Nurse, tra l’altro lui stesso vincitore del Premio Nobel (in medicina), concorda in parte sugli argomenti avanzati dal dott Jogalekar. Ma c’è un “ma”. “Quando sei sul palco e stai dando la mano al re di Svezia e le telecamere sono tutte su di te, si lancia un messaggio unico e univoco. Lo stesso non si potrebbe fare ad esempio con il Cern, dove lavorano migliaia di persone. E far ritirare il premio ad un portavoce non darebbe la stessa gloria.
Anche Sir John Walker, che ha vinto il premio Nobel nel 1997, è d’accordo con il presidente della Royal Society. Dice che è la creatività individuale che guida la scoperta scientifica e ispira gli altri. «Ero circondato da premi Nobel a Cambridge. Uno in particolare mi ha influenzato, era Frederick Sanger (premio Nobel per la chimica). Ho discusso molto con Sanger e lui mi ha sempre stimolato ad andare avanti con le mie tesi. Ed è così che ho impostato il corso della mia vita nei successivi 35 anni» ha spiegato.