Chimica sostenibile: la Regione Toscana ci crede

[19 Luglio 2013]

La Regione Toscana vuole valorizzare la filiera dell’industria chimica nella direzione della sostenibilità, e per questo intende dare una mano alle imprese attraverso il Piano integrato di sviluppo.

Il supporto è in relazione all’applicazione della direttiva Registration, evaluation, authorisation of chemical (Reach) che si propone come obiettivo quello di garantire la sicurezza delle sostanze chimiche nei processi produttivi.

Il Pis, progetto integrato di sviluppo del Polo regionale della chimica, che  è stato approvato dalla giunta regionale su proposta dell’assessore alle attività produttive lavoro e formazione Gianfranco Simoncini, si inserisce, fra l’altro, nell’ambito della proposta di rafforzamento del polo chimico di Rosignano (LI), che costituisce uno dei progetti qualificanti del Piano regionale di sviluppo 2011-2015.

In questo quadro, nell’ambito delle politiche di definizione del sistema del trasferimento tecnologico, la Regione promuove, tramite la rete di laboratori di ricerca pubblico-privati, la creazione di un parco tecnologico produttivo per la chimica verde e le energie rinnovabili che potrebbe essere promosso in collaborazione con il comune di Rosignano Marittimo, la provincia di Livorno e in accordo con la società Solvay.

«L’obiettivo sul quale stiamo lavorando con il Pis è quello di valorizzare le imprese presenti, creando le condizioni per attrarne di nuove, proponendo l’area anche come sito sperimentale per progetti nazionali sulla chimica verde- ha dichiarato Simoncini- Con questo progetto puntiamo in generale a incentivare il consolidamento e il rilancio della chimica regionale attraverso ristrutturazioni produttive, sollecitando l’innovazione, il trasferimento tecnologico e i processi di aggregazione e crescita delle piccole e medie imprese e la creazione di reti fra grandi imprese, pmi e centri di ricerca. L’industria chimica è una componente importante del sistema produttivo toscano e, nonostante la crisi e le inevitabili contrazioni, sia per quanto riguarda il settore gomma e plastica che per il farmaceutico, ha mantenuto elevati valori di fatturato, mentre la produzione ha continuato a crescere trainata dall’export».

Il comparto chimico in Toscana conta 1099 imprese di cui 375 artigiane e un sistema di piccole e medie aziende al servizio delle specializzazioni produttive locali.

Fra i comparti del settore manifatturiero, è quello che ha il ruolo più importante per l’innovazione. Va infatti ricondotto al settore chimico poco meno del 6% delle imprese hi-tech, che occupa circa 737 addetti. E’ forte la presenza di multinazionali, concentrata in buona parte a Livorno, nel polo industriale della chimica di Rosignano, uno dei maggiori a livello nazionale.

Grazie alle risorse della Regione e dei fondi europei (Fesr e Fse 2007-14), sono stati finanziati interventi di sostegno alle attività di ricerca, sviluppo e innovazione, di sostegno all’acquisto di servizi per innovazione e trasferimento tecnologico, aiuti ai poli di innovazione e incubatori di impresa, infrastrutture per il trasferimento tecnologico, ingegneria finanziaria, sostegno ai processi di internazionalizzazione delle Pmi, sostegno ai processi di integrazione tra imprese, sostegno ai lavoratori nelle vertenze aziendali, promozione dell’imprenditoria giovanile, femminile e dei lavoratori già destinatari di ammortizzatori sociali ed, infine, interventi per il capitale umano, l’adattabilità e l’occupabilità.

Le risorse già erogate sono complessivamente pari a oltre 25 milioni, cui si aggiungono oltre 43 milioni di finanziamento delle iniziative di ingegneria finanziaria e che hanno attivato investimenti per circa il doppio.