Skip to main content

Migranti, l'invasione è la nostra: nel 2014 gli italiani emigrati hanno superato gli immigrati

I pregiudizi smontati uno a uno. In 10 anni stranieri raddoppiati, denunce penali a -6,2%. Per gli italiani +28%
 |  Approfondimenti

«Di 240 milioni di migranti stimati nel mondo, 5 milioni e 14mila sono stranieri residenti in Italia e 5 milioni sono italiani registrati nelle anagrafi consolari come emigrati: nel 2014, anzi, i connazionali all’estero sono aumentati più degli stranieri residenti in Italia (+155mila gli emigrati e +92mila gli immigrati)». Basterebbe leggere il primo dei punti chiave evidenziati dal nuovo dossier statistico Immigrazione 2015, prodotto a cura di Idos (in partenariato con Confronti e in collaborazione con l’Unar) per smontare la stucchevole retorica dell’invasione.

In realtà dovremmo preoccuparci di un Paese, il nostro, dove è in aumento la quota di cittadini che decide di trasferirsi all’estero perché non riesce a soddisfare le proprie aspettative di vita all’interno dei patri confini: cittadini spesso giovani, motivati e istruiti (dal sistema scolastico pubblico italiano).

Alle spalle lasciano un’Italia che invecchia, e che ha bisogno di forze fresche per affrontare il futuro. «L’età media degli immigrati, notevolmente più bassa rispetto a quella degli italiani (31 anni rispetto a 44 anni all’ultimo censimento), aiuta a capire – sottolinea il dossier – la scarsa incidenza degli immigrati non comunitari sulle prestazioni pensionistiche previdenziali (0,2%) e su quelle assistenziali (1,4%)».

I dati sconfiggono così una delle bugie più dure a morire nei confronti dei migranti: anche se il loro arrivo è incrementato lo scorso anno – e ancor di più in questo –, facendo salire anche le spese per l’accoglienza, «gli introiti per le casse pubbliche legati all’immigrazione stabile assicurano un bilancio positivo, tra entrate e uscite, di 3,1 miliardi di euro». «I lavoratori immigrati – continua il rapporto –  più che una minaccia per l’occupazione degli italiani, sono un ammortizzatore sociale a loro beneficio: accettano anche lavori non qualificati, sono più disponibili a spostarsi territorialmente, perdono più facilmente il posto di lavoro (sono 466mila i disoccupati a fine 2014)».

Nella fotografia scattata dal nuovo dossier, il crollo degli stereotipi è totale. Ad esempio, chi delinque di più, italiani o stranieri? «A livello penale – si legge – l’andamento degli stranieri è più virtuoso rispetto a quello degli italiani: nel periodo 2004-2013 le denunce contro gli stranieri, nel frattempo raddoppiati, sono diminuite del 6,2%, mentre le denunce contro gli italiani sono aumentate del 28%».

Nonostante l’evidenza dei fatti, sarebbe al contempo ipocrita negare le sfide legate all’integrazione, che non mancano. Lasciarsi guidare da disinformazione, paura e pregiudizi rimane però ancora una volta una strategia perdente: «L’integrazione è imperniata sulle pari opportunità – chiosa infatti il dossier –,  ma sono ancora numerosi i casi di discriminazione denunciati all’Unar (1.193), talvolta anche da parte di strutture pubbliche e politici, spesso dovuti a una diffusa islamofobia, che non favorisce il dialogo interreligioso».

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.