Nel Top Global Energy Efficiency Rankings precediamoUe, Cina e Francia. Usa solo 13esimi
La Germania vince anche la Coppa del mondo dell’efficienza energetica, ma l’Italia è seconda
[18 Luglio 2014]
La Germania si conferma prima nella nuova graduatoria dell’efficienza energetica delle principali economie del mondo, ma è tallonata dall’Italia che fa meglio dell’Unione europea nel suo insieme, della Cina e della Francia. A dirlo è l’International Energy Efficiency Scorecard 2014 pubblicato dall’Ong American Council for an Energy-Efficient Economy (Aceee) che quest’anno analizza anche le performance del risparmio energetico di India, Messico, Corea del Sud e Spagna.
La seconda edizione del rapporto Aceee rileva che, «Mentre alcuni Paesi stanno ancora avendo un significativo outperforming, per gli altri, ci sono notevoli opportunità di miglioramento dell’efficienza energetica in tutte le economie analizzate, compresi gli Usa, che si sono classificati 13esimi su 16 nazioni – dietro a Paesi come la Cina, il Canada e l’India. I nuovi standard di inquinamento da carbonio per le centrali elettriche esistenti proposti a i giugno dalla US Environmental Protection Agency (Epa ) sarebbero un importante passo nella direzione di una maggiore efficienza energetica negli Usa,i ci sono decine di altre buone pratiche internazionali che gli Usa potrebbero attuare per migliorare il loro punteggio».
La classifica, realizzata con un approccio testato dall’Aceee per fare la classifica dell’efficienza energetica degli Stati Usa, riguarda 16 delle maggiori economie del mondo: Australia, Brasile, Canada, Cina, Corea del Sud, Francia, Germania, India, Italia, Giappone, Messico, Russia, Spagna, Regno Unito, Usa ed Unione europea, che da sole rappresentano oltre il 81% per cento del prodotto interno lordo mondiale e il 71% per cento del consumo globale di energia.
Basandosi su 100 punti possibili da accumulare in 31 categorie, l’Aceee ha classificato così i Paesi 1) Germania; 2) Italia; 3) l’Unione europea; 4) Cina e Francia; 6) Giappone e Regno Unito; 8) Spagna; 9) Canada; 10) Australia; 11) India; 12) Corea del Sud; 13) Usa; 14) Russia; 15) Brasile; 16) Messico.
L’Aceee ha suddiviso i 31 parametri in 4 gruppi ritenuti “trasversali”: Utilizzo di energia a livello nazionale; Edifici; Industria; Trasporti. Ne è venuto fuori qualcosa che, almeno per quanto riguarda il nostro Paese, ha aspetti sorprendenti: «I paesi al top del punteggio in ciascun raggruppamento sono: Ue, Francia e Italia (per gli sforzi nazionali); Cina (edifici); Germania (industria) e Italia (trasporti).
Il direttore esecutivo di Aceee, Steven Nadel, spiega che «La Germania è un primo esempio di una nazione che ha fatto dell’efficienza energetica una priorità assoluta. Gli Stati Uniti, a lungo considerati un innovativo e competitivo leader mondiale, hanno progredito lentamente ed hanno compiuto progressi limitati dal nostro ultimo rapporto, anche se la Germania, l’Italia, la Cina e altre nazioni hanno fatto un balzo in avanti».
Bisognerà capire se le criticatissime politiche energetiche del nostro governo non arresteranno a mezz’aria il salto del risparmio energetico.
L’incaricato d’affari dell’ambasciata tedesca negli Usa, Philipp Ackermann, ha detto: «Siamo molto lieti che la Germania è al primo posto nell’analisi dell’Aceee degli sforzi per l’efficienza energetica tra le 16 principali economie del mondo. Vediamo questo come una conferma che le misure della Germania stanno dando frutti nei suoi sforzi per la transizione verso un’economia low carbon e ad alta efficienza energetica. Allo stesso tempo, continueremo a lottare per ulteriori miglioramenti. L’efficienza energetica è il secondo pilastro della trasformazione del sistema energetico della Germania, accanto alla espansione delle energie rinnovabili. Ogni kilowattora di energia elettrica non consumata ci fa risparmiare sui combustibili fossili e sulla costruzione di centrali e reti elettriche».
La classifica invece non piace per niente al deputato democratico statunitense Peter Welch: «Non c’è davvero nessuna scusa per il ritardo degli Usa rispetto ad altre nazioni in materia di efficienza energetica. Stati come il Vermont hanno dimostrato che l’efficienza energetica consente di risparmiare denaro, riduce l’impatto ambientale, e crea posti di lavoro. E, in un contesto di stallo, c’è un comune terreno terreno bipartisan su questo tema al Congresso. Spero che l’International Energy Efficiency Scorecard 2014 sia un campanello d’allarme sul fatto che è tempo per l’America di fare i suoi passi per assumere la leadership in materia di efficienza energetica».
Il rapporto Aceee sottolinea che mentre negli ultimi anni gli Usa hanno fatto qualche progresso verso una maggiore efficienza energetica, la loro storia energetica è deludente: «L’inefficienza nell’economia degli Stati Uniti significa uno spreco enorme di risorse energetiche e di denaro. Nella maggior parte dei parametri analizzati in questo International Scorecard, negli ultimi 10 anni gli Usa hanno compiuto progressi limitati verso una maggiore efficienza a livello nazionale. Il punteggio complessivo statunitense di 42 è meno della metà del punteggio possibile ed è a 23 punti di distanza dalla vetta. Inoltre, gli Usa sono in ritardo su Canada, Australia, India e Corea del sud. Questi punteggi suggeriscono che questa lista dei Paesi può avere un vantaggio economico sugli Usa perché utilizzando meno energia per produrre e trasportare con lo stesso risultato economico da loro costa meno. I loro sforzi per migliorare l’efficienza probabilmente renderanno le loro economie più agile e resilienti».
Il rapporto Acee pone la questione fondamentale: guardare al futuro e si chiede: «Come possono gli Usa competere in un’economia globale se continuano a sprecare soldi ed energie che le altre nazioni industrializzate risparmiano e possono reinvestire?». Le raccomandazioni che vengono rivolte agli Usa ed alle altre grandi economie che occupano gli ultimi posti della classifica mettono in evidenza quattro grandi opportunità per una maggiore efficienza energetica: il superamento dell’obiettivo di risparmio energetico nazionale, rafforzare gli standard energetici per l’edilizia, sostenere l’istruzione e la formazione nelle industrie, e dare priorità all’efficienza energetica nelle spese per i trasporti.
Il principale autore del rapporto, Rachel Young, un’analista dell’Aceee, fa notare che «I Paesi che utilizzano l’energia in modo più efficiente utilizzano meno risorse per raggiungere gli stessi obiettivi, riducendo così i costi, preservando risorse naturali preziose e guadagnando un vantaggio competitivo rispetto agli altri Paesi. Negli Usa dobbiamo fare di più in materia di efficienza energetica per rimanere competitivi in un mercato globale sempre più difficile».