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In Cina sulla spiaggia invasa dalle alghe con la maschera contro l'inquinamento?

 |  Approfondimenti

Oggi le spiagge di Qingdao, nella provincia di Shandong, in Cina sono sotto i riflettori dei media italiani e internazionali. In particolare si parla dell'Enteromorpha Prolifera che ha invaso completamente la costa con un curioso effetto prato. L'alga che proviene dal mar Giallo non e' tossica (anzi e' commestibile e ha varie virtù benefiche), ma a causa della velocità con cui cresce sta creando problemi al turismo e alle specie acquatiche. Immagini incredibili, come quelle che provengono dalla medesima spiaggia che ritraggono donne che si fanno il bagno indossando, oltre alla muta, delle maschere che coprono integralmente i loro volti.

Il problema – spiegano - è che nell'area, dove c'è anche un forte inquinamento, si rischia di essere assaliti dagli insetti, in spiaggia; e dalle meduse, in acqua. Da qui l'idea di questo rimedio radicale.

Un'osservazione, però, non ci convinceva del tutto e allora abbiamo chiesto a una nostra amica che vive da quelle parti se fosse corretta l’interpretazione data dai nostri giornali. E ci ha spiegato che l’inquinamento non c’entra niente. Queste maschere hanno cominciato ad essere vendute nel 2006. La loro funzione è quella di proteggere la pelle dai raggi solari, in Cina l’abbronzatura non è un must come in Italia.

Inoltre, questo è vero, servono per ripararsi dalle punture delle meduse e le usano soprattutto quelle persone che fanno il bagno tutto l’anno. Insomma, la Cina non è certo un esempio di sostenibilità ambientale, ma non per questo ogni occasione deve essere buona per dare la colpa all'inquinamento.gg

Redazione Greenreport

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