Ecco come risparmiare sul mutuo di ristrutturazione con gli ecobonus
[5 Maggio 2014]
Ormai sono tantissimi i privati che scelgono di investire nella riqualifica energetica della propria abitazione, non soltanto per risparmiare ma anche per essere in linea con la tutela dell’ambiente. E sono in molti anche a chiedere, per questo, mutui di ristrutturazione, erogati in varie formule dagli istituti di credito presenti sul mercato. Per sceglierne uno conveniente, basta ad esempio mettere i prodotti di Barclays a confronto con quelli di Cariparma e di altri operatori per trovare un’offerta che rispetti le proprie esigenze.
Ma l’investimento per questo tipo di lavori è comunque ingente e non tutte le famiglie possono permettersi di affrontare la spesa. Lo Stato, per venire incontro a queste esigenze e per incentivare i comportamenti virtuosi in tema di ecosostenibilità, mette a disposizione degli ecobonus che secondo uno studio di Cresme e Servizio studi della Camera, hanno rappresentato quest’anno un grandissimo successo sia per i cittadini che per le casse governative.
Secondo i dati Cresme, infatti, gli ecobonus hanno generato un investimento globale di circa 28 miliardi di euro da parte di chi ha approfittato delle detrazioni fiscali per ristrutturare la propria abitazione ed effettuare, ad esempio, una riqualifica energetica dell’immobile. Queste operazioni hanno portato allo Stato circa 5 miliardi di euro in Iva.
Il sistema degli ecobonus è risultato quindi molto gratificante: infatti, questi bonus fiscali erano stati previsti proprio per favorire lo sviluppo economico e giocare sulla leva fiscale è stato sicuramente una buona strategia. Stando ai dati, la crescita degli investimenti è stata sorprendente, considerato che nel 2013 gli ecobonus avevano generato circa 19 miliardi di euro.
Dall’inizio del 2014, infatti, l’indagine Cresme registra un aumento del 54% rispetto all’inizio del 2013 e solo tra gennaio e febbraio di quest’anno sono circolati circa 5 miliardi e 700 milioni di euro. Secondo Maurizio Lupo, ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, con la proroga degli ecobonus gli investimenti generati hanno un volume pari al 2% del PIL.
Gli ecobonus, previsti dalla Legge di Stabilità 27/12/2013, al 65% e al 50% saranno disponibili fino al 2016 ma la percentuale si abbasserà gradualmente. Infatti, sarà possibile accedere ai bonus fiscali al 65% per la riqualifica energetica fino alla fine dell’anno, in quanto scaleranno al 50% nel 2015 e al 36% nel 2016. Stesso discorso per gli ecobonus al 50% per la ristrutturazione e il recupero del patrimonio edilizio fino a 96 mila euro, che passeranno al 40% nel 2015 e al 36% l’anno successivo, ma solo fino a 48 mila euro.
Per quanto riguarda l’adattamento sismico, fino alla fine del 2014 gli incentivi resteranno al 65% per passare nel 2015 al 50%. Secondo i dati Cresme, inoltre, il volume di investimenti non risulta positivo soltanto per la situazione economica, ma è stato in grado di generare 226 mila occupati (alla fine del 2013 erano 189 mila).
Queste sono stime positive, soprattutto per la tutela dell’ambiente: infatti i dati dell’indagine e il successo ottenuto dagli ecobonus dimostrano quanto i cittadini siano disposti a investire nella riqualifica energetica se dallo Stato hanno una “premio” forte come quella delle detrazioni fiscali.
Cecilia Parola