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Buone notizie dalla Città della Scienza

 |  Approfondimenti

Sta arrivando l’autunno e la Città della Scienza di Napoli riapre i battenti. Non è ancora iniziata la ricostruzione dello science centre andato in fumo nella notte del 4 marzo scorso. Ma ci sono buoni e tanti motivi di speranza.

In primo luogo c’è la ripresa delle attività, voluta e realizzata dal personale del più grande museo scientifico italiano di nuova generazione. È stata aperta anche un’area museale, dove i visitatori possono “mettere le mani sopra” e fare esperienze in modo diretto. È più piccola e, ovviamente, più povera di quella distrutta dall’incendio. Ma non è una mera testimonianza. È la ripresa reale, appunto, di un’attività. E, infatti, viene visitata da un numero non banale di ragazzi e adulti. La risposta dei cittadini all’incendio continua a essere straordinaria. La città continua a sentirsi ferita ingiustamente. E continua a reagire.

Ma è l’intero palinsesto delle attività che è ripreso. Il 9 ottobre iniziano i tre giorni per la scuola, un appuntamento ormai tradizionale con i temi e le tecnologie dell’educazione. Il 9 novembre ci sarà Futuro Remoto, la mostra interattiva che è una sorta di vero e proprio festival scientifico. Con i suoi pannelli interattivi, ma anche con le sue conferenze, relazioni spettacolo e quant’altro. Quest’anno Futuro Remoto è dedicato al cervello.

Insomma, la vita è tornata normale.

La seconda buona notizia è che, finalmente, queste e tutte le attività vengono realizzate da un personale che riceve un regolare stipendio, dopo che per un anno hanno continuato a lavorare senza. È successo, infatti, che le istituzione (la Regione e il Ministero dell’Istruzione, Università e Ricerca in particolare) hanno saldato i loro debiti pregressi e, dunque, si possono pagare gli stipendi. Anche le banche stanno aprendo le loro linee di credito, dopo averle interrotte per molti mesi.

La terza buona notizia è che, finalmente, si è raggiunto un accordo tra la Fondazione IDIS che gestisce la Città della Scienza, e le istituzioni (comune, Regione) su come e dove ricostruire. Il museo rinascerà dove era prima, arretrando solo di dici metri rispetto alla linea di costa.

L’ultima notizia è solo parzialmente buona. Nel senso che le istituzioni europee hanno ribadito l’impegno a finanziare il restauro della Città della Scienza. Vittorio Silvestrini, il fondatore del museo interattivo, conta di ottenere almeno 20 milioni di euro da Bruxelles. Meno chiara è la situazione a livello di governo nazionale. Ma resta l’impegno a finanziare la ricostruzione con una cifra analoga. Se tutto andrà in porto,  si potrà ultimare il restauro entro il 2015.

Resta un’incognita. Chi ha appiccato l’incendio e perché. Che il rogo sia stato frutto di un’azione criminale, realizzata probabilmente da persone esperte, è un dato ormai certo. Resta da capire il motivo. E restano da individuare mandanti ed esecutori. L’istruttoria non è ancora conclusa. Circolano solo voci e maldicenze. Tutti attendono di saperne di più. Di conoscere chi ha compiuto un’azione criminale che non ha precedenti in Europa: distruggere un museo che ha l’unica ambizione di contribuire a costruire una matura cultura scientifica nel paese. Vi terremo aggiornati.

Pietro Greco

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