Skip to main content

Ritorno alla terra? A Pisa è boom di iscrizioni ad Agraria

 |  Approfondimenti

Da qualche tempo si registra un’attenzione diversa dei giovani verso l’agricoltura, settore che ha bisogno di manodopera ma anche di “cervelli” e di un nuovo approccio qualitativo multidisciplinare. In tal senso i dati del dipartimento di Scienze agrarie, alimentari e agro-ambientali (ex facoltà di Agraria) dell’Università di Pisa, sono confortanti: negli ultimi anni ha registrato un progressivo aumento di iscritti alle lauree triennali, in particolare a partire dall’anno accademico 2010-2011 quando, rispetto all’anno precedente, si è ottenuto un +30%, confermato anche l’anno seguente con un +16%. E la crescita continua anche quest’anno: al 5 novembre gli immatricolati erano 260, contro i 246 del 2012.

«Dal 2009 ad oggi, nelle ex facoltà di Agraria, ora dipartimenti, del nostro Paese, si è registrato un vero e proprio boom di iscritti, con un aumento generale pari al 45% e che, nelle università del Nord Italia, ha raggiunto il +134% - ha spiegato il professor Rossano Massai, direttore del dipartimento - Un dato in controtendenza con il calo generale delle iscrizioni all’università, che negli ultimi cinque anni si sono ridotte di circa il 13% a livello nazionale, e che dà un segnale del forte cambiamento culturale in atto, con scelte di studio più orientate all’economia reale».

Una possibile spiegazione di tale aumento di iscritti è appunto la crescita di opportunità nel settore agricolo, dovuta anche al fatto che negli ultimi anni si sono sviluppati nuovi mestieri, tant’è che circa il 70% delle imprese create da giovani opera in attività multifunzionali come l’agriturismo, le fattorie didattiche, la vendita diretta dei prodotti tipici, la trasformazione aziendale del latte in formaggio e delle olive in olio, la produzione di pane, birra, salumi, gelati e addirittura cosmetici. Per quanto riguarda il dettaglio del 2013, il 51% degli immatricolati è donna, con una forte presenza di studenti stranieri, europei, asiatici e sudamericani, e un incremento particolare di ragazzi che scelgono di iscriversi al corso di laurea in Viticoltura ed Enologia (circa il 53% in 3 anni). «In questo caso la forza trainante è data da un prodotto, il vino, fortemente caratterizzato dal territorio di produzione. In questo settore i giovani riconoscono non solo uno sbocco lavorativo ma anche uno strumento di affermazione sociale e di riconquista di un patrimonio storico-culturale legato al territorio che altrimenti andrebbe perso per sempre» ha concluso Massai.

Redazione Greenreport

Greenreport conta, oltre che su una propria redazione giornalistica formata sulle tematiche ambientali, anche su collaboratori specializzati nei singoli specifici settori (acqua, aria, rifiuti, energia, trasporti e mobilità parchi e aree protette, ecc….), nonché su una rete capillare di fornitori di notizie, ovvero di vere e proprie «antenne» sul territorio.